La via della birra

La birra tra storia e curiosità

La via della birra

La birra tra storia e curiosità

La Birra nell'epoca classica

2022-12-27 08:51:31

Nel mondo greco la birra non era una bevanda molto amata ma il suo ruolo nell’alimentazione, nell’economia di scambio e nei rituali era importantissimo

La birra, bevanda ottenuta con la fermentazione di cereali, è di antichissime origini. La sua scoperta è probabilmente avvenuta in diverse parti del mondo, tra cui anche la nostra penisola e nello specifico nella zona tra Piemonte e Liguria. Ne è testimonianza la piccola necropoli (Baù) a Pombia (NO) dove la cultura di Golasecca ci ha restituito un bicchiere d’impasto databile intorno al 560 a.C., collocato ritualmente sopra le ceneri nell’urna. All’interno sono stati ritrovati i resti di una probabile birra rossa di gradazione medio-alta. Fino alla progressiva diffusione dell’uva, coltivata tra la media età del Ferro (VI-V sec. a. C.) e l’età romana il ruolo della birra sul piano dell’alimentazione, dell’economia di scambio e del rituale del banchetto è stato molto importante. Nel mondo greco la birra non risulta una bevanda particolarmente amata, come attestano le fonti antiche, che celebrano il tema del simposio attraverso l’immagine del “vino schietto”, di memoria omerica, ossia una coppa di vino mischiato a due coppe di acqua, aromatizzato con miele e resine.

Il tema del simposio, unito a quello erotico-amoroso, viene celebrato in particolare dal poeta alessandrino Asclepiade di Samo (nato negli ultimi decenni del IV sec. a.C.): costui infatti in un celebre epigramma, in preda allo sconforto, annega nel vino la sua angoscia per la delusione amorosa che rende l’esistenza vuota e insignificante. Tutto intorno a lui è spento: unico rimedio al male di vivere è il vino, nell’amara e lucida consapevolezza del carattere effimero della vita. “Su di te Eros amaro tese l’arco e le sue frecce. Perché, ancora vivo, stai tra la cenere? Beviamo il succo puro di Bacco. Così breve è il giorno!” traduce dal greco Salvatore Quasimodo.

Ma, oltre al vino, i Greci conoscevano anche la birra grazie agli Egizi, che battezzarono “zythos” dalla “Zithum” egiziana, definendo spregiativamente la birra come “vino d’orzo” e considerandola una bevanda “barbara”, ovvero “che non parla la lingua greca” quindi straniera. Ad attestarlo è il passo tratto dalle “Supplici” di Eschilo (drammaturgo tragico del V sec a.C.), in cui l’autore schernisce gli Egiziani che consumano grandi quantità di birra affermando che essi “non sono uomini veri, ma uomini che bevono vino d’orzo”.

Il termine “vino d’orzo” non deve comunque favorire la confusione con preparazioni tipiche del mondo greco, come il “kykeion,” bevanda sacra dei riti religiosi misterici che si celebravano ogni anno nel santuario di Demetra nell’antica città di Eleusi. Secondo Ateneo (I, 30b) la birra essa era composta da vino forte, orzo, miele e formaggio grattugiato, aromi vari ed era tipicamente consumata degli eroi omerici. Circa la consistenza di questa bevanda, la descrizione delle fonti antiche (greche e romane) sulla birra non lascia dubbi sul fatto che si trattasse generalmente di una bevanda, anche se fermentata a caldo, poco alcolica, di carattere più nutriente, depurante e tonificante che inebriante. Il termine greco “zythos” si amplierà nel tempo a comprendere in genere molte birre chiare, a bassa gradazione, ricavate dallo sbriciolamento di pani indipendentemente dal cereale usato; sarà anche un termine specifico utilizzato sempre nel mondo romano per distinguere la birra egiziana e orientale rispetto alla “cerevisia” celtica, detta anche cervogia, una birra rossa o brunastra di grande qualità con un’alta concentrazione alcolica, ottenuta mediante la fermentazione di cereali e malto d’orzo, mescolati a grano e avena.

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2022-12-22 11:11:48

La birra viene preparata utilizzando quattro elementi base: acqua, malto, luppolo e lievito, impiegati in proporzioni e modalità diverse.

Partendo da una materia prima già lavorata, ossia il malto di cereali (il più usato è l'orzo, germinato e poi essiccato, per rendere disponibili gli zuccheri), le fasi caratteristiche del processo sono la produzione del mosto, la bollitura, la fermentazione, la maturazione e il confezionamento. Ovviamente le variabili da tenere in considerazione a seconda del tipo di birra che si vuole ottenere sono quasi infinite.

Questa non è solo la bevanda-alimento più diffusa al mondo, ma è anche tra le più antiche. La prima prova della produzione di una pozione assimilabile alla birra risale a circa il 3700 a.C. in Asia. I popoli artefici della sua diffusione furono i Sumeri, gli Assiro-Babilonesi e in seguito gli Egizi.

Se vogliamo cercare le origini della birra moderna dobbiamo andare all’età del Ferro nel mondo celtico. La parola birra, tedesco "bier", francese "bière", viene probabilmente dalla stessa radice del celtico "brace", che secondo Plinio indicava una specie di cereale (scandella o orzo distico) fermentato e bruciato al fine di ottenere una bevanda.

L’italiano antico "cervogia" e lo spagnolo "cerveza" si rifarebbero invece al celtico "ceruesia", che indicava il colore di una birra scura simile al manto del cervo.Gli Ateniesi la consumavano per la festa di Demetra e durante i giochi olimpici, ma la consideravano una bevanda poco virile per il suo basso contenuto alcolico.

Sembra che le prime aree italiane italiane dove la produzione di questa bevanda si diffuse furono l' Etruria e la Cisalpina occidentale, almeno dal VII sec. a.C.

Strabone (IV 6,2), parlando dei Liguri della costa “tra Monaco e l’Etruria” riferisce che “vivono per lo più delle carni dei greggi, di latte e di una bevanda d’orzo ed occupano le terre vicine al mare e specialmente i monti”.

Plinio ne ricorda l'utilizzo da parte dei Romani più per le proprietà curative e cosmetiche che di bevanda. Pare che il primo pub della penisola aprì i battenti nell'83 d.C. grazie ad Agricola, il governatore della Britannia grande estimatore della pozione, che di ritorno a Roma si portò al seguito dei mastri birrai inglesi.

Apprezzata dai popoli germanici e celti, la birra si diffuse con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, diventando il simbolo della cultura britannica.

Nel Medioevo il processo di birrificazione, che fino a quel momento era stata un'attività svolta delle sole donne, si trasferì dentro le mura dei monasteri. Si preparava una birra “leggera”, adatta ad esser consumata quotidianamente, e una birra ad alto contenuto alcolico, destinata alle occasioni speciali.

Pian piano la birrificazione passò nelle mani maschile dei monaci, i quali cercarono di migliorare il gusto e la qualità della bevanda.

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