Mariella Piscitelli

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Amore e Psiche 📸

2020-01-09 11:14:32

Riproduzione in scala reale di "Amore e Psiche" di Canova a Palazzo Braschi, a Roma, sito a piazza di S. Pantaleo 10, tra Corso Vittorio Emanuele II e piazza Navona.

Psiche e Amore sono i protagonisti di una storia raccontata nell’Asino d’oro di Apuleio, un autore latino del II secolo d.C.

L’autore narra che Psiche era considerata una delle ragazze più belle del mondo, e Venere, la dea dell’amore, non poteva accettare che una mortale potesse competere con il suo fascino.

La dea, così, inviò suo figlio Amore con un piano per farla sparire; quando il figlio di Venere vede Psiche, però, si innamorò perdutamente della ragazza, e così, invece che seguire il piano della madre, decise di portarla segretamente nel suo palazzo. Per evitare di essere scoperti, Amore strinse un patto con Psiche, dicendole che, quando si incontravano, non avrebbe mai dovuto guardarlo. Dopo alcuni incontri, però, Psiche era sempre più tormentata dalla curiosità di sapere chi era il suo amante, e, istigata anche dalle sue gelose sorelle, nell’appuntamento successivo, la ragazza aprì gli occhi e guardò Amore. Il figlio di Venere si sentì tradito e volò via, abbandonando la ragazza. Psiche, innamorata del dio, era disposta a tutto per vederlo tornare e così si piegò a delle tremende prove ideate da Venere. Se Psiche avesse superato i test di Venere, avrebbe ottenuto l’immortalità ed avrebbe potuto ritornare al fianco del suo amato. Con grande tenacia, la ragazza riuscì a superare tutte le prove, arrivando addirittura negli Inferi per prendere un po’ della bellezza di Proserpina.
Quest’ultima prova si rivelò un inganno e Psiche cadde in un grande sonno, e quando Amore venne a sapere degli sforzi effettuati dalla sua amata, si recò immediatamente da lei e la risvegliò con un bacio.

Sono molti i momenti con cui Canova avrebbe potuto rappresentare al meglio la statua, ma lo scultore ha scelto, tra le varie immagini di Amore e Psiche, proprio quella del bacio che sancisce la loro unione, e segnando il lieto fine per loro.


L'opera raffigura, con un erotismo sottile e raffinato, Amore e Psiche nell'attimo che precede il bacio, preannunciato dall'atteggiamento dei corpi e degli sguardi che si contemplano l'un l'altro con una dolcezza di pari intensità: le loro labbra, pur essendo estremamente vicine, non sono ancora unite.


Pur non essendo l'opera originale dell'autore, ma una riproduzione, produce lo stesso emozione vederla e vale la pena soffermarsi ad osservarla.


Collocata tra l'altro bene, a mio parere, all'entrata del Museo di Roma di Palazzo Braschi dove seppur un punto di passaggio, invita la gente ad entrare e curiosare, grazie anche alle luci che la risaltano ulteriormente.