La scommessa - Sesto episodio: che la festa abbia inizio
E' sera ormai ed Edoardo è finalmente arrivato nei pressi del monte Circeo, dove l'amico De Diavolis terrà una festa per Halloween. Entrato nella villa Edoardo scorge, con profonda sorpresa, una vecchia conoscenza...
La villa di Roberto De Diavolis era situata sulla costa più impervia e scoscesa del promontorio Circeo ed era praticamente isolata: soltanto una strada tortuosa, non asfaltata e piena di buche, permetteva di raggiungerla via terra. Nella zona, infatti, dominava la natura più incontaminata e selvaggia: il mare, l'aria salmastra, la rigogliosa macchia mediterranea, la fantomatica grotta della maga Circe. Roberto amava visceralmente il balsamico profumo dei pini, il rumore delle onde che s'infrangono sugli scogli, il lamentoso ululato del vento che porta seco l'insidiosa melodia delle sirene: tutto questo era pienamente esperibile e pienamente fruibile nella sua isolata dimora. Edoardo, al contrario, non ne era così estasiato: la propria automobile era nuova ed all'ennesima buca della strada sterrata, egli imprecò: "Ma porca puttana, guarda te dove si è fatto costruire casa quell'idiota di Roberto! Qui va a finire che ci rimetto la coppa dell'olio o un semiasse". Finalmente la strada finì ed Edoardo entrò nel parco della villa e parcheggiò la macchina. Dopo esserne sceso, osservò attentamente la villa dell'amico, indugiando a lungo prima di entrarvi. "Sperduta nella natura più aspra e lussureggiante - pensò ammirandola - Il parco, così verde e profumato, è davvero gradevole. La fontana, maestosa, con al centro la statua di Afrodite è stupenda: ovvio, era una mia idea fin dai tempi del liceo e Roberto, avendone la possibilità economica, se ne è appropriato e l'ha realizzata. Gli domanderò i diritti d'autore…E pensare che molti la potrebbero giudicare stucchevole, banale, volgare: ma cosa contano? Che ne sanno costoro, poveri ignoranti, del significato allegorico dell'amore che nasce dalla spuma marina? Non che a me importi più di tanto; devo tuttavia ammettere che i sentimenti mi commuovono soltanto quando si realizzano nell'estetismo, divenendo in tal modo arte. E da quella parte che c'è? Guarda, guarda: il nostro caro amico ha fatto scavare nella roccia una lunga scala, che conduce ad un'incantevole spiaggetta personale, bell'idea. Chissà se…". Il gridare confuso degli altri invitati, che stavano sopraggiungendo, interruppe le riflessioni di Edoardo, il quale pensò sornione: "Spiamo un attimo come sono le pulzelle, va. Dunque, in quel gruppo laggiù ci sono solo "cozze", mentre la bionda che è appena scesa dall'Alfa Eagle è davvero avvenente: mi ricorda il manzoniano "Sparse le trecce morbide sull'affannoso petto…". Io lo palperei volentieri quel petto, per farle passare l'affanno, ma temo che sia accompagnata: al posto di guida vedo la sagoma di un uomo. Ma, un momento: c'è una moretta, a prima vista sola ed abbastanza carina, che le si sta avvicinando". Il duo biondo - bruno, in effetti, si salutò- "Ciao Clara!", "Sara, tesoro, come stai?"- e quindi, ondeggiando il culo verso sud - ostro- mezzogiorno, si incamminò verso est ed entrò nella villa. Edoardo, ritenendo assai saggiamente, che a nulla sarebbe valso continuare a passeggiare in giardino fra i pini ed i salici piangenti, finalmente decise di avviarsi. Pertanto, consegnò il proprio invito al guardiano ed entrò. Percorsi pochi passi lungo un corridoio lastricato in marmo e dalle pareti ancora "nude" (la costruzione della villa era terminata da poco tempo), che conduceva alla scala per salire ai piani superiori, venne fermato da un domestico il quale gli disse: "Il guardaroba è in fondo a sinistra, non appena oltrepassata la scala, signore". Edoardo ringraziò; quindi domandò perplesso:" In che stanza si tiene la festa?" "L'intero primo piano è stato adibito alla festa, signore" rispose quello. Edoardo lasciò in guardaroba il proprio trench di pelle e poi, salendo le scale, pensò: "Strano che Roberto non abbia organizzato tutto al piano terra: ho intravisto un bel salone, molto spazioso". Poco dopo, tuttavia, il tourbillon di gente che gli apparve davanti lo costrinse a ricredersi.
