Max Pisani ~ Analogista

Supera la crisi personale velocemente

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4) Smettila di Farti Manipolare - Riconosci e Liberati dai condizionamenti mentali

2019-05-22 18:40:41

Settimanalmente, proporrò degli articoli tratti dal mio primo libro Manuale omonimo. Il lettore apprenderà una tecnica che gli permetterà di Individuare ed Eliminare, PRATICAMENTE, quei complessi (ricatti e vincoli), che gli altri utilizzano nei suoi confronti.

i 3 articoli precedenti

  1. Smettila di Farti Manipolare - Riconosci e Liberati dai condizionamenti mentali : Genesi della Frustrazione - Differenza frà Esigenza e Appagamento.
  2. Smettila di Farti Manipolare - Riconosci .....: SIMPATIE E ANTIPATIE - Una questione di emozioni - IL CONDIZIONAMENTO - I ricatti Manipolatori e Ipnotici 
  3. Smettila di Farti Manipolare ....: IL RICATTO - I peccati dei genitori ricadranno sui figli 

1.4 SEI ESSERE O AVERE? - Desiderio e Possesso, quale è il tuo limite?

Caro lettore già nei capitoli precedenti hai letto circa l’importanza dell’appagamento delle esigenze che presentavi e il relativo appagamento che hai ricevuto. 


Quel risultato vizia (o altera) ancora oggi le tue scelte nei quattro punti fondamentali per la buona gestione delle nostre efficienze o, al contrario, inefficienze. 


I quattro punti “distonici” sono la gestione dei: 

  1. Rapporti con la famiglia d’origine ed acquisita;
  2. Rapporti sentimentali ed affettivi;
  3. Rapporti sessuali e passionali;
  4. Rapporti Auto realizzativi, hobby e lavoro.

Proprio su questi quattro punti ogni individuo confronta quotidianamente le sue capacità. 


La corretta gestione ti darà soddisfazione mentre al contrario subirai dei blocchi, veri e propri attriti. 


Es:  il termine – corretta gestione – sul primo punto famiglia d’origine e/o acquisita, non significa ottemperare e sottostare a tutti i costi alle richieste dei componenti familiari, bensì adottare una corretta gestione che tenda a evitare di essere fagocitati in situazioni non dovute. Significa essere disponibili nei casi necessari e richiesti ma significa spesso dispensare dei No. 


Restando sull’esempio – gestione della famiglia d’origine – l’errore più comune che viene posto in essere è quello che: se siete impegnati con tutte le vostre forze a gestire gli altri (o alcuni degli altri punti) citati e avete una mamma che tenta di fagocitarvi oltremodo nonostante abbia a disposizione altri figli e parenti, forse è il caso che proviate dapprima a spiegargli che deve limitare al necessario il vostro sequestro e, se proprio non comprenderà, sentitevi liberi di negarvi a lei anche a “muso duro”. 


Il fatto è che sono proprio quei ricatti/complessi che risiedono in noi che non ci permettono di gestire nel modo corretto le situazioni. Infatti sarà arduo per chi ha il senso di colpa o la paura dell’abbandono. 

Poiché perseguire i propri obiettivi a discapito di persona cara sarà il vincolo che gli farà rivivere il passato, perciò lo bloccherà. 

Così come il figlio che per futili motivi, invece, tenderà a litigare sino ad abbandonare i genitori per lo stesso motivo. 

Ricordate: “chi di spada perisce di spada ferisce“, ho provato l’abbandono e ti abbandono affinché io stesso riviva (ricelebri) i sensi di colpa. 


Siamo arrivati a comprendere cosa blocca la normale gestione dei quattro punti, cioè i famosi ricatti (sigilli-complessi). 


Ricordate però che tutto ciò avviene sul piano analogico-emotivo-inconscio. 


