Marco Falasca

LA SCOMMESSA - TERZA PUNTATA: LO STRATAGEMMA

2019-09-05 16:36:43

Nella puntata precedente Edoardo ha conosciuto Sabrina: in che modo cercherà di convincerla ad uscire con lui ? Riuscirà nell'intento ? Cosa accadrà poi? Vi ricordo che la settimana prossima "Rime dimenticate" (dei quali avete letto gli estratti qui su CAM) sarà in vendita su AMAZON e altri e-store

Lo stratagemma (terza puntata de "La scommessa")

I due si avviarono verso l’ascensore senza parlare, fino a quando lei non chiese: “Quale è il tuo nome?”. E lui, fingendo costernazione: “Ah già, che sbadato: il mio nome è Edoardo” “Io sono Sabrina” rispose lei porgendogli la mano. Edoardo ebbe un momento di esitazione: “Che faccio - pensò - La bacio alla Rodolfo Valentino, dicendo “Echanté”?”; poi, accortosi che non erano soli, le strinse normalmente la mano, dicendo: “Piacere di conoscerti, Sabrina”. In ascensore Sabrina domandò: “In quale materia ti stai laureando?” “In Diritto bancario: il professor Bernardo Bonilati mi ha assegnato la tesi proprio oggi” rispose lui. Le persone presenti trasalirono; Sabrina, sconcertata, guardò Edoardo e disse: “Stai scherzando o sei matto?” “Né l’uno, né l’altro, cara” replicò.

"Ma lo sai che Bonilati - insistette lei - è il più stronzo, scusa il termine, di tutti i docenti universitari di Roma e dintorni?" "Questo è soltanto un luogo comune - rispose pacatamente Edoardo - Il professore Bonilati è molto severo e pignolo, non lo nego, ma la mia tesi andrà bene ugualmente".

Invero, alcun studente, in pieno possesso delle proprie capacità mentali, avrebbe mai osato domandare la tesi al professore Bonilati, a meno che non avesse avuto un asso nella manica: Edoardo lo aveva e dopo averlo tenuto celato a lungo, aveva infine deciso di giocarlo, ritenendo quel giorno quanto mai propizio. Ovviamente Sabrina questo non poteva saperlo e cercando di far retrocedere Edoardo da quello che - per lei e per la dominante opinione studentesca - era un proposito insano, folle e  finanche suicida, gli raccontò tutte le situazioni più orribili ed agghiaccianti che si verificavano durante le sessioni d'esame del professor Bonilati, ad alcune alle quali aveva assistito personalmente. Edoardo la ascoltò serafico, ma poi disse: "Ho capito, basta così. Ti ringrazio per l'interessamento e la preoccupazione, ma discuterò la tesi con il professor Bonilati". Sabrina guardò Edoardo con un sentimento misto di  pietà e d'ammirazione ed annuì: "D'accordo. E quanti esami ti mancano?" "Soltanto Storia economica, guarda tu a volte le coincidenze…" rispose con un malcelato atteggiamento malizioso. Sabrina sorrise candidamente, senza malizia. Edoardo proseguì: "Parliamo d'altro. Ma parliamone mentre andiamo a casa. A proposito, ho la macchina poco distante, per cui se ti occorre un passaggio…" "Gradirei volentieri un passaggio, specialmente in considerazione del fatto che vivo a Nettuno" rispose lei, lasciandolo allibito: "Cosa? Stai scherzando!" esclamò infatti Edoardo, aggiungendo: "Non vorrai farmi credere che prendi il treno, l'autobus o l'automobile, ogni qual volta ti rechi all'università?". Lei, estremamente seria, confermò: "Viaggio in treno". Al ché lui, scuotendo la testa, commentò: "Ma è assurdo! Sia in termini di tempo che di denaro, ti converrebbe prendere in affitto una stanza o un  appartamento" "Già, ma i miei genitori non vogliono" spiegò lei con rassegnazione ed amarezza. Edoardo si indignò: "Scusa, ma quanti anni hai?" "Ventiquattro" "E allora, qual' è il problema? Vivi forse a Palermo, che i tuoi genitori sono così antiquati e reazionari da proibirti di vivere da sola?". Sabrina, un po’ a malincuore, assentì: "Hai ragione, è proprio come se fossi nata in Sicilia o in Calabria e la cosa più grave è che, fino a quando dipenderò economicamente dai miei, la situazione non potrà cambiare". Edoardo, che fra i  molti difetti - o presunti tali -  aveva quello di essere fortemente antimeridionale, ebbe un fremito di sdegno. Quindi, dopo un attimo di esitazione, disse:" Va bene, allora, se lo desideri, ti accompagnerò alla stazione": lei annuì. 


Una volta in automobile, per destare Edoardo dal silenzio nel quale era improvvisamente caduto, Sabrina domandò: "Sei davvero un attore o, prima, lo hai detto così,  soltanto per replicare in maniera tagliente alla mia battuta?" "Ma certo che sono un attore!Un attore generico, ma pur sempre un attore" confermò lui e per avvalorare quanto affermato, aggiunse immediatamente: "La prossima volta che ci vedremo - perché ci rivedremo spero - ti porterò le fotografie scattate sul set delle produzioni nelle quali ho lavorato”. Lei annui. Edoardo, intanto, continuava ad arrovellarsi per escogitare un efficace pretesto per ottenere il suo numero di telefono: "Genitori mafiosi o semplicemente antiquati? Ci vuol ben altro, cara Sabrina, per indurmi a rinunciare ai tuoi occhi cerulei di eternità, al tuo volto radioso, alla tua bocca rossa di passione. Per tacere poi del tuo meraviglioso corpo…Ma come faccio domandarle il numero di telefono senza ingenerare sospetti ed incorrere in un diniego? Vorrei tanto passare una serata con lei e quella di Halloween, alla festa di Roberto, sarebbe l'ideale". Alla fine di una lunga e sofferta riflessione, Edoardo disse: "Ora tu mi giudicherai uno stupido seccatore ed in effetti, magari, lo sono. Però volevo chiederti, in forza del fatto che stai elaborando la dissertazione in Storia economica, se potevi aiutarmi nella preparazione del relativo esame, che dovrò sostenere fra circa un mese. Non ho l'intenzione di farti perdere troppo tempo; mi basterebbe, che so, avere qualche appunto o magari dei semplici consigli, anche per telefono…". Sabrina, un po’ perplessa, rispose: "D'accordo. Ti scrivo su un foglietto il mio numero". Edoardo la ringraziò e poco dopo, giunto alla stazione, disse: "Siamo arrivati ed è terminato per me il tempo della tua deliziosa compagnia". Quindi fermò la vettura, scese ed aprì la portiera a Sabrina; questa lo baciò su una guancia e disse: "Sei stato veramente gentile ad accompagnarmi. Grazie e arrivederci". Egli, rapito ed estasiato dall'odore forte e acre di sensualità che lei emanava, esitò; poi ricambiò quel saluto e ammirandola mentre si allontanava, pensò: "Arrivederci. E prima di quanto tu creda, adesso che ho annusato la tua flagranza di sesso".....(CONTINUA)