Roberto, nonostante l'enorme confusione, notò subito Edoardo e scusatosi con gli ospiti con i quali stava parlando, gli andò incontro fulmineo e lo abbracciò, salutandolo affabile e scherzoso: "Quale onore! Il famoso attore Edoardo per la prima volta nella mia umile dimora! Come stai?" . Edoardo, leggermente sorpreso ed imbarazzato, quasi infastidito, da quell'accoglienza eccessivamente affettuosa - conoscendo l'amico, generalmente poco espansivo c'era quasi da mettersi in sospetto! - rispose ironicamente: "Io bene. La tua umile dimora è meravigliosa, ma in futuro ci verrò soltanto se mi garantirai un accesso dal mare: lungo quella mulattiera, là fuori, a momenti rompevo la coppa dell'olio!". Roberto rise ma decise, come ai vecchi tempi, di restituire la stoccata: "Sei sempre il solito, er meglio, er più, come si diceva una volta. Eppure non ti vedo accompagnato da qualche ragazza affascinante: come mai? Devo preoccuparmi?". Edoardo ai vecchi tempi avrebbe incassato il colpo malamente. Adesso, invece, sprizzando noncuranza dagli occhi, replicò ghignando: "No, non credo che tu debba preoccuparti. Stasera è un caso: e non è neanche detto che chi venga da solo ad una festa, da solo debba tornarsene. Comunque, avevo previsto che, vedendomi senza una presenza femminile al mio fianco, avresti avuto questa reazione e per tranquillizzarti ho deciso di portare le foto dell'ultimo film al quale ho partecipato, nelle quali sono circondato da fanciulle deliziose" "Le foto le vedremo più tardi perché interessano anche Livia, che adesso è in giro da qualche parte" disse Roberto, aggiungendo: "Piuttosto, prima del tuo arrivo stavo parlando con alcuni amici che, magari, gradirai conoscere" "Va bene, presentameli - annuì Edoardo - Livia come sta?" "Lei benissimo- rispose stancamente Roberto - Sono io ad essere a pezzi: Zorac ci ha massacrato anche oggi, come potranno confermarti Alessandro Biagiotti (centrocampista), Enrico Carbone (libero) e Marco Signore (centravanti): i loro nomi ti saranno senz'altro noti…" "Nonostante abbia smesso da molto tempo di seguire il calcio" confermò Edoardo stringendo la mano ai tre. Roberto allora disse: "Conosco Edoardo da una vita, ma come è cambiato! In passato non avrebbe mai stretto la mano a dei giocatori della Lazio, se non avesse avuto una pistola puntata alla tempia" "Senti chi parla…Tu lo avresti fatto invece?" replicò l'interessato che, dopo essersi rivolto agli altri tre calciatori, svelò: "Eravamo entrambi tifosi della Roma, ma era lui il più fanatico. O non ve lo aveva detto?" "Si, lo confessò lo scorso anno, durante il primo giorno di allenamento" rispose Signore. "Zorac allora disse:< Se nel derby ci daranno un calcio di rigore lo tirerai tu: così si vedrà se sei davvero un professionista>" "Caro Roberto, ti sei messo nei guai…" aggiunse con un pizzico di malizia Carbone " E perché? - intervenne Edoardo – Ricordo che lui i rigori li ha sempre calciati bene e non avrà problemi neanche contro la Roma. Inoltre non credo che…" "Cosa succede Edoardo? - domandò stupito Roberto - Perché ti sei bloccato? Sembra che tu abbia visto un fantasma. Va bene che è la notte delle streghe, ma…" "Roberto spiegami una cosa - lo interruppe Edoardo - Finora ho sentito soltanto musica heavy- metal e pur sapendo che tu preferisci un rock più melodico, l'ho trovato logico e naturale, considerato che stanotte é Halloween. Se tu avessi organizzato una festa in costume horror lo avrei ritenuto ancor più naturale, anche se probabilmente non vi avrei partecipato, in quanto non sarebbe stata di mio gradimento. Quello che non riesco a comprendere, allora, è la presenza di un mio vecchio conoscente: Massimo Ferri, in arte Darklight, Disk jockey Underground - Progressive. In virtù di quanto ti ho detto, non credo che egli sia qui per lavoro. Presumo quindi che sia tuo amico: come lo hai conosciuto?" "Il tuo ragionamento è stato corretto; non altrettanto la conclusione alla quale sei giunto - rispose Roberto- Infatti ho conosciuto Darklight esattamente un quarto d'ora fa, quando cioè Livia - è stata lei ad invitarlo - me lo ha presentato. Dove lo hai visto?" "E' laggiù, fra quella pianta di felci e la finestra" indicò Edoardo. "Che occhio di lince! - esclamò Biagiotti - Complimenti: se fossi stato tu il guardalinee, l'altra sera a Monaco, non mi avresti annullato il gol per un inesistente fuorigioco e avremmo vinto per due a zero".
I quattro calciatori risero; anche Edoardo abbozzò un sorriso; poi, notando che Darklight era circondato da molte ragazze, disse: "Scusatemi, mi allontano un attimo". Così, veloce come il pensiero, si allontanò da Roberto e si avvicinò al tavolo…...(CONTINUA)