Maria Livia Bruschi Olivotto

Cibi & Bevande

Coronavirus, parla il medico italiano contagiato: “È come una normale influenza”

2020-02-28 09:43:16

Non volevo trattare l'argomento ma questo articolo potrebbe tranquillizzare i più allarmati.



Non ho voluto condividere l'articolo per non divulgare il nome del medico che ritengo  meriti la privacy. (caffeina-magazine)



“È come una normale influenza, sto bene e ammalarsi non è neanche così tanto semplice”. Sono queste le parole di un “contagiato”. Si tratta non di un paziente qualunque, ma un medico che lavora l’Unità operativa di Medicina interna a Piacenza, “meno di 15 chilometri dal paese focolaio d’infezione: Codogno”. Il medico si è ammalato di coronavirus. Ora è praticamente guarito. E lancia a tutti un messaggio di fiducia e speranza: “Sto bene, ho superato la malattia con pochissimi sintomi. Ora sono a casa in quarantena. Quindi: niente panico!. E, sottoponetevi ai tamponi, soltanto se ci sono sintomi”.



Il suo nome è (.................), e la sua storia – inizialmente affidata ad un post su Facebook e a un messaggio ad alcuni amici (rimosso pochi minuti dopo la sua pubblicazione, per evitare misunderstanding con al sua Asl: “Non pensavo tanta rilevanza, ero in buona fede, volevo solo tranquillizzare i miei amici”) – è tanto esemplare quanto rassicurante, visto che alla fine, il dottore conclude serenamente che: “1) La malattia si comporta esattamente come la banale influenza e “nella stragrande maggioranza dei casi è paucisintomatica”, si risolve in 3-4 giorni senza esiti.




E ancora: “2) Il contagio non è così semplice per fortuna, “tanto che tutti i colleghi e gli amici (compresi mia moglie e mio figlio) venuti a contatto con me non hanno a distanza di cinque giorni sviluppato sintomi. Pensate che io ho anche starnutito più volte nello studio in cui lavoro a stretto contatti con i miei colleghi”. Il 15 febbraio Vetrugno era andato con la famiglia ed alcuni amici proprio a Codogno, per il carnevale, lì aveva assistito alla sfilata dei carri e aveva conversato con un amico della zona.




Poi era andato a bere qualcosa in un bar molto affollato. Qui, secondo la ricostruzione, sarebbe avvenuto il contagio (non dunque nell’ospedale di Piacenza). “Io stesso – spiega il dottore – sto benissimo, non ho nemmeno più il raffreddore e nessun altro sintomo, probabilmente sarò dimesso a breve e continuerò la cosiddetta quarantena (14 giorni) a casa da solo, mia moglie che tornerà a lavoro a breve (sempre completamente asintomatica) starà col bambino dai suoi”.



La verità, dunque, secondo  il medico è che “le scene apocalittiche viste in questi giorni” siano del tutto insensate. Che è sufficiente seguire il vademecum diffuso dal Ministero della Salute sulle norme igieniche e comportamentali per evitare problemi. “L’imperativo categorico – scrive – dev’essere tutelare gli anziani”. E soprattutto deve essere chiaro che “non tutti coloro che hanno sintomatologia influenzale banale devono fare il tampone, poiché è inutile sapere di essere positivi, se non si sta male”. “La notizia buona per tutti – conclude – è che ora io sto bene. Quindi, mi raccomando, niente panico!”. Magari fosse così facile farlo capire a tutti!