Maria Grazia Di Martino

Founder Junior

Eroi con le ali

2021-08-10 16:56:38

Questa è la storia di Cher Ami, un piccione viaggiatore impavido e determinato, che contribuì con il suo sacrificio a salvare la vita a 194 soldati.

Siamo in Francia nell’ottobre del 1918. Sul fronte occidentale, nella foresta delle Argonne, si fronteggiano da una parte gli eserciti alleati francesi e statunitensi e dall’altra l’esercito tedesco, che con violenti ripetuti attacchi sta infliggendo gravi perdite alle forze americane. Il 77° battaglione americano, nel tentativo di trovare una posizione più vantaggiosa, si inoltra nella foresta ma si ritrova isolato sulle pendici di una collina e accerchiato dalle forze nemiche, senza alcuna possibilità di comunicare al quartier generale la nuova posizione e senza poter richiedere aiuti. E’ un massacro. Dei 500 uomini che costituiscono il battaglione ne sopravvivono 194. Stremati, da giorni senza viveri e senza acqua, con esigue scorte di munizioni a disposizione, sanno che è solo questione di poco e poi sarà la fine. Il comandante decide allora di affidare ad un piccione viaggiatore la sua richiesta di aiuto. Il battaglione ha in dotazione tre piccioni viaggiatori, ma il comandante sa che le probabilità di successo sono pressoché nulle. Il primo piccione si alza in volo con il messaggio inserito nella capsula legata alla zampetta, ma viene abbattuto dal fuoco tedesco nell’arco di pochi istanti. Viene preparato un secondo messaggio e affidato al secondo piccione. Anche questo tentativo fallisce e il povero animaletto viene abbattuto dopo pochi battiti di ali. Non rimane che un ultimo piccione. E’ un magnifico esemplare femmina, forte e dallo sguardo fiero. Il suo nome è Cher Ami. A lei il comandante affida il suo messaggio e la speranza di vita per i suoi soldati. Un’ultima carezza sulla bella testolina e poi Cher Ami prende il volo. I respiri degli americani si fermano. I cecchini tedeschi prendono la mira e sparano. Cher Ami vola con sicurezza e schiva miracolosamente i primi colpi. Si libra in quota e aggiusta la direzione di volo mentre oltrepassa le linee nemiche. E infine, quando il pericolo sembra passato, un colpo la raggiunge. Cher Ami cade fra l’erba, ferita e confusa. Il colpo l’ha colpita al petto, le ha quasi staccato una zampetta e ha causato la perdita di un occhio. Il sangue scende copioso e macchia il morbido piumaggio. Tutto sembra perduto. Eppure il piccolo animale non si arrende, sa che ad ogni costo deve portare a termine la sua missione, e coraggiosamente, con grande determinazione, raccoglie le sue ultime forze e riprende il volo.  Raggiunge la base distante 25 miglia dopo mezz’ora di volo, e consegna il prezioso messaggio contenente le indicazioni del comandante circa la propria posizione. Il conseguente fuoco dell’artiglieria americana sulle posizioni tedesche consente ai 194 soldati americani di trovare il varco per fare rientro alla base. Si cerca inoltre di prestare soccorso alla piccola Cher Ami, cui deve essere amputata la zampetta ferita, ma il coraggioso animaletto sopravvive solo per poco tempo e muore il 13 giugno 1919 a causa delle ferite riportate. Per il suo servizio eroico, Cher Ami è stata premiata con la palma francese Croix de Guerre, successivamente inserita nella Racing Pigeon Hall of Fame nel 1931 e ha ricevuto una medaglia d'oro dagli Organised Bodies of American Pigeon Fanciers in riconoscimento del suo straordinario servizio durante la prima guerra mondiale.                                                                                                                      Oggi Cher Ami, imbalsamata,  è in mostra allo Smithsonian Museum of American History per preservare la sua memoria. Da allora, la sua storia è sopravvissuta nei cuori e nelle menti degli americani nel corso dei decenni e il suo coraggio non sarà mai dimenticato. Dedichiamole anche noi un pensiero.