Mariella Piscitelli

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Tra le Gole del Biedano (VT) 📸✍

2021-01-15 16:10:52

Tra Blera e Barbarano Romano si snoda il fiume Biedano, che con il suo fluire ha scavato nel corso del tempo le cosiddette Gole del Biedano, una delle forre più affascinanti di tutta la Tuscia, con pareti verticali che arrivano oltre i 50 metri, frutto dell’erosione dell’acqua sui terreni vulcanici.

Le Gole si trovano all'interno del Parco Marturanum detto anche il "Parco degli Etruschi", che conserva numerose testimonianze archeologiche e due antiche mole per la macina del frumento, e che creano delle splendide cascate.
Anche i romani passavano per le Gole che con loro divennero una vera e propria via: la Via Clodia. Quest'ultima, rinominata la "Via delle Terme", è ancora ben visibile e percorribile. È l’asse stradale dal quale si dipartono i diversi percorsi per le necropoli e i dintorni. Entra a Blera da sud scavalcando il Fosso Biedano con il Ponte del Diavolo, e ne esce a nord con un secondo ponte sul Fosso Ricanale (o Rio Canale), il Ponte della Rocca
A nord dell’abitato di Blera, s’insinua alto tra i due fossi del Biedano e del Ricanale (o Rio Canale) fino alla loro confluenza, un cuneo di tufo: il PETROLO. Abitato già dall'antichità, ma fu distrutto dai Longobardi di re Desiderio nel 772. Gli abitanti decisero allora di non ricostruire gli edifici distrutti e di utilizzarli come riserva di pietre da costruzione (da cui il nome Petrolo). I conci squadrati delle rovine del Petrolo servirono a edificare le case del nuovo borgo medievale.
Tombe ad Arcosolio
Un sentierino nel bosco scende sulla via Clodia, all’altezza della tagliata nel tufo che precede il ponte della Rocca.
Il Ponte della Rocca è una struttura romana in opera quadrata del II sec. a.C. costruito in blocchi di peperino murati a secco.

Dopo il Ponte della Rocca, all'imbocco del sentiero di fondovalle Blera-Barbarano detto "Cammino degli Etruschi", sorge la NECROPOLI DI PIAN DEL VESCOVO, che si estende su un promontorio tufaceo.
Tombe a dado e tombe a camera con dromos.
La cronologia delle tombe procede dall’alto (VII sec. a.C.) verso il basso e quindi le più antiche si trovano sul pianoro alto e sul ciglio della rupe. Di notevole interesse la c.d. tomba della Sfinge, nome derivato dalla figura mostruosa che vi fu scolpita.


Si scende lungo la Via Clodia sotto il moderno viadotto stradale e si scavalca il Fosso Biedano sul caratteristico Ponte del Diavolo a schiena d'asino su tre arcate costruito dai Romani nel I secolo a.C.
Il suo nome deriva da una credenza popolare per cui, essendo un ponte davvero imponente realizzato con conci di tufo addossati tra loro senza l’impiego di malta, si credeva potesse essere solo opera del demonio.
Risalendo il pendio si raggiungono la fontana e la grotta di San Senzia, abitata nel V secolo da un santo eremita.
Ci s’innesta a destra in una suggestiva VIA CAVA ETRUSCA tagliata nel tufo, immersa nel bosco, cosiddetta "Cava Buia" .
Le vie cave sono scolpite all’interno di banchi tufacei e costituiscono una suggestiva rete viaria di epoca etrusca. Collegavano vari insediamenti e necropoli nell'area e rappresentavano anche un efficace sistema di difesa contro possibili invasori.
Annessa alla cava vi è la NECROPOLI DELLA LEGA, con i suoi cunicoli, le tombe a camera di età arcaica, una tomba a tumulo e un Colombario rupestre dalla forma apotropaica ("fallica").
Il Colombario era una forma monumentale di sepoltura collettiva creata in età ellenista. Usato per tutto il periodo imperiale romano e solo successivamente riutilizzato per l'allevamento dei colombi.
Le rupi che sovrastano il torrente Ricanale, a oriente di Blera, ospitano le NECROPOLI DI TERRONE, GROTTA PENTA e CASETTA. 
Il mausoleo, detto il 'Torrione", tomba monumentale della famiglia proprìetarìa della villa romana, da cui prende il nome la Necropoli del Terrone. 

Colombario delle Necropoli del Terrone




Tombe a dado e semidado del VI-V sec. a.C.
Nella parte alta presentano una serie di cornici su tre lati (più raramente anche su quello di fondo).
Le scale conducono alla soprastante piattaforma utile al culto funerario che doveva svolgersi a scadenze regolari davanti a cippi simboleggianti i defunti. 
La GROTTA PENTA è costituita da una tomba a dado con gradinata laterale e modanature e, due tombe dipinte (da cui il nome della località), la cui struttura e decorazione presentano diretti influssi della cultura tarquiniese di IV sec. a.C.

Sulla via vi è anche la suggestiva vecchia ferrovia Civitavecchia – Capranicarisalente al periodo fascista (1929)dismessa nel 1961, dopo un tentativo non riuscito di elettrificazione della linea.