Marica Pizziconi

Esiste davvero una 'sindrome di Zelig'?

2019-11-15 10:32:44

Il film di Woody Allen 'Zelig' del 1983 ha dato il nome ad una vera e propria sindrome, la 'sindrome di Zelig' scoperta nel 2005 in Italia.

La sindrome di Zelig

Trama del film

Il film di Woody Allen Zelig (1983) è ambientato tra gli anni ’20 e ’30 del ‘900. 

TRAMA. Il protagonista, Leonard Zelig, è un uomo camaleonte che esprime il bisogno sociale di conformarsi agli altri. Egli è effetto da un disturbo mentale che lo costringe a trasformare le proprie sembianze fisiche in quelle delle persone che lo circondano e a imitarne abitudini e comportamenti. I medici si interessano al suo caso. La psichiatra Eudora Fletcher si interessa particolarmente a questo caso. Ricorre all’uso dell’ipnosi, e scopre che il trasformismo di Zelig esprime una forte esigenza di approvazione sociale. La dottoressa riesce a far crescere l’autostima di Zelig, ma il lui cresce un effetto perverso, in quanto il sviluppa temporaneamente una personalità estremamente intollerante nei confronti delle opinioni altrui. I due poi si innamorano, ma Zelig diviene un caso alla moda e la troppa notorietà sociale è causa della separazione. Zelig si ammala nuovamente e scappa in Germania dove la dottoressa lo ritrova che, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, collabora con i nazisti, dei quali ha inevitabilmente assunto comportamenti e mimiche. Finalmente, di due protagonisti del film, riescono a fuggire insieme e a tornare in America. 

Le scoperte 

Oltre al film, è lecito chiedersi se esista davvero la <<sindrome di Zelig>>

Nel 2005, una équipe di medici italiani studiò il caso di un paziente che, dopo un arresto cardiaco con ipossia celebrale, riportò danni al lobo fronto-temporale del cervello, ossia quella parte deputata a controllare i comportamenti. I ricercatori constatarono che da quel momento in poi, il paziente aveva manifestato un vero e proprio trasformismo identitario, immedesimandosi di volta in volta nelle persone con cui entrava in contatto (in un bar diventata un barista, in una cucina un cuoco, in un ospedale un medico). Ogni volta che questo paziente assumeva una nuova identità, dimenticava quella precedente. Gli studiosi che seguirono questo caso lo battezzarono come <<sindrome di Zelig>>.