Matteo Barzotti

Top Founder President

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Il lupo della steppa

2019-11-29 17:32:13

L'uomo, la bestia, e le infinite personalità nel mezzo

Lettura consigliata da Giorgio Nardone

Ho visto l'anno scorso il video linkato sopra (dalla pagina youtube di Luca Mazzucchelli) riguardo al tema del cambiamento, e casualmente qualche tempo fa, in casa, mi sono imbattuto in questo libro di Hermann Hesse, proprio uno dei consigliati da Nardone.

L'ho finito ieri.

Solitamente leggo libri un po' diversi, che trattano un argomento specifico e cercano di passarti delle nozioni o degli insegnamenti a riguardo (business, finanza, psicologia, crescita personale, ecc..), oppure delle biografie, da cui mi piace prendere spunti ed avere degli esempi di esperienze reali che hanno portato ad ottenere grandi risultati o comunque miglioramenti nella vita.
Questo no.
Questo libro è stato molto diverso.


A differenza del mio “solito” questa volta non ho ricavato dei consigli per migliorare qualcosa, degli esempi da imitare, delle scalette de seguire.
Ho trovato, però, una storia che definirei bella, ma non perché sia una storia felice o allegra o spensierata (tutt'altro), ma perché ricca di particolari, di sensazioni ed emozioni provate dai personaggi, un mix di dialoghi interiori del protagonista (in breve, un uomo sulla cinquantina, intellettuale, solitario, nostalgico), di sue interpretazioni della realtà, di interazioni in prima persona con altri personaggi, di rimodellazione delle proprie interpretazioni, salvo poi essere nuovamente smentite, e così via.

Nella maggior parte della lettura riesce proprio a farti entrare nella storia, quasi a farti vedere quello che vede lui, e addirittura, a volte, anche a farti immedesimare nel personaggio, nei suoi dubbi, nei suoi timori, nelle sue rinunce, così come nelle sue conquiste, nelle sue sensazioni, nelle sue vittorie; bello!


Nonostante sia completamente tutto scritto, senza capitoli e all'apparenza senza pause, rimane molto piacevole da leggere, e ti prende come se volesse non farti mai smettere di proseguire, per "vedere" cosa succede poi, come si comporta il protagonista, come reagisce, perché lo fa', perché gli altri fanno quel che fanno, ecc; se è il mondo a non capirlo o è lui a non capire il mondo.


L'ho trovato molto riflessivo: parecchie volte mi sono immedesimato in quello che diceva, che vedeva e che sentiva lui, salvo poi essere smentito successivamente, “vedendo” altre interpretazioni possibili ed altri tipi di realtà, magari vissuti da altri personaggi.

Molto spesso si tratta di emozioni tutt'altro che positive, di isolamento, quasi come se nessuno riuscisse a capirti nonostante tu abbia le tue buone ragioni, sospinte dai tuoi buoni ideali (una parte di lupo e una parte di umano). Emozioni che vengono, nel finale, contrapposte ad un teatro magico, pieno di stanze differenti, ognuna con la propria lente di visione della realtà, che mostrano al personaggio ed al lettore l'infinita possibilità di "lenti" che ogni uomo ha nell'affrontare le situazioni, ed in generale di affrontare la vita!


Non so se sono riuscito a spiegarmi, anche perché penso che ogni persona che legga il libro, potenzialmente, potrebbe ricavarne riflessioni ed interpretazioni diverse.

Fatto sta' che lo consiglio, nonostante sia del 1927, e nella copertina dell'edizione italiana del 1978 il prezzo sia di 2.000 lire :-D

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