Martina Ghezzi

27 MARZO 2021 - GIORNATA MONDIALE DELL'ENDOMETRIOSI

2021-03-27 13:29:51

Guarire si può!

27 MARZO 2021 – GIORNATA MONDIALE DEDICATA ALLA SENSIBILIZZAZIONE E ALLA CONOSCENZA DELL’ENDOMETRIOSI
Fiocchetto giallo

L’endometriosi è un argomento che mi sta molto a cuore perché è una malattia che porta molta sofferenza alle donne, aggravata dal fatto che è una patologia sottovalutata da chi non ne soffre.
Molte persone, compresi i mariti e i datori di lavori, non sanno quanto l’endometriosi sia dolorosa a livello fisico ed emotivo, fino al punto di poter diventare invalidante e porta le donne anche a una forte demotivazione e depressione.

L’endometriosi accade dentro, non si vede e intacca la parte più intima e profonda di una donna: il suo centro di creazione e procreazione.
La donna attraverso l’utero permette alla creazione di manifestarsi e questo la avvolge di mistero.

In Occidente endometriosi significa sentirsi incomprese, sentirsi dire che è non è così grave, prendere pillole che inducono a menopausa a 17 anni, operazioni chirurgiche per rimuovere prima l’utero, poi parti di altri organi che vengono intaccati, perché l’endometriosi non riguarda solo l’apparato riproduttivo, ma può invadere altri organi come ad esempio l’intestino, fare infiammare l’appendice, etc.
Questo ci dice anche come altre patologie e disequilibri anche silenti possano essere collegate all’endometriosi in un reciproco sistema di causa-effetto, primo fra tutti un disequilibrio intestinale.

L’endometriosi è una malattia che porta grande sofferenza e non sempre la medicina regala orizzonti di speranza.
La speranza sta in una medicina integrata e di visione, che sappia coniugare anima e scienza.

L’UTERO

L’utero è come un vaso con la funzione di raccogliere, proteggere e nutrire.
L’utero è un contenitore di amore, di energia e di vita.
L’utero è custode della scintilla divina della vita.
L’utero è acqua, è emozioni e spesso contiene però anche le paure più profonde.
L’utero è ciò che permette alle donne di avere quell’intuito femminile che ci rende “streghe”.
L’utero è legato ai cicli lunari, è la capacità di mutare e rigenerarsi e di essere molte cose.
L’utero è il segreto del multitasking femminile.
L’utero è la camera del sangue e il corpo femminile ha l’incredibile capacità di trasformare il suo stesso sangue in latte e quindi in nutrimento, come l’uroboro che allo stesso tempo divora e rigenera se stesso.

La Yoni è il tempio sacro della vita in cui dimora l’energia universale e quindi il potere cosmico di creazione e manifestazione.

la Shakti si manifesta con le sue qualità di Bellezza, Grazia, Pace, Prosperità, Coraggio, Magnificenza.
( segui link per leggere il pst sulla “Shakti Salad” di He_ArtFood
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«La ricerca del Santo Graal è la ricerca dei segreti di Dio, inconoscibili senza la grazia.»
Étienne Gilson

Le donne sono portatrici del Graal, perché per portare il Graal serve grazia.
Il Graal è una conoscenza divina destinata a chi sappia coglierne il potere magico.
Nell’utero la donna può trovare una grande connessione con la Terra attraverso il sangue e con il Cielo per tramite della Luna.
Il simbolo del Graal è rappresentato anche dalla falce di luna.
Forse tutte abbiamo trovato fascino in Sailor Moon, la paladina della giustizia che agisce in nome della Luna e il cui potere usciva proprio da un “Graal”, dove per giustizia si intende la retta via.
(magari approfondirò questa figura in un altro post)

L’uomo cerca nella donna ciò che non può raggiungere da solo: l’estasi divina attraverso il piacere e la possibilità di riprodurre se stesso.

La stella di Davide rappresenta  l’equilibrio delle forze che nasce dall’unione sacra del femminile con il maschile.

L’utero, la sessualità sia come piacere che come atto di procreazione e la gravidanza sono sacri.

L’isterectomia purtroppo preclude la possibilità di generare figli, ma non intacca questa energia femminile se la donna è in connessione con essa e ne conosce il valore e il potere a sufficienza per averne padronanza.

IL PUNTO DI VISTA OCCIDENTALE

“L'endometriosi è la presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all'esterno dell'utero e può interessare la donna già alla prima mestruazione (menarca) e accompagnarla fino alla menopausa.”

Il termine “endometriosi” fu coniato solo negli anni 20, ma le prime descrizioni risalgono al 1860.
Si tratta quindi di una patologia trattata solo di recente e forse non ancora ben conosciuta.
Molto si deve all’avvento della chirurgia laparotomica e laparoscopica.

L’endometriosi può essere interna quando si trova nello spessore della parete uterina o esterna quando coinvolge altre sedi dell’apparato riproduttivo o altri organi fino ad arrivare a polmoni e cute.

Le cause non sono ancora chiare, ma ci sono varie teorie legate in modo distinto alle due tipologie e si sono riscontrati anche rarissimi casi in soggetti maschili, probabilmente di origine ormonale.
L’unica prevenzione sono la diagnosi precoce e l'attenzione ai segnali.

I sintomi principali sono: dismenorrea (dolore pelvico durante il ciclo) o dolore pelvico cronico o durante l'ovulazione o i rapporti sessuali, perdite di sangue, alterazioni dell'alvo, ciclo emorragico, difficoltà ad rimanere incinte, evacuazioni difficile e molto dolorose, importante gonfiore addominale con sensazione di avere un peso solido all'interno.

