Marco Navarria

Founder Junior

NON TOCCARMI!

2019-06-05 08:16:35

Dopo anni di sofferenze psichiche, Noa Pothoven 17 anni, ha scelto il suicidio assistito in casa. Aveva subito violenze che le avevano lasciato tracce indelebili sul corpo e sull'anima...

Due anni fa lessi con stupore un post su Facebook di una mia amica. Quando era piccina aveva subito violenza da parte di una persona anziana e solo dopo tanti anni, quando aveva superato il trauma, quando ormai era una donna affermata aveva avuto il coraggio di parlare.Il volerlo raccontare al mondo intero proprio sul social più famoso, era un modo di URLARE al mondo intero lo schifo che aveva subito da quell'essere squallido.

Lessi e rilessi quelle parole più volte. Con gli occhi gonfi di lacrime focalizzai la sua figura: quante volte l'avevo vista sorridere, quante volte scherzare, quante volte cantare accompagnandosi con la sua inseparabile chitarra...Chi avrebbe potuto immaginare l'immenso dolore?Chi avrebbe potuto immaginare i ricorrenti, quotidiani incubi?Un abbraccio ad Elena che ha avuto il coraggio di parlare, a Noa che non ha retto il peso degli abusi e a tutte le donne che non hanno la forza di denunciare.Dopo pochi giorni che lessi il post di Elena su FB, scrissi una storia breve.La condivido.

NON TOCCARMI!

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Non avresti dovuto toccarmi lurido porco!

Ho sempre creduto che fossi un amico... Quante volte sei venuto a casa nostra a cena? Papà e mamma avevano fiducia in te! Loro non potevano immaginare cosa saresti stato in grado di farmi. Quanto dolore...

Tre anni fa siamo rimasti soli a casa tua, ricordi? I miei avevano avuto un imprevisto e ti chiesero se potevo restare da te, il vicino di casa gentile, quello buono.

Lo ricordo come fosse ieri. Ricordo il mio vestito bianco a fiori verdi regalatomi da mia madre pochi giorni prima per il mio decimo compleanno. Ricordo la tua gentilezza, le tue attenzioni, i tuoi abbracci diventati improvvisamente sempre più stretti. Ho in mente i tuoi occhi bramosi quando mi dicesti <<ti insegno un nuovo gioco...>>Strano quel gioco che vedeva le tue mani infilarsi nervose sotto il mio vestito. Sento ancora la forza con cui afferravi il mio braccio mentre portavi la mia mano tra le tue gambe...

Maledetto maiale... tornai a casa e tenni tutto dentro. Avevo paura di dire quello che mi avevi fatto. Non mi avrebbero creduta.

Cercavi ogni occasione per stare da solo con me, per trasformarti nel mostro che eri. Cercavo ogni scusa pur di sfuggirti, schifoso, ma non sempre riuscivo.Ricordi quando ti offristi di darmi un passaggio verso casa? Io non lo dimenticherò mai!E' accaduto lo scorso anno... avevo già le chiavi di casa, ero grande! Che stavo diventando donna lo sapevi pure tu e per questo non mi accompagnasti a casa ma in questo vecchio casolare.Ti sei sentito forte quando mi hai obbligato a seguirti sapendo che non potevo opporre resistenza?Ti sei sentito uomo quando hai violato il mio corpo di ragazzina?

Non passa notte lurido verme che non pensi a quel giorno, alle tue botte, al tuo pesante corpo sudato sopra il mio, al mio inutile tentativo di difendermi... Più cercavo di allontanarti più diventavi violento. Alla fine, sopraffatta, desistevo e mi abbandonavo alla tua violenza.Quanto dolore nel corpo e nell'animo.

Quanto ti ho maledetto!Non ho più avuto il coraggio di guardarmi allo specchio. Tutto questo per colpa tua!Ho pensato di essere io il problema, di essere io la causa di tutto questo. Che sciocca che sono stata...Hai rovinato la mia vita per sempre!

Ma oggi sono venuta io a cercarti. In questo vecchio casolare dove hai abusato del mio corpo e rovinato, per sempre, la mia esistenza.Cosa hai pensato? Che fossi venuta per stare con te? Per farmi fare ancora del male?Avevi la faccia sorpresa quando ti ho abbracciato... Un po' meno quando, con quella scheggia di vetro che tenevo nascosta, ti ho tagliato la gola.

Sai, lurido porco, che con questo vetro stavo per tagliarmi le vene e farla finita? Ma non volevo dartela vinta, non potevo!

Adesso sei qui a terra accanto a me. Non sei eccitato, non provi a molestarmi...Sei in una pozza di sangue e rantoli qualcosa. Sono le solite porcherie che mi urlavi quando ero sopraffatta o stai chiedendo pietà?

Voglio godermi ogni attimo di questo momento. Ti prego, non morire adesso... soffri ancora un po'.

A cosa ti serve il tuo pene, adesso, lurido bastardo?