Martina Ghezzi

LA PRIMAVERA

2021-02-13 06:29:09

Seconda parte

LA PRIMAVERA - seconda parte
Messaggi animici nell'arte 

Approfondimento al post di ieri sulla primavera 

Se analizziamo la Primavera di Botticelli, non a caso risalente al Rinascimento, leggiamo immediatamente il messaggio di trasformazione, purificazione, rinascita ed equilibrio.

Quanto scritto di seguito fa riferimento all'anima, che non ha sesso, e parleremo di primavera come donna perché così raffigurata in ambito artistico in quanto l'energia creatrice è una forza femminile, che si esprime nell'essere umano sia uomo che donna come incarnazioni con diverse caratteristiche, ma di pari valore.

L'opera si legge da est (destra occidentale) verso ovest (sinistra occidentale) e sarà un caso ma i testi cinesi dicono che:
"L'energia della primavera va da est a ovest.
L'energia della primavera inizia dal basso per produrre.
L'energia della primavera inizia da sinistra."

(In Oriente est è a sinistra perché nella raffigurazione del Wu Xing il nord è in basso, mentre in Occidente est è a destra perché la rosa dei venti tiene il nord in alto in riferimento all'emisfero settentrionale.
L'est di fatto rimane sempre nello stesso posto e da esso origina la primavera cosmica e anche "La primavera" di Botticelli)

In questa opera meravigliosa ci sono più significati che si intrecciano e si sovrappongono, ma tutti con lo stesso messaggio finale.

Partendo da destra le tre donne raffigurate sono separate perché l'anima non è ancora pura ed è preda di atteggiamenti di paura, fuga e malvagità, ma in realtà rappresentano il processo evolutivo dell'anima che si attua in fasi di passaggio per poi trovare l'unione con l'Universo.
A destra vediamo infatti la Ninfa Cloris impaurita e in fuga da Zefiro, che rappresenta febbraio e il vento di Primavera, lo yang che sovrasta lo yin e che non ancorato agita lo Shen e, come il vento che scompiglia i capelli, le crea disordine rendendola mutevole e vulnerabile sussurrandole voci che alimentano il suo Ego, in rappresentazione della mente e del suo logorio che sopprimono la forza spirituale.

È la donna cantata dal Duca di Mantova nell'ultimo atto di Rigoletto che si fa travolgere da pensieri ed emozioni e diventa anch'essa menzognera nei confronti degli altri e di sé stessa:
" La donna è mobile/qual piuma al vento/muta d'accento/e di pensiero.
Sempre un amabile/leggiadro viso/in pianto o in riso/è menzognero."

Gradualmente Cloris liberandosi dalla castrazione della mente, può esprimere la sua essenza e si trasforma in Flora, trovando bellezza, armonia e fertilità. 
Flora, la Primavera, è femmina ed è incinta perché ricca di potenziale creativo da donare al mondo.
Al centro Venere, il massimo yin morbido e femminile, che porta il messaggio che il completamento dell'evoluzione umana era nel ricongiungimento all'Amore universale e incondizionato che deve guidare le nostre scelte.

Il mito di Zefiro e Cloris narra che lui se ne innamora, la rapisce e la sposa.
In cambio del suo amore Zefiro trasforma Cloris in Flora e la rende dea della Primavera, regina dei fiori e dei campi, immagine della floridezza e del donare la vita.
Grazie a questa disavventura, però Cloris da ninfa diventa dea e quindi ha un'esperienza che la plasma e le permette di evolvere la sua anima per trovare una nuova ricchezza in cui altrimenti non avrebbe mai potuto sperare.
Questo ci insegna che le avversità della vita non vengono per nuocere, ma sono preziose possibilità di evoluzione animica, sono sfide che ci fortificano per farci trovare il vero significato di Amore, sono quel vento che ci mette alla prova per testare e stimolare il nostro radicamento come fondamento essenziale di pace interiore e felicità incondizionata.
Se Cloris si fosse opposta al rapimento (al flusso della vita) o fosse riuscita a sfuggire (avesse tentato di sottrarsi al fato), probabilmente non avrebbe compiuto la sua missione di orchestrare la vita è la nascita.
Accettando invece con fede il volere dell'Universo ha ricevuto abbondanza.
Il rapimento non rappresenta la violenza, ma le insidie della vita.
Il cedere al rapimento non significa accettare soprusi, ma agevolare il fluire della vita con i suoi alti e bassi che ci allena a ritrovare sempre l'equilibrio, la fede e il radicamento.
Il divenire dea non ha niente a che vedere con la conquista del potere e del controllo, ma il saper trasformare difficoltà in opportunità e renderle produttive per coglierne ogni vantaggio.

Allo stesso modo la stagione primaverile è quella che precede l'estate in cui la Natura ci donerà I suoi frutti più dolci e succosi.

Sopra a Venere, diventata madre, suo figlio il dio Cupido che dirige la sua freccia verso le tre Grazie (castità, bellezza e passione) che sono l'anima danzante sulle note celesti dell'Amore che unisce e armonizza ogni cosa e sono velate di bianco perché sono pure.
Sono l'estate, cioe il picco produttivo della Natura, e sono il risultato dell'Amore che è sempre una produzione artistica e creativa.
Come detto in molti post la vera arte è possibile solo dal connubio di passione e perseveranza, dalla fedeltà ad ideali di bellezza.

Sulla sinistra Mercurio, settembre, dissipa le nubi perché la pioggia non distrugga i fiori e i frutti. 
È lo yang ancorato allo yin che tiene in ordine le cose.
Mercurio è il messaggero degli dei e rappresenta il divino che apre la strada e le sue ricchezze all'anima che aderisce al Tao o all'Amore universale, mettendo in ordine la vita dell'uomo e proteggendolo dalle insidie del quotidiano.

La primavera è la stagione dell'amore che sboccia.
Il segreto è fluire nel moto armonioso della vita con la forza e la leggerezza del vento.

Martina Ghezzi

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