L'UOMO DELLA TAVOLA

mangiare bene, bere meglio

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VINI CHE FURONO - RASSEGNA DEI VINI NON PIU' PRODOTTI

2021-04-14 19:01:17

FRANCO FIORINA DI ALBA E TENUTA MONTANELLO DI CASTIGLIONE FALETTO 

E chi non si ricorda, parlo di quelli della mia età, di uno dei migliori Barbaresco che si produceva negli anni '80 e '90, il Barbaresco di Franco Fiorina.
Quando sono andato ad Alba a visitare la casa vinicola, la Franco-Fiorina, che era presente nei cataloghi dei vini, il Barbaresco e il Barbera d'Alba, due capolavori di vinificazione, due vini da tre stelle. Il Cavaliere Giuseppe Fontana sposò la titolare, signora Elsa Franco, figlia del fondatore dell'azienda, Andrea Franco. Nata nel 1925 la Franco-Fiorina non possedeva vigneti ma, per tradizione, ma acquistava uve sceltissime provenienti dai vigneti di miglior collocazione delle colline albesi.
Collaborava con i coniugi Fontana un enologo animato da vera passione, serietà e competenza, il dottor Armando Cordero; e raramente vidi all'opera tre persone così diverse, ma unite da un solo scopo professionale: quello di presentare ogni anno, ai molti affezionati clienti sparsi per l'Italia, o residenti all'estero (e in particolar modo negli Stati Uniti, in Svizzera, Germania e Inghilterra), prodotti di rara perfezione. L'azienda non era grandissima, era in Alba in via della Liberazione, vicino a Piazza San Paolo, la cantina aveva una capacità di 8000 ettolitri, di cui buona parte in legno di rovere per l'affinamento dei vini. Mi ricordo anche forse uno dei primi novelli prodotti , il Primaticcio, sapido, fresco e fruttato, ma dopo tutto sempre un nouveau. Ma il Barbaresco era altra cosa, aveva stoffa, classe, nerbo e corpo. Era un vino in tutto degno delle bellissime parole che rubo « È un vino leggendario, quasi mitico, il Barbaresco, ricco di una sua spiccata personalità che lo differenzia nettamente da tutti gli altri vini. Non disdegna le ricche tavole imbandite, ma preferisce la concentrazione attenta ed esclusiva del suo interlocutore, del suo estimatore... Occorre sorseggiarlo con l'anima negli occhi per essere più vicini al sole in bottiglia, mentre l'atmosfera del mondo di sogno del bere bene ci avvolge e trascina ».

TENUTA MONTANELLO - CASTIGLIONE FALLETTO
Tante sono le cantine in Italia che negli anni erano famose, poi forse per l’infittirsi di nuovi produttori o per il cambio di destinazione, parecchi sono diventati bed and breakfast, agriturismi o addirittura ristoranti, i vini sono venuti in secondo piano e in certi casi la qualità è diminuita . Con questa cantina storica ci sono cresciuto professionalmente, è successo nel primo ristorante che ho prestato la mia opera di lavoro fisso, l’Osteria n°1 di via Garibaldi. I vini della tenuta Montanello erano tra i più diffusi e sbicchierati, e il prestigio dell'etichetta era già sentito, d'altronde la sua posizione in punta ad un bricco a Castiglione Falletto è uno dei più quotati cru della zona del Barolo.

Bartolomeo Racca acquistò Tenuta Montanello il 19 aprile del 1864 dal conte di Castiglione Falletto Patrizio Filippo di Scagnello. Oggi, dopo cinque generazioni, Tenuta Montanello è ancora di proprietà della famiglia Racca ed è gestita da Alberto Racca e dalle sorelle Maria Pia e Cristina che conducevano l’azienda nel rispetto della tradizione, ma aperti alle innovazioni del settore enologico. I vigneti della Tenuta Montanello si espandono per 11 ettari in un unico appezzamento con esposizione sud – sud/ovest – ovest ad un’altitudine di 250 – 300 metri. Montanello è considerato uno dei migliori crù della zona del barolo come attestato dalla carta del barolo di Renato Ratti, che per primo tracciò la zona del barolo individuando le aree più vocate.
Fu per molti anni la sede della prima Cantina Sociale delle Langhe: la Cantina Sociale di Castiglione Falletto che alla fine del 1800 riunì 36 diversi produttori di questa città.
Iniziò così a produrre e commercializzare il primo Barolo.
La composizione del terreno e la sua eccellente esposizione a sud, sud-ovest e ovest, rendono un Barolo di buona gradazione alcolica e profumo intenso, degno della sua storia antica.
antonio.dacomo 15/4/20