Un po' di me.

♨️♨️RICORDI♨️♨️

A.D. 1989, avevo ancora i capelli neri.

L'anno successivo il mio papà morì.

Frequentavo l'istituto alberghiero e fui selezionato dalla Costa Crociere per lavorare con loro. 

Fui l'unico frà tanti aspiranti della mia scuola.

Forse perché ho sempre avuto l'attitudine ad apprendere qualsiasi cosa potesse farmi crescere.

Papà Mario, dopo 30 anni di lavoro come "maitre d'hotel", quell'anno andò in pensione e venne a trovarmi a Napoli, tappa di sbarco per i crocieristi.

Lavoravo da 20 giorni e quando consegnai a mio padre quelle 600 mila Lire mi disse: "ti hanno già pagato?".

Gli risposi che: "erano solo le mance".

E pensare che, qualche anno prima quando gli comunicai d'aver scelto quale istituto superiore frequentare, cioè l'alberghiero, lui mi disse: "lascia stare figlio mio, il cameriere fa' una vita sacrificata. Quando gli altri si divertono, lui lavora".

Lui, l'aveva provato sulla sua pelle, sul suo corpo, sulle sue gambe.

Ovviamente non seguii il suo suggerimento.

Sono certo che quella delle mance, fu un'altra situazione che lo riempi' d'orgoglio.
Ma non per i soldi.
Per la tenacia di suo figlio.

In quel momento pensai di averlo ripagato di quelle 50 mila Lire che gli chiesi qualche anno prima per comperarmi i miei primi jeans Levi's 501.

Quelle 50 mila Lire erano frutto di una giornata di duro lavoro per lui, e me li diede col sorriso.

Solo dopo compresi il suo gesto.

Ogni figlio gode nel vedere il genitore fiero ed orgoglioso per ciò che è.

Mio padre mi manca e pare un ovvietà.
Ancora mi sforzo di illudermi che sia ancora fiero e orgoglioso di me.
E questo pensiero forgia la mia vita, il mio essere.
Anche in questo momento.

E lo voglio condividere con voi.

Perché sono certo che ognuno, nel suo profondo, intimo, sincero e tenero pensiero, si confronta idealmente col suo genitore.
 

Nella foto sopra, nell'istituto alberghiero, con il maestro S.Pizzi, oggi founder di Cam.Tv