Mariella Piscitelli

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Casa Museo di Cava Pallarito

2019-10-06 09:01:03

Cava Pallarito segna la linea di confine tra il comune di Barano e quello di Serrara Fontana. Un luogo lasciato in eredità a Salvatore Di Meglio, che fa il mestiere di muratore, il quale ne ha realizzato una "Casa Museo".

Quella gola scavata dal vento e dall'erosione delle acque è sovrastata da due alti costoni, in uno dei quali nei tempi antichi fu scavato un "cellaio" che i contadini usavano per mettere le botti del vino e gli attrezzi della terra


Salendo per una ripida e lunga scala ci sono grotte e anfratti che all'epoca ci si serviva come rifugio per capre, muli ed uomini.


Per oltre quindici anni è stata l'abitazione di Salvatore di Meglio, lì sono nati i suoi tre figli, ormai adulti. Seppur affezionato a quel piccolo paradiso, dovette lasciarlo, perché troppo umido e freddo durante l'inverno. Per un lungo periodo tutto rimase in uno stato di abbandono, ma da circa sette anni c'è di nuovo vita in quella cava.


Salvatore trascorre nel museo molte ore della giornata. Accoglie il visitatore con naturalezza e semplicità e, nel tempo libero, scolpisce il legno e la pietra, realizzando così piccoli capolavori, che colpiscono perché molto primitivi nella forma, sembrano appartenere ad un mondo remoto.


La cantina è ricca di tanti arnesi appartenuti alla civiltà rurale, piccoli e grandi oggetti di cui si faceva uso quotidiano e che non avremmo modo di ammirare e anche di emozionarci toccandoli, se Salvatore non li avesse messi a disposizione di tutti coloro che hanno nostalgia del passato e delle radici. Ma non solo, tutto ciò è importante anche per le nuove generazioni, le quali devono imparare che la storia è fatta non solo delle gesta degli uomini, ma anche degli oggetti di cui ne hanno fatto uso.


La lunga scala accede ad un terrazzo che affaccia sulla cava e sulla strada carrabile. Tutt'intorno c'è silenzio, ed il fresco pungente che arriva dalla montagna. 


Nelle grotte si trovano ancora centinaia di utensili di epoche passate, disegni stilizzati lungo le pareti, che Salvatore ha realizzato con pietre levigate dal mare.


C'è anche un cunicolo chiamato "La Grotta della fortuna", lungo il quale sono stati appesi tantissimi ferri di cavallo, (gli antichi li usavano contro il malocchio), percorrendolo si ha per davvero una sensazione di purificazione e positività interiore.


Altri gradini scavati nel tufo, portano verso la cima, lungo il percorso il belare delle caprette che entrano ed escono, accompagnando il visitatore. Anche se con il fiatone, l'emozione è profonda quando si giunge sull'alto costone, in quel momento si ha l'impressione di essere arrivati sul tetto del mondo. La sensazione è che corpo e spirito, circondati dalla natura selvaggia, si elevino verso altri mondi.


La "Casa Museo", realizzata con tanta passione e senza alcuna pretesa, stimola a sognare, fantasticare e sorprende come i bambini che guardano il mondo con gli occhi dell'innocenza.


L'ingresso è GRATUITO.