Perciò è molto probabile che provando a definire in maniera logica il giudizio sulla gestione di quei punti, ne resterete delusi poiché solo l‘intelligenza emotiva (o inconscio) è in grado obiettivamente e in maniera non condizionata (dai ricatti) a dirvi come state gestendo il tutto. 


Eventualmente anche quali e quanti dei ricatti o complessi ancora presenti in voi non vi permettono di gestire al meglio quei punti. 

Non ci credi? 

Lo verificherai più avanti! 


All’inizio del capitolo scrivevo circa il risultato (distonia) che deriva tra le esigenze (cioè il desiderio di ricevere qualcosa) e il relativo appagamento ottenuto. 


Per essere più chiaro seguirò con lo schematizzare la differenza fra chi oggi risulta distonico dell’Essere piuttosto che dell’Avere

Il dato certo è che tutta la vita è gestita in base a queste due caratteristiche. Vale a dire se tende a voler possedere o desiderare: sia persone, cose, idee. 

Ciò è importante perché ci permette di dosare in modo appropriato quanto dobbiamo fare, dire o dare. 


La formazione della distonia in Essere o Avere, trae origine nella fase infantile dove l’individuo viene costretto a vivere situazioni di tipo super, iper o ipo appaganti. 


In questa fase dove il bambino subisce gli appagamenti dall’ ambiente esterno che non è in grado di controllare, si forma il turbamento base che sarà in Avere se l’ambiente risulta ipo (poco) appagante, al contrario se l’ambiente risulta iper o super (troppo) appagante il turbamento sarà in Essere. 


Inoltre, presenterà marcatamente l’una o l’altra distonia in base alla gestione dei quattro punti distonici: rapporti con la famiglia d’origine, rapporti sentimentali affettivi, rapporti sessuali, autorealizzazione. 


Esempio: se sei dell‘ Essere amerai desiderare quindi, troppe informazioni nello stesso momento non ti saranno gradite, anzi creeranno insofferenza ed eccessiva tensione. Al contrario, se sei dell‘ Avere, desidererai moltissime informazioni e la scarsa quantità di nozioni ti creerà forte disinteresse.

Caratteristiche della Distonia Essere:

Il soggetto dell’Essere, rende difficile il facile con l’inutile (si complica la vita). 


L’Essere è un distonico che tende a desiderare le cose in quanto ha un vincolo al possesso che gli impedisce di possedere le cose che vuole e lo costringe a vivere un continuo stato di desiderio. 


Si riconosce dal fatto che usa molto il verbo essere, mira più alla qualità che alla quantità e impiega diverso tempo per decidere cosa vuole o per ottenerlo. 


Vedendo una ragazza interessante per strada sarà portato all’indugio e al rinvio. 


Nella relazione risulta assumere un comportamento passivo (ruolo DOWN) e usa l’affetto per poter avere sesso. Le inefficienze, errori e colpe sono auto attributive (è colpa mia). 


L'individuo dell'Essere reagirà per tutta la vita all'eccesso di stimoli affettivi avuti nella primissima infanzia. 


Tende al percorso logico e alla sintesi dialettica salvo essere poi privo di senso pratico a favore di quello teorico. 


Non è portato all'azione, al decisionismo che vive come eventi penalizzanti che rafforzano la sua insicurezza e deve essere continuamente stimolato. 


Nell’acquistare qualcosa il soggetto visiterà numerosi negozi per cercare il prodotto migliore, al prezzo più conveniente e tartassando di domande i venditori ai quali troverà un sacco di difetti e magari non acquisterà affatto. 


Ciò nonostante non significa che il soggetto Essere sia destinato all'insuccesso


Tale soggetto non si seduce con l’eccessiva disponibilità. 


Si coinvolge particolarmente parlando di sessualità in modo anche sfrontato ma scherzoso e in tal modo viene scosso dal torpore dovuto all’insoddisfazione per l’eccesso di attenzioni che ha subito nei primi istanti di vita. 


