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Sulla pelle dei nostri bambini sarà scritto il nostro futuro
“La pelle è un veicolo di comunicazione tanto importante che riflette non soltanto lo stato della nostra salute fisico-mentale ma addirittura contribuisce a determinarla”. Un tema che tocca soprattutto chi è genitore o educatore. Massaggiate, accarezzate, abbracciate i vostri bambini.
“La pelle è un veicolo di comunicazione tanto importante che riflette non soltanto lo stato della nostra salute fisico-mentale ma addirittura contribuisce a determinarla”. Così scriveva già negli anni Settanta Ashley Montagu, un antropologo inglese nel suo bellissimo libro Il linguaggio della pelle (2012).
Un tema di grande attualità che tocca da vicino soprattutto chi è genitore o educatore. Insomma, tutti coloro che hanno la grande fortuna di essere a contatto con un bambino.
Ma in realtà in questi tempi di “distanziamento” sociale e umano, un tema che tocca tutti noi e che tutti noi dovremmo conoscere.
Non accarezzare la pelle, non farle sentire quel contatto da “pelle a pelle” significa privarla del primo naturale nutrimento, significa provocare sofferenza, impedisce il sano sviluppo fisico e comportamentale del bambino, con conseguenze più o meno gravi che permarranno anche in età adulta.
La pelle è spesso l’espressione più immediata di ciò che sta accadendo dentro di noi: sulla pelle mostriamo tutto quello che siamo e che proviamo.
Fin dalla nascita è il contato con la pelle della mamma, il suo calore e odore, che fornirà al bambino la prima fonte di rassicurazione e nutrimento. E sarà la pelle a guidarci nell’avvicinarci o allontanarci dalle persone, come il noto detto popolare ben stigmatizza: “quella persona a pelle non mi piace”.
La pelle è la sede del tatto e grazie ad essa, che rappresenta l’organo più esteso del corpo umano, che il cervello è in grado di ricevere piacere, gioia o dolore.
Un bambino che fin da piccolo è stato toccato con amore conserverà una forte sensibilità della pelle che potrà guidarlo nelle scelte della vita.
Dunque, soprattutto in questo periodo in cui i nostri bambini hanno perso per lungo tempo l’opportunità del contatto, degli abbracci e delle carezze dei loro affetti più prossimi, dei loro compagni di scuola, ora che sono separati dal Mondo da mascherine e pseudogabbie in plexiglass, che hanno vissuto sulla loro pelle la paura di questi mesi …
Massaggiate, accarezzate, abbracciate i vostri bambini. E fatevi massaggiare, accarezzare, abbracciare da loro.
La pelle e il contatto vanno nutrite, soprattutto ora.
Sulla pelle dei nostri bambini sarà scritto il nostro futuro.
with joy&love
Michela