Si ipotizza pertanto che COVID-19 sia in relazione con il microbiota intestinale attraverso il recettore dell'enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2), e quindi la cura del microbiota intestinale puo' essere una nuova opzione terapeutica per il trattamento dei virus correlati a polmonite.
Ennesima conferma ufficiale del fatto che
LO STATO DI DISBIOSI INTESTINALE CI PREDISPONE A TANTE MALATTIE, ANCHE AL COVID 19. POSSIAMO ASSUMERE TUTTI I PROBIOTICI CHE VOGLIAMO, MA SE POI MANGIAMO TROPPI ZUCCHERI, FRUTTOSIO, EDULCORANTI LIGHT (ORA DI MODA)E GRASSI VARI, UCCIDIAMO I BATTERI CHE ABBIAMO INTRODOTTO. OVVERO, STIAMO PEGGIORANDO LA NOSTRA SALUTE E BUTTANDO SOLDI.
I Probiotici hanno senso se utilizzati in associazione ad una dieta antiinfiammatoria che contenga Pre-Biotici, in particolare fibre e sostanze provenienti da frutta e verdura "consentite" che siano DI STAGIONE E DI BUONA QUALITA'. Alimentiamoci quindi ogni giorno con questi NOSTRI PREZIOSI ALLEATI NATURALI.
Di seguito l'Abstract dello studio:
NOVEL CORONAVIRUS INFECTION AND GASTROINTESTINAL TRACT
"Dalla fine di dicembre 2019, un gruppo di pazienti con polmonite di origine sconosciuta è stato segnalato da Wuhan, provincia di Hubei, Cina. Al 17 febbraio 2020, i dati statistici mostrano che l'epidemia costituisce una minaccia epidemica in Cina, dove l'aumento esponenziale dei pazienti ha raggiunto 75114 casi confermati, con 2239 decessi. Diversamente dall'infezione da SARS-CoV (coronavirus sindrome respiratoria acuta grave) e MERS-CoV (coronavirus sindrome respiratoria del Medio Oriente), le presentazioni iniziali o la lamentela principale di alcuni pazienti con il nuovo coronavirus del 2019 (COVID-19) erano sintomi gastrointestinali. Quindi chiediamo a tutto il personale medico di prima linea di essere cauto e di prestare maggiore attenzione a quei pazienti atipici, specialmente nell'area dell'epidemia. Inoltre, poiché gli acidi nucleici virali possono essere trovati nei campioni fecali e nei tamponi anali di alcuni pazienti con infezione da COVID-19, è necessario tenere in considerazione la possibilità di trasmissione fecale-orale. Sulla base degli studi precedenti e recenti, ipotizziamo che COVID-19 possa avere qualche relazione con il microbiota intestinale attraverso il recettore dell'enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2), quindi prendere di mira il microbiota intestinale potrebbe essere una nuova opzione terapeutica per il trattamento dei virus correlati a polmonite".