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Tra le Gole del Biedano (VT) 📸✍
Tra Blera e Barbarano Romano si snoda il fiume Biedano, che con il suo fluire ha scavato nel corso del tempo le cosiddette Gole del Biedano, una delle forre più affascinanti di tutta la Tuscia, con pareti verticali che arrivano oltre i 50 metri, frutto dell’erosione dell’acqua sui terreni vulcanici.
Le Gole si trovano all'interno del Parco Marturanum detto anche il "Parco degli Etruschi", che conserva numerose testimonianze archeologiche e due antiche mole per la macina del frumento, e che creano delle splendide cascate.
Tombe ad Arcosolio
Dopo il Ponte della Rocca, all'imbocco del sentiero di fondovalle Blera-Barbarano detto "Cammino degli Etruschi", sorge la NECROPOLI DI PIAN DEL VESCOVO, che si estende su un promontorio tufaceo.
La cronologia delle tombe procede dall’alto (VII sec. a.C.) verso il basso e quindi le più antiche si trovano sul pianoro alto e sul ciglio della rupe. Di notevole interesse la c.d. tomba della Sfinge, nome derivato dalla figura mostruosa che vi fu scolpita.
Si scende lungo la Via Clodia sotto il moderno viadotto stradale e si scavalca il Fosso Biedano sul caratteristico Ponte del Diavolo a schiena d'asino su tre arcate costruito dai Romani nel I secolo a.C.
Il suo nome deriva da una credenza popolare per cui, essendo un ponte davvero imponente realizzato con conci di tufo addossati tra loro senza l’impiego di malta, si credeva potesse essere solo opera del demonio.
Ci s’innesta a destra in una suggestiva VIA CAVA ETRUSCA tagliata nel tufo, immersa nel bosco, cosiddetta "Cava Buia" .
Le vie cave sono scolpite all’interno di banchi tufacei e costituiscono una suggestiva rete viaria di epoca etrusca. Collegavano vari insediamenti e necropoli nell'area e rappresentavano anche un efficace sistema di difesa contro possibili invasori.
Le rupi che sovrastano il torrente Ricanale, a oriente di Blera, ospitano le NECROPOLI DI TERRONE, GROTTA PENTA e CASETTA.
Colombario delle Necropoli del Terrone
Tombe a dado e semidado del VI-V sec. a.C.
Nella parte alta presentano una serie di cornici su tre lati (più raramente anche su quello di fondo).
Le scale conducono alla soprastante piattaforma utile al culto funerario che doveva svolgersi a scadenze regolari davanti a cippi simboleggianti i defunti.
La GROTTA PENTA è costituita da una tomba a dado con gradinata laterale e modanature e, due tombe dipinte (da cui il nome della località), la cui struttura e decorazione presentano diretti influssi della cultura tarquiniese di IV sec. a.C.
Sulla via vi è anche la suggestiva vecchia ferrovia Civitavecchia – Capranica, risalente al periodo fascista (1929) e dismessa nel 1961, dopo un tentativo non riuscito di elettrificazione della linea.