MARINA VILLA

Brindiamo con gli spumanti invecchiati nei fondali

2018-12-21 18:54:59

Fondali di mari e laghi diventano cantine naturali per l'affinamento dello spumante. Perchè? Per l'assenza di luce, una pressione e temperatura costanti, il movimento ondulatorio delle acque.Il risultato è un vino fresco e persistente con bollicine dal profumo raffinato perchè non c'è ossidazione durante l'invecchiamento.

Pioniere di questo metodo è Piero Lugano, dell'Azienda Vinicola Bisson di Chiavari.Studioso di archeologia marina inizia nel 1998 a progettare il suo primo spumante Abissi Riserva Marina che trova nei fondali di fronte a Portofino la sua cantina naturale. 

Nella Riserva Marina di Capo Caccia,l'Associazione Diving e le Cantine di Santa Maria La Palma hanno creato una cantina subacquea aperta tutto l'anno. Dai vitigni del Vermentino nasce lo spumante Achenta ("lunga vita" in sardo). Le bottiglie sono depositate a 40 metri in profondità e rimangono in affinamento da 6 a un massimo di 36 mesi, cullate dalle acque del mare.

Dalle acque salate a quelle dolci del lago di Levico, in Valsugana. Giorgio e Andrea Romanese affidano alle acque incontaminate del lago la custodia del loro spumante Lagorai (dall'omonima catena di monti).Lo Chardonnay Metodo Classico è immerso a 20 metri di profondità per 18 mesi, alla temperatura ottimale di 6/7 gradi.

La magia dell'affinamento in acqua continua in Vallecamonica. Qui Alessandro Berlinghieri produce il Nautilus Cru Storico. Da vitigni autoctoni a bacca rossa nasce questo spumante affinato nelle acque del lago d'Iseo, di fronte a Montisola, in un fondale che declina dolcemente fino a 40 metri. La corrente del lago crea una sorta di batonnage (rimescolamento) dolce per un periodo di 36 mesi.

Cantine in natura e un processo complesso, non una semplice operazione di marketing per un brindisi decisamente insolito.

Marina Villa, da un articolo pubblicato su CiBi Magazine