Mariella Piscitelli

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Santuario della Madonna dell'Arco 📸

2020-01-07 10:59:52

È uno dei tre luoghi di culto Mariano più frequentato della regione Campania, a Pomigliano d'Arco, nei pressi di un arco romano nel quartiere di Sant'Anastasia, provincia di Napoli e diocesi di Nola.

Qui si venera una notissima icona della Madonna ritratta con il Bambino Gesù, che dopo essere stata colpita al volto cominciò a sanguinare il 6 aprile 1450, Lunedì di Pasqua: un giovane, adirato per la sconfitta subita al gioco della pallamaglio (antico gioco all'aperto, originario di Napoli, che ha dato origine a numerosi sport moderni come il golf, il croquet, l'hockey nelle sue varianti e il polo), bestemmiando scagliò violentemente una boccia contro la vicina immagine sacra e l'effigie della Madonna avrebbe cominciato a sanguinare dalla guancia sinistra, facendo così gridare al miracolo la gente accorsa.

Altro fatto singolare accadde il Lunedì di Pasqua del 1589: durante la festa dedicata alla Madonna dell'Arco, una donna di Sant'Anastasia, si era recata sul luogo con il marito, il quale voleva offrire un ex voto, essendo guarito da una grave malattia agli occhi. La donna aveva con sé un porcellino che, nella calca, le scappò e non riuscendo a riprenderlo, bestemmiando calpestò in un accesso d'ira l'ex voto del marito, raffigurante la Madonna. L'anno seguente fu colpita da una grave malattia, che le avrebbe causato il distacco dei piedi, tuttora visibili, racchiusi in una gabbietta di ferro, nella sala delle offerte del santuario. Morì poco tempo dopo, il 28 luglio 1590.

Il santuario, costruito a partire dal 1593, è meta di pellegrinaggi da tutta la Campania specie il Lunedì di Pasqua, quando le associazioni dei “fujenti” o “battenti” vi si riversano in massa nell’anniversario del primo prodigio.

Un tempo c’era un’edicola votiva dedicata alla Madonna. La Vergine è chiamata "Madonna dell'Arco", in quanto l'edicola era situata nei pressi di un antico acquedotto romano.

L’interno del Santuario è a croce latina con oggetti e arredi in pietra vesuviana e decorazioni barocche.

Un tempietto al centro del transetto custodisce l’antica edicola abbellita da marmi intarsiati.

Un altare, forgiato con pietre dure da scultori di Carrara, consente ai devoti di venerare la Madonna dalle morbide sembianze.

Tra le altre opere d’arte, il santuario conserva un pregevole crocifisso ligneo del seicento e due tele di Luca Giordano.

C’è un altro edificio, adibito in parte ad albergo e in parte a Museo degli ex voto


Di fianco alla chiesa, sul versante occidentale, c’è poi il campanile che si affaccia su un giardinetto.