La patologia se trascurata o non curata adeguatamente può evolvere in cisti, fibromi e infezioni, sindrome uretrale, etc..

La terapia si basa sul blocco dell’evoluzione e sulla somministrazione di ormoni che inducono a una pseudomenopausa con non pochi effetti collaterali.

Nei casi più gravi si procede per via chirurgica, in molti casi non risolutiva e con altrettanti effetti collaterali come la formazione di aderenze interne.

Un altro aspetto è quello che l’endometriosi è spesso lo specchio della sensazione di non aver un proprio ruolo/spazio all’interno della casa, del posto di lavoro, della famiglia, delle relazioni oppure nella posizione stessa di donne, anche come possibili madri e quindi può nascondere il timore o il rifiuto per una gravidanza per ciò che essa stessa rappresenta o per le sue possibili conseguenze.

Infatti l’endometriosi riduce la fertilità femminile e può migliorare dopo una gravidanza.

http://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4487&area=Salute+donna&menu=patologie

Si tratta di un conflitto con il proprio femminile e odiare l’endometriosi e il ciclo mestruale non fa che peggiorare questo conflitto con il sangue, con il femminile e con la famiglia che deve essere assolutamente risanato attraverso una profonda presa di coscienza che porta a un cambiamento nell’associazione dei valori qualitativi.

Avere un conflitto con se stessi e con il proprio corpo ostacola ogni possibilità di guarigione.
 
LA MEDICINA CINESE

Se per la medicina occidentale l’endometriosi è una malattia moderna, per la medicina cinese non è mai esistita, dal momento che questa meravigliosa disciplina parte da altri criteri.
In medicina cinese non si può diagnosticare la patologia con un nome occidentale, ma in realtà non è neanche necessario catalogarla perché il principio d'azione si basa su aspetti energetici e in gran parte sulla prevenzione, che deve essere operata dal primo giorno di vita all’ultimo proprio per impedire che il disequilibrio fisiologico di adattamento alla vita diventi patologico in senso acuto o cronico, e quindi sulla costruzione della salute.
Nel caso in cui il disequilibrio sia già patologico il principio terapeutico è comunque ristabilire l’equilibrio energetico a prescindere dal punto di partenza.
Spesso la medicina cinese riesce a superare i limiti di una medicina occidentale perché ha la capacità di agire sul profondo e dà una visione di insieme che va perfino oltre la persona, ma allo stesso tempo può avvalersi della diagnostica, della chirurgia e della tempestività terapeutica della medicina occidentale, in particolare quando lo stadio della malattia è avanzato.
Entrambe hanno vantaggi e svantaggi e per questo motivo integrare le due conoscenze è uno strumento eccezionale per la salute.

Nella visione orientale non si parla quindi di malattia, ne esistono test di laboratorio su cui si potrebbe affermare questa diagnosi, ma si parla di disarmonia che coinvolge la camera del sangue.
Non è neanche corretto inquadrare in modo automatico questi disturbi a un quadro energetico, ma deve sempre essere valutato sulla singola persona.

In generale però la tendenza generale si dirige a dei possibili quadri di disarmonia legati al sangue che a loro volta possono presentare più sfaccettature di distinzione e che sono caratterizzati da dinamiche energetiche completamente differenti tra loro, per cui a seconda del quadro appartenente alla persona e alla considerazione di altri quadri coesistenti, si amplia lo specchio delle possibilità su cui agire.
Ciò che accomuna tutte queste situazioni è la stasi di sangue.

Ciò che differenzia l’azione terapeutica una corretta e precisa valutazione energetica che tiene in considerazione le cause e le dinamiche energetiche, inclusi gli aspetti psichici.

Si agisce con agopuntura, massaggio, moxibustione, dietetica, fitoterapia, qi gong e adeguamento dello stile di vita per far fluire correttamente l’energia e quindi le sostanze e riportare quella connessione che si è persa.

Come in tutte le cose, la guarigione non è mai certa perché dipende molto più dalla persona che negli strumenti di guarigione e di terapia in sé stessi.
La medicina cinese così come altre discipline olistico aiutano ad attivare i processi di autoguarigione della persona, fondati sul rilascio di quella tensione che ci porta a trattenere conflitti radicati nel tempo anche ancestrale.

Nessuna donna affetta da endometriosi dovrebbe considerare la propria condizione con rassegnazione, ma piuttosto con accettazione.
Accettare mette in una condizione di calma positiva che permette di ritrovare la lucidità e la chiara visione che indicano la strada di ritorno che ci sta aspettando.

Quando si cerca la via di guarigione non si deve trovare una strada sconosciuta, ma si deve cercare conoscere quella strada che già stiamo percorrendo, ma forse semplicemente nella direzione sbagliata.
Non dimenticate che la direzione giusta è quella di ritorno.

In questo post ho distinto le due visioni non per separarle o confrontarle, ma al contrario per mostrare che le differenze che le distinguono costituiscono la loro complementarità e non l’essere una l’alternativa dell’altra.
Piuttosto una sola potrebbe non essere sufficiente.

Quando dicono che “la cura non esiste”, bisognerebbe prima chiedere a chi lo sostiene, quale sia la sua definizione di “cura”, se ha considerato la questione in ogni suo aspetto anche apparentemente indiretto e anche perché crede che i suoi limiti debbano essere anche i vostri.

Aggiungo di fare molta attenzione perché ci sono organizzazioni fraudolente che giocano sulla debolezza emotiva e sulla disperazione delle donne con endometriosi, per estorcere denaro.
Inoltre anche istituzioni molto note spesso diffondono disinformazione.

Martina Ghezzi

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