Martina Ghezzi

EPIFANIA

2021-01-06 06:57:24

Simbologia della Befana e dei Re Magi

EPIFANIA

Le storie sulla Befana sono molto carine, ma finita l'atmosfera natalizia lasciano il tempo che trovano se non ne ricaviamo i messaggi importanti.

Vi siete mai chiesti perché la Befana è una nonnina in gamba e non una giovane eroina e il suo nome viene a volte usato in modo dispregiativo come nomignolo da affibbiare alle donne per indicare bruttezza e vecchiaia?

Ebbene Signori e Signore, questo sistema basato su credenze, giudizio e stereotipi è vittima della propria ignoranza in ogni momento.
Questo sistema patricentrico vuole convincerci che una donna che supera una certa soglia di età è brutta e vecchia, inutile perché smette di procreare sia vite che profitti lavorativi.
Bè è ora di cancellare tutto perché non funziona così.
Una donna che va in menopausa e va in pensione non è scaduta, ma semplicemente fa un importante passaggio. 
Per tutta la vita le donne corrono e si affannano vivendo vite così intense che sembrano sovrapposte: lavoratrici efficienti in un mondo che crede che il profitto sia proporzionale alle ore lavorate, mamme instancabili, mogli, regine dei fornelli, governanti della casa, manager della propria vita e di quella di tutti gli altri, maestre d'orchestra degli elettrodomestici, procreatrici della specie, sportive accanite, etc...
Poi arriva quel momento in cui finalmente i figli sono cresciuti, non devono farne altri, sono sollevate dal lavoro, il marito forse ha imparato ad essere autosufficiente, iniziano ad accettare che il corpo cambia nonostante tutto e mollano un po' la presa...ecco in questo momento di sollievo riscoprono un senso di grande libertà e molte si trovano spaesate perché non sono abituate...si ritrovano a dire: " e ora cosa faccio? E ora chi sono, qual è il mio ruolo?" 
Questo è un momento cruciale! Il momento in cui una donna viene al mondo per la seconda volta,il climaterio è una sorta di gravidanza, dopo il quale la donna ripartorisce se stessa ed è molto importante perché significa che può ricrearsi come desidera, può riappropriarsi di un nuovo valore e di tutti i suoi valori. Può "ribattezzarsi", darsi una nuova identità (per i cristiani orientali l'epifania corrisponde al battesimo di Gesù). Può smettere di vivere dirigendo la propria energia all'esterno e può dirigerla verso l'interno e dare al mondo una nuova creatività, nuovi doni con saggezza. 
Le rughe acquisite sono il simbolo di questa saggezza, sono una dichiarazione di indipendenza, di un allenamento molto duro durato 60 anni che dà una grande forza.

La nostra cara Befana è simbolo di questa rinascita, quella di Madre Terra, del potere femminile di rigenerare.
La dodicesima notte dopo Natale si celebra la morte e la rinascita della Natura, che è donna.
È un periodo dell'anno dedicato all'agricoltura in cui si racconta che Diana con le sue sorelle volasse sui campi per renderli fertili. Perché una donna può essere fatale, ma un cerchio di donne è immenso. "Possono volare e fare magie". Il mondo le ha etichettate come streghe e bruciate al rogo per paura di un potere ben più grande del potere maschile basato su schemi mentali e sul dominio.
Diana è la dea della luna, della fertilità e della caccia, quindi del femminile che passa da preda a predatore, cioè della donna che non è più vittima, ma padrona di sé stessa e della propria vita.
La Befana è vecchia e svuotata perché Madre Terra al termine del ciclo annuale ha dato tutto e ora è pronta a rifiorire e rinascere, esattamente come la donna dopo il climaterio. 
Ci sono molte tradizioni: il pane epifanico, il fuoco epifanico, la calza.
Il fuoco divampa ed elimina il superfluo, la combustione porta nuova luce e la calza può riempirsi dei frutti di ciò che abbiamo seminato.
Il famoso carbone non è la punizione per i bambini "cattivi", ma il risultato di una lenta combustione che sarà la miccia di un nuovo fuoco l'anno successivo perché tutto ciò che si esaurisce rinasce.
 Epifania significa "manifestazione",, "apparizione". "Tutto si manifesta così come appare", "tutto si svela". È la festa del risveglio che nasce dalla manifestazione del reale. 
"Fanes" significa luce, torcia, era il dio dell'intelligenza e della luce divina che si manifestano nell'uomo con cui gli orfisti onoravano l'ultima evoluzione della vita, la vecchiaia, un tempo di evoluzione e apocalisse prima della rinascita. Apocalisse da apo "sopra" e calypso "velo", cioè "al di là del velo". 
Ancora una volta parliamo di risveglio e oggi è una giornata cruciale di risveglio su scala mondiale grazie alla rivelazione.
Nessun evento è programmato in date casuali dai potenti.
Solo con il risveglio e la perdita del superfluo, solo osservando le cose come si manifestano oltre l'apparenza potremo godere di una nuova e vera abbondanza.

I Re Magi possedevano la totalità delle conoscenze ermetiche; eccellevano in alchimia, astrologia, matematica, medicina e quest'anno hanno doni molto molto ricchi per noi.

Melchiorre, che significa “il mio Re è luce”, porta l’oro, che corrisponde al Sole, simbolizza la rivelazione divina, l’abbondanza divina, la gloria, la corona regale, il potere di governare. Corrisponde al Re, all’Età aurea solare.

Baldassarre,  il custode della vita e della conoscenza divina, porta l’incenso, che rappresenta la vita divina, il potere di purificare, e simboleggia il “corpo immortale o spirituale”. Corrisponde all’Anima Emotiva, all’Età lunare dell’Argento.

Gasparre, "l’apparire dell’aurora che s’intensifica di luce con il sorgere del Sole”, portò la mirra, ossia il miron, l’amarezza che precede la dolcezza della rivelazione della luce, è simbolo della morte mistica e rappresenta il corpo mortale del re. Corrisponde al Guerriero Sacrificatore, all’Anima Erosdinamica, all’Età del Ferro.

Oggi è il giorno in cui lasciamo definitivamente il vecchio e lo bruciamo perché dalla sua fiamma e dalle sue ceneri nasca nuova vita e mettiamo nella calza questi doni preziosi che ci spettano.

Martina Ghezzi