Martina Ghezzi

DOMENICA DELLE PALME

2021-03-28 09:55:44

Significato spirituale
Simbologia della palma, dell'ulivo e della fenice

DOMENICA DELLE PALME
Simbologiadella palma, dell’ulivo e della fenice.

La Domenica delle Palme ha come simbologia il martirio, infatti si credeva che questa pianta morisse nel generare i suoi frutti e da essa si erge un’infiorescenza proprio quando sembra già morta.
Il tema del martirio è legato principalmente alla cultura cristiana, ma la palma è anche simbolo di vittoria, di ascesa, di regalità , di trionfo e di immortalità.

Le scritture sacre narrano di Gesù che fa il suo ingresso nella Città Santa a cavallo di un asinello e agitando una palma.
Questa simbologia fa riferimento al nostro luogo sacro che troviamo dentro di noi e al quale si accede solo mettendo a tacere la mente, lasciando che il cuore possa esprimersi attraverso il silenzio.
L’asino infatti rappresenta proprio la mente e il suo chiacchierio, il suo rimuginio o secondo altre interpretazioni rappresenta il corpo “soma”.
Essere a cavallo dell’asino è la capacità di condurre la propria vita con padronanza e cioè seguendo la propria anima, senza farsi confondere dalla dualità di mente e corpo.

Il significato simbolico della palma nella cultura egizia indicava l’anno solare perché cresce una foglia al mese, ma soprattutto associata all’albero della vita ci comunica che per dare buoni frutti è necessaria una crescita interiore.

“Perchè di tutti gli alberi, questo solo produce un nuovo ramo a ogni novilunio, così che nei dodici rami l’anno è completo ” (I Geroglifici 1,3)

In greco, la palma è chiamata Phoinix, cioè fenice, l’uccello mitologico che si cibava di perle e incenso e rinasceva dalle proprie ceneri e dall’albero della vita, simbolo dell’immortalità dell’anima.

I primi a parlare della fenice furono gli egizi con il nome di Bennu, dal verbo “benu” che significa risplendere, sorgere o librarsi in volo

“Post fata resurgo” (“dopo la morte torno ad alzarmi”, epiteto della fenice)

“..che la fenice more e poi rinasce, quando al cinquecentesimo appressa né erba né biada in sua vita non pasce, ma sol d’incenso lacrima e d’amomo, e nardo e mirra son l’ultime fasce”.
(Inferno XXIV, 107-111, Dante Alighieri)

La fenice è la fase finale del processo alchemico di spiritualizzazione completa.
Il nome deriva da “fenicia”, che significa rosso come le sue piume, e rievoca il fuoco creatore che dissolve le tenebre della notte, l’anima liberata dalla natura umana che la opprime con sensi di colpa innescati dalla cultura religiosa del peccato e della punizione.

Nella nostra tradizione la palma è stata sostituita con l’ulivo che significa “unto” e in questo periodo si benediceva l’olio utilizzato per battesimi e benedizione degli infermi.
Inoltre l’ulivo è anche un simbolo di pace e in particolare di pace interiore.
L’ulivo per la sua resistenza è l’albero dell’eternità, a volte può resistere anche agli incendi e ricrescere dopo essere stato abbattuto.

Il letto nuziale di Ulisse e Penelope era ricavato dal tronco di un ulivo attorno al quale era costruita tutta la casa, cioè come asse del mondo che collega i tre piani dell’esistenza e quindi l’ulivo è anche l’albero della conoscenza. È l’albero della sapienza che dissipa l’ignoranza.

Le foglie dell’ulivo sono verdi con la parte inferiore di un color argento lunare, mentre l’olio è dorato come il sole. Questa simbologia richiama gli opposti e l’unione sacra tra cielo e terra e appunto diventa l’asse del mondo.
Per questo l’ulivo è così resistente, perché quando cielo e terra sono fortemente connessi e noi ci mettiamo a disposizione come parte integrante di questo legame, l’uomo diventa il risultato infallibile della creazione divina.
Nella cultura islamica si dice che l’ulivo contenga molta essenza vitale “baraka”.

Martina Ghezzi