In ambito sentimentale perciò si coinvolge con lunghi corteggiamenti sospirati e se, apparentemente soffrirà un po’ per le disattenzioni del suo amato, lo stesso però si sentirà più coinvolto. 


Come già detto il soggetto dell’Essere si affascina attraverso l’elemento del desiderio e non del possesso. 

E’ provato che tale soggetto manifesta una forte sensibilità ai ritmi sonori marcati quasi tribali, ritmati e forti, ne conviene che gli è gradita una serata in discoteca ma è da evitargli una serata a lume di candela con melodie romantiche. 


Emotivamente predilige amplificare il desiderio delle cose in modo maggioritario rispetto al senso del possesso oppure al soddisfacimento o all’appagamento. 


Preferisce “desiderare più che possedere l’oggetto d’amore”. 


In realtà esiste una gradualità, ma certamente deve essere maggiore del possibile possesso dell’oggetto o della persona desiderata. 

In amore vuole giocare cerebralmente e sarà istintivamente portato a scegliere partner con voce forte, a volte roca e decisa. 


Parte dall’Amore (o affetto) per arrivare al Sesso, in sostanza da Affetto in cambio di Sesso. 


Se arriva a possedere o ad avere un senso del possesso di grado maggiore rispetto all’esigenza del desiderio, automaticamente il simbolo (oggetto del desiderio) viene destabilizzato, ossia non ha più nessun potenziale. 


Possedere, per la distonia dell’Essere, vuol dire detronizzare e distruggere il simbolo. 


Chi afferma: “Io sono ansioso” deve desiderare più di quanto riesce ad ottenere.

Caratteristiche della Distonia Avere:

Il soggetto dell’Avere, rende facile il difficile con l‘indispensabile. 


E‘ caratterialmente opposto al precedente. Va alla ricerca della quantità a scapito della qualità e crea uno stato di continuo “arraffare”. 


Si riconosce dal fatto che usa soprattutto il verbo avere e nelle relazioni assume un comportamento attivo (ruolo UP)


E’ un soggetto improntato all’azione. 

Vuole possedere le cose in quanto ha un vincolo al desiderio che gli impedisce di desiderare le cose. 


Ricerca nel mondo esterno tutte le soddisfazioni affettive che nei primissimi mesi di vita egli ha avvertito essere carenti. 


Vedendo una ragazza interessante per strada proverà a fermarla, ciò non significa che essere portati all’azione è garanzia di successo, l’azione deve essere anche ponderata e intelligente e il soggetto dell’Avere pecca di impulsività. 


Nell’acquistare qualcosa entrerà nel primo negozio e avrà “archiviato la pratica“ poiché impulsivo, salvo poi rendersi conto di aver acquistato qualcosa che non gli serviva. 


Si darà alla fuga se nel giro di qualche incontro con l‘amata non ottiene il risultato sperato. Tutto e subito! 


Non sopporta l’amore celebrale, non interpreta mai indugi e procrastinazioni come espressioni seduttive ma come inutili perdite di tempo o, peggio, come mancanza di interesse nei suoi riguardi tanto che a volte non esita a denunciarlo. 


Sceglierà partner con voce delicata, suadente e armoniosa. In ambito sentimentale risultano sedicenti grandi amatori pronti a dare il mondo a chi si concederà alle loro lusinghe senza indurli nell’attesa o alla procrastinazione. 


L’Avere parte dal Sesso per arrivare all’Amore (o affetto), cioè da Sesso in cambio d’Affetto, partendo dal presupposto che ogni individuo dà ciò che può dare (o che sa dare) e ricerca ciò di cui ha bisogno (che non ha avuto, o pensa di non aver ricevuto, da bambino). 


Se il soggetto dell’Avere e quello dell’Essere si incontrano, possono risultarsi istintivamente “odiose” ma, alla fine, con una buona dose di calibratura e conoscenza l’uno dell’altro si riveleranno amici per la pelle e affascinati reciprocamente. 


