Max Pisani ~ Analogista

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La vera storia di S.Freud, C.G. Jung, e Sabrina Spielrein

2019-12-20 10:20:27

Finalmente la vera storia degli studi di Sigmund Freud e la vita di C.G. Jung con Sabrina Spielrein

In FOTO:
da sinistra in basso seduti: Sigmund Freud, Stanley Hall, Carl Gustav Jung.
Fila in alto da sinistra: Abraham Brill, Ernest Jones, Sándor Ferenczi

Oltre a Me in primo piano durante l'esibizione

Come e perchè incontrai Freud e Jung

Era il 1909

Vi racconto una storia antica, la mia, di tanti anni fa.


Era il 1909, ero studente all'ultimo anno alla Clark University (Massachusetts USA). 


Ero brillante e promettente nel campo dell'ipnosi.


L'allora Presidente dell'Università: Granville Stanley Hall (in foto: in basso seduto al centro frà S.Freud e C.G.Jung), volle a tutti i costi presentarmi ad alcuni promettenti psicologi e ipnologi dell'epoca, provenienti da tutto il globo. Lo stesso Hall, era già assieme ad altri 25 soci, Presidente dell'American Psychological Association.


Prima d'allora, la psicologia non esisteva, iniziò da allora l'esperimento di equipararla ad altre scienze...( esperimento, pare oggi, sia fallito).


Voleva dimostrare loro che, oltre alla già nota esistenza dell'inconscio, fino ad allora appena "compreso" dai più noti Freud e Jung, con la tecnica che utilizzavo e sperimentavo era finalmente possibile dialogarci...con l'inconscio.

Altresì, voci di corridoio accademico, dicevano che quell'incontro fù voluto da tutti i presenti per indurre il Dott. Freud a uscire dalla dipendenza della cocaina tramite il mio intervento e la tecnica che utilizzavo.


Vado al sodo.


Come vedete in foto, col gruppo di fronte a me, il compianto Freud non aveva solo il vizio della coca (non cola ma ina), ma di questo ne parlerò più avanti.

Quel giorno, seduto di fronte a me, affianco al mio Presidente, cercava di smorzare la tensione fischiettando "finchè la barca và...." (riproposta più tardi da O.Berti in italia).


Succhiava quella sigaretta come fosse la cannuccia di un Moskow Mule ghiacciato durante una passeggiata nel deserto. Insomma era teso.


Ma non poteva sapere che, da li a poco, gli avrei svelato che tutti quei "segnali" (inconsci) che esprimeva mi stavano servendo su un piatto d'argento la soluzione ai suoi "mali", ai suoi vizi.


Jung intanto se la rideva, sbeffeggiando Freud con sorrisetti e, simulando un attacco di tosse si alzò e ci voltò le spalle. "che palle, disse Sigmund, come al solito proprio sul più bello si alza e se ne và", lasciando trasparire un evidente disinteresse alla mia performance. Sapemmo poi, che ricevette un segnale "morse" dalla moglie.




Con Sigmund nello studio

Finalmente, Freud si fidò a restare con me

"il dado è tratto" esclamò il Presidente, e invitò Sigmund nel suo studio dove ci lasciò da soli.


Il compianto Sigmund ricominciò a innervosirsi e mi chiese se nello studio si potesse fumare, ed io DECISO gli risposi :"assolutamente NO, smettila o ti sbatto sulla siege longue a dormire"...siege a lui cara come la "coperta di linus".

Si calmò all'istante e, come testimonia la seconda foto, sereno come un bimbo ad una gita mi osservava mentre gli spiegavo in che modo fosse possibile dialogare col suo inconscio, fino a trovarne dei "compromessi" per risolvere qualsiasi disturbo emotivo o comportamentale (all'epoca non si chiamavano MALATTIE, con l'avvento delle lobby farmaceutiche, poi, inventarono il DSM 1-2-3-4-5 ).


Sigmund sorrise e urlò: "tu sei pazzo, è fantascienza, qualora funzionasse come dici, i pazienti non avranno bisogno di noi, potranno risolversi i problemi da soli. E poi che kaizer ci guadagniamo con le sedute che durano pochi incontri e risolutivi?, vai a cagare, raussss!" (smamma in tetesco austrioco).


Restammo in quello studio per 2 fottuti giorni finchè alle 14 circa del secondo giorno, si fiondò nello studio Carlo Gustavo: "Sigmund muoviti, dobbiamo andare, Sabrina mi ha piantato un casino".


Sigmund lo guarda e gli risponde: "Carlo, devi provare a farti vedere da Massimo, è uno sballo, così la smetti di trombarti le clienti. Noi stiamo ancora a fantasticare e scervellarci interpretando i sogni e i lapsus e questo ragazzino, da sveglio, in 2 giorni, mi ha risolto tutti quei disturbi che avevo, fottiti tu e Sabrina che già ho i kaizer miei da risolvere, sparisci e ciucciati la coca".


Gustavo sparì e da quel giorno iniziò a vagabondare in giro per l'Europa con Sabrina, si dice che si guadagnavano da vivere con spettacoli di mentalismo per strada.


Questo racconto si conclude con l'epilogo:

dopo un paio d'anni di studi e ricerche, dopo la laurea, mi trasferì in uno studio associato con Sigmund.


Ci trovarono morti abbracciati e il nostro studio in fiamme.
Jung e Sabrina avevano distrutto le tracce dei nostri studi, ricerche e sperimentazioni che riguardavano la possibilità per ognuno degli individui, di poter dialogare col proprio inconscio al fine di negoziare la risoluzione dei disturbi in cambio di altre emozioni.

Gustavo Jung e Sabri cedettero, in cambio di tanti soldi e uno studio nuovo di pacco, i nostri studi e ricerche a una lobby farmaceutica che li tenne segreti per tanti anni. Sabrina, fece arrivare alla signora Berti il motivetto che fischiettava Sigmund, diventato poi: "finchè la barca và....", divenuto poi un tormentone esagerato.


Il resto della storia la conoscete.


Tutti gli studi e ricerche sono racchiusi in 2 manuali che trovate cliccando il bottone qui sotto:

by Massimo Pisani