Mariella Piscitelli

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Itinerario nella Montagna Spaccata, Gaeta (foto mie) 📸 : cosa vedere e info al riguardo

2020-01-03 13:43:07

La Montagna Spaccata è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi di Gaeta, frequentato ogni anno da turisti che vengono colti dalla magia delle tre fenditure del promontorio. È un luogo che racchiude in sé un vero e proprio itinerario. 

Il Santuario della SS. Trinità, anche detto della Montagna Spaccata, è situato sulla fiancata occidentale del Monte Orlando, oggi Parco Naturale Urbano. Costruito nell’XI secolo, aveva annesso un monastero benedettino. Sotto Carlo V furono costruiti i nuovi bastioni della fortezza gaetana che ancor oggi lambiscono il santuario. La fisionomia attuale della chiesa è frutto del restauro del XIX secolo operato dei padri Alcantarini. Sorge su una fenditura nella roccia che giunge fino alla "Grotta del Turco" creatasi, secondo la leggenda, al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme.

Nel 1434 un probabile terremoto determinò la caduta di un grosso macigno che si incastrò all'interno di una delle fenditure del monte Orlando, al di sopra dell’ingresso sul mare della Grotta. Qui nel XVI secolo, venne realizzata una cappella dedicata al Crocefisso raggiungibile tramite una scalinata che porta nelle montagna. Dalla cappella si può godere di uno splendido colpo d'occhio, sia sul mare circostante, che sull'altissima falesia di oltre 150 metri visibile dalla terrazza.

Poco prima della cappella del Crocefisso si trova il giaciglio in pietra, dove soleva ritirarsi in meditazione S.Filippo Neri, noto ancora oggi come "Il letto di San Filippo Neri". La leggenda vuole che San Filippo Neri avesse vissuto all'interno della Montagna Spaccata. Numerosi sono i pontefici sovrani, vescovi, santi (Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, Leonardo da Porto Maurizio, Paolo della Croce, Gaspare del Bufalo, Filippo Neri) che hanno visitato questo luogo di raccoglimento spirituale. Particolare venerazione per il santuario ebbe Pio IX, che scese nella Cappella del SS.Crocifisso e ricevette la benedizione con la Reliquia del legno della SS.Croce da parte del cardinale Patrizi. Oggi il santuario è sede dei missionari del P.I.M.E.

Lungo la scalinata, che percorre la stretta spaccatura di roccia, è possibile notare sulla parete di destra un distico latino con a fianco la cosiddetta "mano del Turco" (le cinque dita nella roccia). 


Secondo la leggenda, si sarebbe formata nel momento in cui un “miscredente” marinaio turco (che non credeva alla storia sulla spaccatura nella roccia) si era appoggiato alla roccia che miracolosamente si era liquefatta all'istante come cera sotto le sue dita, lasciando così l'impronta nitida della mano, che ancora adesso è possibile vedere.

Visto il contesto naturale, non è da escludere che nella grotta, nei tempi del Medioevo, siano approdate navi di pirati saraceni che trovavarono rifugio tra le fenditure di questo strategico promontorio, pronti ad attaccare di sorpresa le navi in transito, al fine di depredarle dei loro carichi.

Il complesso della “Montagna spaccata” si incastona, quindi, nel contesto di tre fenditure della roccia:

- A sinistra della chiesa vi è la discesa alla fenditura della Grotta del Turco. A lato si trovano le cisterne romane della villa di L. Munazio Planco, poco distanti dall’omonimo Mausoleo.

- A destra della chiesa si percorre un corridoio scoperto con alle pareti le postazioni della Via Crucis in riquadri maiolicati, contenenti i versi del Metastasio, in parte restaurate, risalenti al 1849 e attribuite a S.Bernardino da Siena.

- Al termine vi è la scalinata che giunge fino alla fenditura centrale in un ambiente particolarmente suggestivo.