Maria Grazia Mauri

Founder Starter

Piccole morti

2019-08-25 14:53:07

Partire è un po’ come morire, scriveva Prévert.

Anche lasciare è un po' come morire: durante la nostra crescita e la nostra evoluzione sperimentiamo delle piccole morti, perché la vita è fatta di cambiamenti, abbandoni, emigrazioni, disinganni. 


Quando cambiamo lavoro, quando mettiamo fine ad un rapporto, quando traslochiamo in una nuova casa o iniziamo una nuova fase della vita, ogni volta che si molla la presa su una città, su un lavoro, su una persona, su un’idea, si rompe qualcosa di sé e sperimentiamo delle piccole morti.


Non c'è limite: si può morire un numero infinito di volte nella vita ed è necessario del coraggio per modificare un punto di vista, o guardare la stessa cosa con un’angolazione diversa; queste piccole morti sono i mezzi che conducono al cambiamento, l'uomo vecchio muore e lascia il posto all'uomo nuovo.


A volte affrontiamo i cambiamenti con paura ma non serve averne. Sta nascendo il nuovo, lasciamo andare serenamente il vecchio. 

E' necessario accettare il cambiamento, anche se a noi piace stare attaccati al passato per l’idea di continuità che ci fornisce, ma a volte non ci rinnova affatto.


Chi cambia idea è intelligente...... quanta fatica..... ogni volta che cam­biamo sul serio. 


Lasciamo andare parti di noi, brandelli di vita, pezzi d’anima, di cuore, di mente...


Smontiamo quello che pensia­mo di essere per essere sul serio.


Anche nel nostro corpo qualco­sa muore seguendo una ciclicità:  le nostre cellule si rinnovano com­pletamente ogni sette anni, gli strati superficiali della pelle cadono ogni giorno, il ciclo femminile tutti i mesi cambia il sangue vecchio con quello nuovo, ogni anno avvengono una miriade di piccole morti su ogni albero.
E questo garantisce il rinno­vamento.

La Natura insegna.


"La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze"
Pauline R. Kezer


Da Cuore a Cuore.

Maria Grazia Mauri 


2