Marco Falasca

LA SCOMMESSA - QUARTO EPISODIO: DE DIAVOLIS

2019-09-06 11:42:47

In questo quarto episodio del racconto "La scommessa" facciamo la conoscenza di un personaggio un pò surreale: Roberto De Diavolis, un calciatore stanco e un pò depresso. In che modo si lega alla vita di Edoardo ? I due non potrebbero essere più diversi ma...

Roberto De Diavolis venne svegliato dal telefono. "Chi cazzo è - l'educazione  e la gentilezza non sono le sue doti migliori - che rompe all'alba?" domandò con tono inespressivo ed assonnato. Dall'altra parte del telefono una voce, gelida e tagliente, replicò: "De Diavolis, si svegli: sono Zorac". De Diavolis passò dalla stizza e dal torpore, all'ansia ed al timore. "Buongiorno mister, non l'avevo riconosciuta. Cosa succede?" domandò retoricamente, sapendo invece benissimo quale sarebbe stata, purtroppo, la risposta. La voce, meno fredda ma ugualmente asciutta, confermò i suoi drammatici presentimenti: "Ieri non vi siete allenati e domani sarà un giorno festivo. Quindi sarebbe opportuno che vi allenaste anche oggi, oltre a domenica, giorno in cui non si giocherà il campionato per via della partita fra Italia e Francia. La aspetto al campo fra un ora esatta: l'allenamento sarà breve - niente seduta pomeridiana - ma molto intenso. D'accordo?". De Diavolis stramaledì Zorac, i suoi metodi di allenamento, la Lazio e il giorno in cui aveva fatto ritorno a Roma per giocarvi, dopo aver firmato un contratto triennale per un ingaggio annuo di 3 miliardi di lire a stagione. All'esterno la risposta risultò scontata ed inerte: "D'accordissimo mister, come sempre". Guardò l'orologio: le sei e quindici. "Avrei voglia di mollare tutto - pensò sotto la doccia - Si: i soldi, la carriera, la fama. Ma perché non sono rimasto, tranquillo e quieto, a Cesena? Anche se giocavo in serie B che mi fregava? E se guadagnavo appena un miliardo l'anno, che faceva? Cristo che sonno…L'altro ieri abbiamo giocato in coppa a Monaco, siamo tornati solamente ieri notte (maledetti anche i controllori di volo ed i loro fottutissimi scioperi) e Zorac pretende che oggi ci alleniamo: è mostruoso. Ma cosa vuole? Vederci morti?! Contro il Bayern abbiamo anche vinto…E fin dal tardo pomeriggio dovrei andare al Circeo per organizzare la festa della "notte delle streghe": so io a chi le farei vedere le streghe! Bah, telefonerò ai miei domestici: ci penseranno loro a preparare tutto". De Diavolis si vestì, fece colazione ed uscì, senza neanche sistemare il letto: nonostante i repentini cambiamenti subiti dalla sua vita negli ultimi anni, non aveva perso le buone usanze di pessimo gusto dell'adolescenza. 

 

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Roberto De Diavolis, terzino sinistro della Lazio, era l'unico  vero amico di Edoardo, anche se questi non lo avrebbe mai ammesso ("L'unico vero amico di Edoardo è soltanto Edoardo" aveva più volte detto o pensato"). I due si conoscevano da oltre 10 anni, fin da quando cioè si erano incontrati……