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9 ottobre 1963: la tragedia del Vajont
Ottobre è da poco cominciato. La valle del Vajont si tinge dei colori dell’autunno, la sera porta i primi freddi, le famiglie si raccolgono nel tepore delle case. Ma poi all’improvviso la devastazione e nulla sarà mai più come prima.
La morte nella valle
Un disastro immane quello che colpisce le genti della valle del Vajont la sera del 9 ottobre 1963, quando una frana si stacca dalle pendici del monte Toc e scivola nel bacino artificiale della diga. L’impatto con l’acqua del lago provoca una enorme onda che si innalza per 250 mt. per poi fuoriuscire dalla sommità della diga e riversarsi con violenza sui paesi della valle. In pochi minuti la furia delle acque cancella ogni cosa e trascina via con sé la vita, i beni e gli affetti di centinaia e centinaia di persone.
Un evento prevedibile
La tragedia del Vajont non può essere però considerata la conseguenza di una catastrofe naturale. Essa fu la conseguenza di interessi politici, economici ed errori umani di valutazione quando si scelse di realizzare una diga in una zona che, per le sue caratteristiche morfologiche, non si presentava adatta a contenere un’opera di tale portata.
Il grande muraglione della diga oggi è ancora presente fra quelle montagne, silenziosa sentinella che vigila e richiama tutti gli uomini all’amore e al rispetto per la nostra terra e per la natura.