La distonia dell’Avere: preferisce il senso del possesso egemone, rispetto al desiderio. Cioè destabilizzerà il simbolo (oggetto del desiderio) se desidera più di quanto possiede. 


Tutto ciò se il simbolo, la fonte di stimolazione, vuol rimanere simbolo nei confronti di questa persona; permanere simbolo vuol dire mantenere la propria “affascinazione” il proprio “carisma”, la propria “influenza” nei confronti di questa persona. 


IMPORTANTE: un soggetto non avrà mai un aspetto assoluto di una di queste distonie ma ne avrà una che risulterà essere maggioritaria sull’altra, perciò potrebbero alternarsi.


L’individuo, promuoverà esclusivamente l‘una o l’altra distonia tanto quanto si troverà in disequilibrio fra l’istanza logica e quella emotiva. 


Soffermiamoci un attimo sul “senso del possesso”. 


Mentre per l’automobile il possesso è istituzionalizzato nel momento in cui andiamo a pagare l’auto e ci viene consegnata, nei rapporti umani il senso del possesso nei confronti di una persona è solo una “sensazione”, ad esempio la sensazione di possedere Roberta. 

Francesco ha il senso del possesso nei confronti di Roberta nel momento in cui lei si comporta come lui desidera e non darà nulla in contro di lui perché la “possiede”. 


Ad esempio è sicuro che non lo tradirà mai. 

Non ha importanza se poi lo fa: è il senso di sicurezza che conta. 

Vale a dire che è l’aspetto comportamentale di Roberta che dà il senso del possesso e della sicurezza a Francesco. 

Quindi il senso del possesso è un discorso soggettivo? Proprio così! 

Bisogna però tener presente il tipo di distonia (se essere o avere) a cui il soggetto appartiene. 


Ammettiamo che Francesco avendo destabilizzato Roberta che ormai lo demotiva, non gli crea il pathos (piacere o sofferenza) di prima, voglia farsi destabilizzare da Roberta, deve adottare un comportamento idoneo a tale scopo. 

Come si deve comportare Francesco? 

Quando Roberta telefona, le deve attaccare e dire che non la vuole più sentire? Ma se Roberta è una distonia dell’Essere, vincolandole il senso del possesso, non farebbe altro che caricare in Lei il desiderio, perciò Roberta si innamorerà sempre più di Francesco. 

Non appena Francesco abbasserà la cornetta del telefono, Roberta gli farà quattro telefonate di seguito, con aggressiva rivendicazione. 


Se invece Roberta è una distonia dell’Avere, per amarlo deve possedere più di quanto desidera l’oggetto d’amore, mentre la destabilizza se il desiderio è maggiore del senso del possesso. 


E’ chiaro che accadrebbe esattamente il contrario attaccando il telefono ad una Roberta della tipologia distonica Avere: in tal caso destabilizzerebbe Francesco immediatamente e non telefonerebbe più. 


Se Roberta è una distonia dell’Avere, quando Francesco le dice di non volerla più sentire, attuerà seduta stante quei meccanismi destabilizzanti nei confronti di Francesco. 

Ma se Francesco è un operatore a conoscenza dei simbolismi, sa che Roberta è una distonia dell’Avere che teme il vincolo del possesso e lo teme al punto da provocare un cortocircuito tale da chiudere il rapporto nel momento in cui tale vincolo viene attivato. 


Sicuramente a questo punto ti sarai riconosciuto in una o l’altra caratteristica, ti invito perciò ad esercitarti nell‘individuare nei tuoi conoscenti l’una o l’altra caratteristica. Nella seconda parte, quella pratica, ti divertirai a chiedere direttamente al tuo inconscio a quale delle due appartieni.

         Il prossimo articolo:

LA TRASGRESSIONE Regole e Violazioni, Lucignolo e il Grillo nella tua testa

by Massimo Pisani