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IL 5 G ...LA NUOVA TECNOLOGIA...( INNOVAZIONE O DISTRUZIONE? )
COSA è REALMENTE IMPORTANTE , LA SALUTE O IL PROFITTO ?
I Ripetitori
Mentre nel mondo l'emergenza Covid-19 sta imperversando , mietendo vittime , nello stesso mondo vengono posizionati migliaia di ripetitori 5G, tra cui l'ITALIA ovviamente , che cosa sono e soprattutto di cosa si tratta.
ripetitore indica un dispositivo elettronico che riceve in ingresso un segnale e lo ritrasmette in uscita tipicamente con un segnale a potenza maggiore cosicché la propagazione di questo può essere garantita anche a lunghe distanze senza eccessiva attenuazione/degradazione.
5G è la rete di nuova generazione che andrà a superare l’attuale 4G LTE. Detta così si potrebbe pensare che sia solo un fatto di velocità di connessione.
Problemi ?
In una intervista alla dottoressa di scienze ambientali Marilena Del Romano , portavoce del comitato Stop5G Abruzzo , ci spiega il perchè il 5G comporta rischi e pericoli per la salute.
"Non esiste uno studio preliminare sulla valutazione degli effetti sulla salute. In altre parole non si conoscono eventuali possibilità di rischio sanitario connesse all’utilizzo della tecnologia. Già questo dovrebbe essere sufficiente a far applicare il principio della precauzione».
Quali le basi di rischio.
«Il 5G farà uso di frequenze elevate fino a 26 GHz e successivamente fino a 86 GHz, e l’infrastruttura del 5G prevede l’utilizzo di una fitta rete di “small cells” con microantenne per la diffusione del segnale, che potranno essere posizionate praticamente quasi ad ogni angolo di strada, semaforo o punto di illuminazione pubblica».
Eppure c'è chi tranquillizza
la divisione ARPA del Friuli Venezia Giulia non lo considera un rischio
La sede ARPA (Agenzia regionale per la protezione ambientale) della regione Friuli Venezia Giulia si è espressa in tal senso, affermando che i valori rilevati si stabiliscono sei volte sotto il massimo limite consentito, ragion per cui non rappresentano alcun pericolo per l’uomo. Del resto, le antenne non devono costituire un problema, anzi: più ce ne sono nel territorio, meno saranno le emissioni elettromagnetiche rilasciate.
Il dipartimento friulano ha fatto delle ricerche empiriche sul 5G e sulle emissioni , studiando le infrastrutture nella zona operanti sulle frequenze 3,6-3,8 GHz.
I risultati dovrebbero far tirare un sospiro di sollievo a quanti erano preoccupati: il quantitativo di onde elettromagnetiche relative al 5G è sei volte inferiore al limite massimo consentito. La quantità rilevata, infatti, è di 0,3-1 V/m, a fronte del limite massimo di 6 V/m (siamo quindi più che al di sotto del limite che dovrebbe far scattare l’allarme in ognuno di noi).
Chiaramente va preso in considerazione il fatto che le rilevazioni sono state fatte sulla base di una minor disposizione di dispositivi attivi , quindi con cautela quando aumenteranno di quantità ci sarà una verifica maggiore , rimane il fatto che per L' ARPA friulana In ogni caso, possono tranquillizzarsi quelli che pensavano ad un quadro della situazione già drammatico.
Ma...
La dottoressa Marilena Del Romano ci dice ancora .
«Tutta la popolazione è attualmente esposta a Campi Elettro Magnetici (CEM) ad alta frequenza (emessi da antenne dei servizi radio e TV, punti di accesso Wi-Fi, router, smartphones, tablets, telefoni cordless, dispositivi Bluetooth) e a bassa frequenza (cavi elettrici, lampade ed elettrodomestici). A tutto questo si aggiunge ora il 5G. Le telecomunicazioni fanno uso di onde elettromagnetiche pulsate. Il fondo naturale pulsato – quindi l’esposizione a cui l’uomo andrebbe incontro senza nessuna antenna – sarebbe di 0,0002 Volt per metro. Attualmente il limite di esposizione in Italia è di 6 Volt per metro (media su 24h) Quello italiano, ma in generale i limiti di legge nazionali ed internazionali, si basano solo sugli effetti termici in seguito ad esposizioni acute e non tengono conto degli effetti biologici sugli organismi viventi in seguito ad esposizioni croniche, se queste venissero considerate, numerosi studi scientifici spingerebbero verso una riduzione dei limiti di legge attuali», spiega ancora Marilena Del Romano, che aggiunge. «Non bisogna dimenticare, poi, che la tecnologia 5G tale soglia potrebbe crescere ulteriormente fino a 61 V/m, come recentemente richiesto dagli operatori di telefonia mobile che si sono aggiudicati all’asta le prime frequenze utili all’implementazione della nuova infrastruttura di rete”.
