Martina Ghezzi

ELOGIO ALLA LENTEZZA

2021-02-27 12:42:29

27 febbraio 2021 - Giornata mondiale della lentezza


La lentezza è un lusso.
Fin dai tempi della scuola sono sempre stata attratta dal movimento futurista, i cui principi si fondavano su velocità e progresso, sulle macchine.
Ai tempi di Marinetti queste idee erano innovative, ma oggi il vero progresso è il recupero della lentezza.
Oggi la lentezza è un atto rivoluzionario.

Rallentare in un mondo che va in fretta è rivendicare il proprio diritto a rispettare sé stessi e a dare la priorità all'essere e al sentire.
Rallentare significa anche riaffermare la propria unicità nei ritmi di vita e conseguimento degli obiettivi.

"Lentezza" ha anche il significato di flessibilità e duttilità.
Il correre ogni giorno crea tensione e rigidità che sono precursori di invecchiamento, rischio di malattia e dispendio di energia e allo stesso tempo inibiscono la vera espressione dell'energia. Infatti se siamo presi dal soddisfare le richieste di prestazione che la società richiede, il più delle volte dimentichiamo noi stessi e le nostre passioni e non riusciamo a realizzarci, oltre a trascurare la nostra salute.
La malattia è un tentativo del corpo di inviare messaggi e creare un nuovo equilibrio basato su un disequilibrio al fine di mantenerci in vita.
Sono noti i casi di malattie che si manifestano nel weekend o al termine dell'attività lavorativo o al termine di periodi di stress perché in quel momento il corpo può rilasciare la tensione e dedicare l'energia alla riparazione del corpo degenerato dall'eccessiva operatività ed esprimere questi messaggi per rivelare l'infiammazione silente fino ad allora trascurata.
Il corpo ha bisogno di lentezza nel rispetto dei suoi ritmi biologici e fisiologici.

La lentezza permette la presenza, lo sviluppo della creatività e il miglioramento delle facoltà mentali, inoltre aumenta la qualità della vita e delle relazioni affettive.
La lentezza è oggi lo strumento per il recupero dei valori veri della vita, per riscoprire i nostri veri bisogni e ritrovare noi stessi, dopo anni in cui ci siamo persi per correre dietro al tempo, spinti dall'idea che dovessimo arrivare a qualcosa lontano da noi.
Questo ha innescato in noi la sensazione di un'irraggiungibile soddisfazione che ha reso molte persone depresse e frustrate nel perseguire gioie effimere per poi ricominciare la folle corsa durante la quale si perdono per distrazione le cose che contano davvero.

Spesso abbiamo la sensazione di perdere tempo, ma in realtà quello che di perde sono le occasioni.

Impariamo dalla tartaruga.
"Il suo guscio è il simbolo dei cieli, il suo corpo è il simbolo della terra"

La tartaruga, animale emblematico della lentezza, è il simbolo di saggezza, forza, resilienza e longevità.
Il suo guscio è la volta celeste ed è suddiviso in 13 parti che raffigurano le 13 lunazioni, ma è anche il rifugio per ogni evenienza, è la capacità e il diritto di ritirarsi in sé stessi, nel proprio luogo sacro.
Il guscio è la sicurezza e la stabilità di avere la propria casa, la propria protezione e le proprie ricchezze sulle spalle, come parte integrante di sé.
Il suo nome significa "appartenente all'inferno", inteso come mondo dell'eternità.
La tartaruga vive nell'acqua e rappresenta la psiche e i suoi meandri nascosti e anche sulla terra e rappresenta l'abbondanza e la prosperità.
La tartaruga insegna a muoversi in modo strategico verso i propri obiettivi, affidandosi all'universo, alle forze del cielo e della terra, che significa anche imparare a non reagire, e a osservare con attenzione ciò che abbiamo attorno per individuare le nostre opportunità, ma anche semplicemente ammirare il paesaggio e infine a ritirarci senza andare da nessuna parte per godere di ciò che abbiamo raggiunto e della vita stessa.

"Le tartarughe potrebbero raccontare, delle strade, più di quanto non potrebbero le lepri" Khalil Gibran

"Più importante di ogni altra cosa è il concedersi qualche ora di libertà,
difendere il diritto a non essere necessari, a non realizzare nulla,a guardare i boschi, a osservare dalla finestra la gente che passa, oppure a indugiare in una conversazione con un amico senza arrivare a niente." 
Owe Wikstrom

Io faccio sempre l'esempio del treno.
Quando siete in ritardo e correte per prendere avrete sempre l'impressione di metterci più tempo e di trovare più ostacoli.
È inutile correre dietro al tempo e cercare di controllarlo perché il tempo è di padronanza del cielo; è più conveniente difendere il proprio spazio che è di competenza dell'uomo.

Martina Ghezzi