Matteo Barzotti

Top Founder President

Matteo Barzotti

Top Founder President

Il paradosso dell'ignoranza: l'effetto Dunning-Kruger

2019-09-12 16:47:26

Sei davvero così bravo nelle cose come pensi di essere?

Cos'è l'effetto Dunning-Kruger?

L'effetto Dunning-Kruger è un tipo di bias cognitivo per cui le persone credono di essere più intelligenti e più capaci di quanto realmente siano.

In sostanza, le persone con scarse capacità (in una qualsiasi area) non possiedono le conoscenze necessarie per riconoscere la propria incompetenza

La combinazione di scarsa consapevolezza di sé e scarsa capacità cognitiva li porta a sopravvalutare le proprie abilità.


"In molti casi, l'incompetenza non lascia le persone disorientate, perplesse o caute", ha scritto David Dunning in un articolo per Pacific Standard. "Anzi, gli incompetenti sono spesso benedetti da una fiducia inappropriata, sostenuta da un qualcosa che loro reputano come conoscenza."


(Mi è capitato sott'occhio questo video stamattina e l'ho preso come spunto per approfondire un po' l'argomento e scriverci qualcosa a riguardo)

Chi è più vulnerabile e perché?

Purtroppo tutti noi possiamo cadere vittime dell'effetto Dunning-Kruger, perché tutti noi abbiamo spazi di incompetenza che non riusciamo a riconoscere.


Quando gli psicologi Dunning e Kruger descrissero l'effetto per la prima volta nel 1999, argomentarono che le persone carenti di conoscenze e abilità in particolari aree subiscono un duplice onere: in primo luogo, commettono errori e prendono decisioni sbagliate, ma soprattutto, in secondo luogo, le stesse lacune della conoscenza impediscono loro di riconoscere i propri errori

In altre parole, queste persone non solo sono scarse in un'abilità, ma sono anche scarse nell'accorgersi di essere scarse in essa.


Questo effetto non è una questione di ego che ci acceca dalle nostre debolezze: le persone solitamente ammettono i loro deficit una volta che riescono a individuarli, motivo per cui quelle con una certa esperienza spesso hanno meno fiducia nelle proprie capacità; sanno abbastanza per sapere che ci sono molte cose che non sanno.
Pure questi ultimi, però, commettono un errore, anche se diametralmente opposto: presumono che anche tutti gli altri siano ben informati.

Il risultato è che le persone, che siano inette o altamente qualificate, sono spesso intrappolate in una bolla di inaccurata percezione di sé.

Quando non sono qualificati non possono vedere i propri difetti, mentre quando sono eccezionalmente competenti, non percepiscono quanto siano insolite le loro capacità.

Alcuni studi

La ricerca di Dunning e Kruger trae origine da un curioso fatto di cronaca:  un certo Mc Arthur Wheeler, avendo appreso che l’invisibilità è un attributo del succo di limone, se ne spalma addosso grandi quantità e va a rapinare una banca. Il colpo riesce perfettamente, ma dopo poco la polizia irrompe in casa sua e lo arresta. Al momento delle dichiarazioni sono increduli sia i poliziotti che il signor Wheeler: quest'ultimo non si spiega come abbiano fatto a vederlo (visto che era precisamente ricoperto di succo di limone), mentre gli agenti, notando la sua sincerità nell'esporre le cose, capiscono che è un ignorante.


Dunning legge la notizia e pensa che, se Wheeler è troppo stupido per fare il rapinatore, forse è anche troppo stupido per accorgersi di essere troppo stupido.

Insieme a Kruger da quindi il via ad una serie di esperimenti, nei quali coinvolsero gli studenti dei primi anni di psicologia della Cornell University, che vennero suddivisi in gruppi. I due psicologi esaminano le autovalutazioni che gli studenti fornivano per le loro capacità di ragionamento logico, grammaticale e umoristico. Dopo aver fornito un feedback dei punteggi ottenuti, Dunning e Kruger hanno riscontrato una stima corretta da parte degli studenti competenti, mentre da parte degli studenti non competenti riscontrarono una sistematica sovrastimazione; gli individui più esperti, invece, tendevano a sottovalutare la propria competenza. 


In un altro studio è stato chiesto a degli ingegneri di due società diverse di valutare le proprie performance: il 32% degli ingegneri di una società ed il 42% di quelli dell'altra, hanno stimato di far parte del 5% costituito dai migliori.


Un altro studio ancora ha intervistato degli automobilisti americani: l'88% di loro si ritiene essere un pilota con capacità di guida sopra la media.


In uno studio su di un torneo universitario, invece, il 25% inferiore delle squadre del turno preliminare hanno perso approssimativamente 4 partite su 5, ma pensavano di vincere almeno il 60% delle gare.

Cosa fare, quindi, dato che l'effetto è invisibile a chi lo sperimenta?

Per non essere colti di sorpresa, sopraffatti dall'effetto Dunning-Kruger, una buona pratica consiste nel chiedere dei feedback sulle proprie azioni alle persone che ci circondano, e riuscire successivamente a considerarli anche se sono difficili da digerire.

Un'altra buona cosa da fare è quella di cercare di essere il più possibile di mentalità aperta, di considerare punti di vista esterni al nostro e in generale di guardare alle cosa anche da una prospettiva più ampia.

In ogni caso, la migliore pratica per contrastare questo paradosso è quella di non smettere mai di imparare! Più diventiamo esperti in qualcosa e meno sarà probabile che avremo dei buchi invisibili nelle nostre competenze.


Come dice un vecchio proverbio: "quando litighi con uno sciocco, assicurati prima che l'altra persona non stia facendo la stessa cosa".