Per finire non ci sono studi scientifici ufficiali e ufficialmente riconosciuti, ma tuttavia ."Studi sperimentali condotti sulle frequenze del 5G racconti in letteratura dal dottor Agostino Di Ciaula (Comitato Scientifico dei Medici per l’Ambiente ISDE). Questi dimostrano numerosi danni biologici, possibili conseguenze dell’esposizione a queste frequenze. Tra questi: l’aumento della temperatura della pelle, danni al dna, alterazione dei sistemi neuro-muscolari, aumento della proliferazione cellulare».
Chi si oppone e chi è obbligato
In Italia 183 Comuni sono ufficialmente “Stop 5G” e 58 Sindaci hanno emanato ordinanze per fermarlo, mentre 2 Regioni hanno approvato mozioni per la moratoria.
Sempre in Italia, i Comuni Bandiera Arancione hanno l’obbligo di sperimentare il 5G (anche se si parla di “offerta commerciale obbligatoria”).
Anche sul 5G il dibattito è sempre lo stesso: tutela della salute e della vita umana o profitto spietato? Logico che le due cose non possono coesistere per non generare un conflitto d'interesse. ( la foto le cartine indicano a sinistra chi si oppone mentre a destra quelle istallate d'obbligo).
L’abbattimento di alberi
Un articolo di La Stampa , le loro foglie , quelle degli alberi ovviamente rappresentano un ostacolo per le onde millimetriche del 5G, come dicono anche i gestori telefonici.
Ecco gli strani abbattimenti in italia verificatisi da Gennaio ad Aprile :
- Grosseto: dal 16 marzo sino al 1 aprile, sono stati abbattuti 54 pini giovani e sani in via Mascagni ed altri 15 risultano in fase di abbattimento (tagli avvenuti durante le restrizioni da Covid-19, quindi in violazione del DPCM dell’11 marzo)
- Bergamo: nel piazzale Alpini gli abbattimenti sono datati 20 marzo, 13 marzo per il Parco Fratelli Locatelli, 26 febbraio per il giardino della Prefettura, 31 gennaio si è completato l’abbattimento di tutti gli alberi di piazza Dante
- Firenze: il 17 febbraio si abbattono 17 pini a Piazza della Vittoria
- Roma: i primi di marzo ci sono abbattimenti su Nomentana, Aurelia e all’Eur (Piazzale Asia) che si aggiungono agli abbattimenti di splendidi tigli a Monteverde
- Ostia: a partire da ottobre è stata violata la Riserva di Procoio, tra proteste e manifestazioni dei residenti sino al 14 marzo, data in cui il Tribunale di Roma ha posto sotto sequestro la Riserva e ha avviato un’inchiesta
- Forlì: il 1 aprile sono stati abbattuti 36 alberi ad alto fusto in viale Gramsci
- Villanterio (Pv): il 7 marzo sono stati tagliati ontani, pioppi, salici lungo 3 km del fiume Lambro
- Montegiordano (Cs): il 29 marzo sono stati abbattuti 115 pini secolari e ai Giardini Naxos numerosi eucalipti
- Trieste: il 30 marzo sono stati tagliati via gli alberi di viale XX Settembre.
Abbattimenti volti a preservare la sicurezza dei cittadini e ad eliminare gli alberi malati queste le motivazioni....
Viene da pensare che queste situazioni degli alberi abbattuti venga effettuata in un momento particolare della nostra vita , ove la pandemia ci tiene rinchiusi in casa ,approfittando del momento per istallare più ripetitori possibili.
Sicuramente questa tecnologia cambierà il modo di comunicare ed interagire con le connessioni sarà un bene o un male , purtroppo il tempo c'è lo dirà.