KOBE BRYANT

Kobe

Due considerazioni.

A qualche giorno di distanza dalla morte di Kobe, già, sembra tutto un ricordo, una notizia che ha fatto scalpore ma che è già stata messa là, nel dimenticatoio, a confondersi con qualsiasi altra storia che ha fatto scalpore ed ha mobilitato tutto il mondo, salvo poi, tutto il mondo, tornare alle proprie cose, solite, uguali ed uguale a prima.

L'altra considerazione, che era inizialmente l'unica che avrei voluto fare (la prima mi è venuta così, live), riguarda il fatto in sé: è morto Kobe Bryant, una persona quasi divina, una specie di entità che fa strano solo a pensare alla sua vita finita così, per un incidente in elicottero, a 40 anni.

Non è tanto il fatto che Kobe abbia vinto tantissimo nella Nba e sia quasi una leggenda della pallacanestro per i suoi risultati sul campo. Molti altri hanno anelli al dito, vinto finali Nba, sono stai Mvp, capocannonieri, ecc.. Kobe è molto di più! Stiamo parlando di un grande ESEMPIO!
Il leader di una squadra, di una città, di una nazione, di una mentalità! La Mamba mentality è un modo di essere e di vivere che è volendo insegnabile, da studiare, che Kobe con il fatto di esistere ha rappresentato perfettamente, non a parole, ma con le proprie azioni quotidiane, e di nuovo non solo nel parquet o nello sport, ma nella vita in generale! Sono modi di vivere e di gestire le cose che ti puoi portare dietro anche in famiglia, nelle relazioni con gli altri, come modo di affrontare il lavoro, una disputa, una vittoria, una sconfitta, e così via per tutto.

Da notare: è un modo mooolto difficile! Una mentalità giusta, certo, ma molto difficile da mantenere, da rappresentare nel concreto, negli accadimenti di tutti i giorni. E' facile dire che bisognerebbe svegliarsi presto, lavorare duro, arrivare prima ed andare via dopo, curarsi e trattarsi bene, eccetera. Certo, tutti possono dirlo. È una verità. Sono cose positive che non possono che portarti cose positive e migliorare la tua vita.

MA

Quando suona la sveglia è facile anche rimandarla.
È facile mangiare un panino perché non si ha tempo a pranzo.

È facile uscire la sera perché ci mancherebbe, bisogna anche svagarsi.

È facile rimandare a domani.

È facile fare una cosa in meno perché ne abbiamo già fatte abbastanza.

È facile dire di avercela messa tutta.

È facile scaricare le responsabilità.

È facile fare il nostro.

È molto difficile fare quella cosa in più!

È molto difficile non cedere a qualche tentazione, dalla più seria alla più banale.

È molto difficile essere persistenti in quello che si professa, senza sgarrare, senza mollare, nonostante le difficoltà, i dubbi, sia esterni che interni.

È molto difficile prendersi la responsabilità di quello che si dice e che si fa!

È molto difficile essere un ESEMPIO di quello che si professa!

Ora, non voglio dire che Kobe sia stato l'unico ed il solo ad essere un gran esempio con una gran mentalità, o che un essere umano di questo tipo sia simile ad un robot senza sentimenti, una macchina programmata con quella mentalità lì.

Però dico che serve coraggio, serve forza, volontà, fatica, dolore, e serve andare avanti nonostante le inevitabili battute d'arresto, i tentennamenti, le delusioni, le paure, i fallimenti; possibilmente sempre un pochino migliori, sempre con qualcosina in più. Quel qualcosina che piano piano ci porta li dove vorremmo essere.

Ecco, voglio dire che tutti siamo uguali, persone normali, con le stesse possibilità.

Kobe, le sue, le ha usate proprio bene, ed è per questo un esempio di successo fuori dal comune, sia in campo che soprattutto fuori dal campo, nella diffusione della sua mentalità agli altri, nel dimostrare in prima persona come possono essere fatte le cose e come dovrebbero essere fatte per avere zero rimpianti, per poter dire di aver fatto il massimo, e per potersi giocare tutte le proprie carte nella vita!