Martina Cubi

La via dello Yoga. Se pensi sia noioso, forse devi solo conoscerlo meglio.

2019-10-28 10:01:31

Per capire la popolarità di questa disciplina, vediamone l'essenza.

La via dello Yoga. Se pensi sia noioso, forse devi solo conoscerlo meglio.

Quando pensiamo allo yoga, la prima immagine che compare nella mente è quella di una persona seduta a gambe incrociate con gli occhi chiusi che medita. Questa icona certamente rappresenta la disciplina, ma solo in minimissima parte.

Il bello dello yoga è che posso sempre scegliere il mio approccio, il mio livello di approfondimento e l'intensità del suo impatto sul corpo e sulla mente.

Per capire lo yoga partiamo dalle sue origini. Per la filosofia induista lo yoga è una delle 6 vie da intraprendere per l’uomo affinché possa essere salvato e liberato dalla schiavitù del karman, il ciclo delle rinascite. Le 6 vie sono sistemi di pensiero chiamati darśana e rappresentano un ‘certo modo di vedere’, una ‘visione’ che ha origine nei Veda, i più antichi testi sacri della cultura indiana. La via dello yoga è un dono di Patañjali, che lo ha reso un vero e proprio darśana attraverso il suo testo fondamentale: gli Yoga Sutra. Gli Yoga Sutra sono 196 aforismi (brevi frasi significative e filosofiche) che derivano dalla tradizione orale, composti presumibilmente tra lo 0 e il 400 d.C. Essi spiegano gli “8 passi” necessari da compiere partendo dall’esterno e procedendo verso l’interno, per unire corpo, mente e spirito e raggiungere infine Samadhi, che è beatitudine e l’unione con il divino.

Lo yoga ha quindi una storia decisamente ricca e densa di significato che non si limita alla pratica fisica né alla sola pratica meditativa. Yoga significa “unire”, “legare assieme”. Ma significa anche “ottenere ciò che prima era inottenibile”, “essere presenti in ogni momento e in ogni nostra azione”. Praticare lo yoga significa quindi scegliere un approccio, magari quello che ci è più congeniale, e poi gradualmente applicarci anche nelle altre discipline che lo compongono.

Possiamo forse iniziare dalle asana, le posizioni da praticare a livello fisico. Oppure possiamo iniziare dallo studio degli Yoga Sutra, o dalla meditazione o ancora dal pranayama, la pratica che ci connette al nostro respiro e all’energia che tutto anima. Yoga è uno stile di vita che ha a che fare anche con ciò che scegliamo di mangiare e con la purificazione rituale del corpo. E’ una disciplina che va tramandata dal Maestro all’allievo perché rappresenta una conoscenza e un dono che necessita di una guida appropriata.

Raggiungere l’illuminazione però non è certamente cosa da tutti e men che meno è comune tra noi occidentali che non viviamo ritirati in un tempio o su una montagna, ma abbiamo una visione del mondo completamente differente e inquinata dai problemi della quotidianità e da livelli di stress e aspettative inimmaginabili per un indiano del I secolo d.C.

E’ quindi importante trasferire i concetti dello yoga a un livello più fruibile per noi occidentali, per non rinunciarvi e perdere quindi i benefici che è in grado di apportare. Questo ha portato a delle estremizzazioni come la commercializzazione della disciplina, l’insegnamento da parte di maestri improvvisati e anche a una competizione fisica che non ha più nulla a che vedere con un ascoltarsi e trovare il proprio limite e ha molto più a che fare con un mostrarsi più performanti e più flessibili di chiunque ci stia guardando. 

Serve un compromesso. Non tutti sono pronti a modificare radicalmente il proprio stile di vita, ma tanti possono avvicinarsi a un tipo di esercizio fisico completo che non solo è praticabile da tutti e a tutte le età ma che ci regalerà qualcosa di straordinario - che noi ce ne rendiamo conto o meno – e cioè una nuova sintonia con noi stessi e il re-imparare l’equilibrio, la postura e come respirare.

Quanti di noi hanno un buon equilibrio? Quanti sanno davvero utilizzare correttamente la respirazione? Quanti sono consapevoli di come si muovono, di come camminano e di come utilizzano il proprio corpo? Vi assicuro: molto pochi.

Essere ben piantati a terra, camminare con passi sicuri, sfruttare l’aria che inspiriamo al meglio, essere in equilibrio, sono cose che non hanno a che fare solo con il corpo ma anche con una diversa idea di noi stessi e di come stare al mondo. Consapevolezza e direzione verso i nostri veri obiettivi, verso la conquista di una maggiore stabilità e serenità. Un percorso di conoscenza del nostro io e, poco alla volta, una serie di sblocchi emozionali ed emotivi correlati ai nostri blocchi fisici e mentali. 

Se partiamo quindi da un approccio solo fisico, potrà sembrare poco, ma è già molto. Il resto forse arriverà con il tempo.


C’è anche da dire che lo yoga offre una moltitudine di possibili stili che vanno da una pratica leggera adatta anche per la terza età fino a una pratica intensa e avanzata fruibile solo da chi si allena con costanza da diversi anni. Un insieme di esercizi che sviluppano flessibilità e forza e che non hanno grandi controindicazioni, dato possono essere riadattati anche per chi soffre ad esempio di problematiche alle ginocchia, ai polsi, di dolori cervicali o di ernie.

Chi pensa di annoiarsi perché è una persona molto attiva, può orientarsi verso un allenamento dinamico e aerobico come un vinyasa o un ashtanga.

Per chi vuole puntare sull’allungamento muscolare e non teme il caldo c’è il bikram, praticato in salette riscaldate a 30-40 gradi. 

Chi vuole rilassarsi e farsi cullare da movimenti ripetuti che coniugano allungamento e allenamento allora può affidarsi ad una lezione di hatha. E così avanti tra le varianti più lente (yin), più spirituali (kundalini, raja), più fuori dagli schemi (stråla), con l’utilizzo di attrezzi e sostegni (Iyengar)…e altre ancora.

In ogni caso siamo ben lontani dalla nostra icona iniziale. Non resta che provare.