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LE PERSONE CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO NELLA STORIA DEL VINO

2021-05-05 16:08:32

MARIO SCHIOPETTO - LA STORIA DEL VINO FRIULANO

Mario Schiopetto è stato un innovatore, desideroso di sperimentare e di migliorare se stesso, il suo vino e la sua azienda.
Suo il merito della nascita del primo “Tocai” e della creazione del vino bianco friulano moderno ma anche quello dell’introduzione di nuove tecnologie e di innovazioni rivoluzionarie quanto fondamentali in vigneto e in cantina, entrate oggi a far parte delle regole irrinunciabili per la produzione di un vino di alta qualità.
Non solo, Mario si conferma un innovatore anche nella promozione, la distribuzione e la commercializzazione dei suoi vini lavorando fin dagli anni ’60 sulla domanda e contattando personalmente i potenziali clienti. Così nasce lo Stile Schiopetto.

Mario Schiopetto nasce nel 1930, figlio di Angela e Giorgio, cresce nell’Osteria ai Pompieri di proprietà della famiglia, vive l’esperienza in prima persona da pompiere e, più tardi, quella da camionista. Per anni segue e aiuta il padre che si occupa della selezione dei vini per l’osteria, fino a prenderla personalmente in gestione alla scomparsa dei genitori.
Nel 1963 Mario, guidato solo dal suo gusto e dall’amore per il vino comincia a dedicarsi alla produzione e nel 1965 produce il primo “Tocai” in purezza. Comincia così l’era del bianco friulano moderno che trasforma anche la concezione del vino bianco italiano.
Mario diventa presto parte di un gruppo di produttori che, fra la fine degli anni ‘60 e gli anni ‘70, lavorano per migliorare e modernizzare i metodi di produzione del vino in Italia.
Viaggia per l’Europa e negli USA con Luigi Veronelli alla scoperta di altri vignaioli e vini; con Luigi Soini affronta avventure e importanti discussioni, collabora a lungo con il prof. Spath in Germania alla ricerca di nuovi metodi di produzione e vinificazione.
Negli anni ’80 Mario fa parte del Gotha dei produttori italiani e diventa Maestro e Mentore di tanti giovani vignaioli, aprendo loro le porte della sua cantina.

Mario è stato un grande vignaiolo, dedito al lavoro in vigna e in cantina, e ha sempre lavorato spinto dalla passione per la vite e il vino.
I vigneti sono stati per lui terreno su cui esercitare la sua perizia e il suo amore per le cose fatte con cura, puntando sempre sulla qualità: dalla messa a dimora del primo vigneto ad alta densità, alla creazione di vigneti “misti” con impianti di varietà differenti per poter dare vita ai blend in vigna. Anche nel momento in cui ha capito che i grappoli andavano raccolti a perfetta maturazione non ha esitato ad anticipare la vendemmia, sfidando la tradizione.
Mario aveva sempre viaggiato nella sua vita, anche prima di cominciare a lavorare nel mondo del vino, quand’era camionista.
Come suo padre girava l’Europa alla ricerca di nuovi insegnamenti, per migliorare e migliorarsi. Collabora a lungo con Muller Spath, all’epoca direttore di una grande azienda di macchine per la vinificazione e di una cantina sperimentale a Bad Kreuznach.
In Germania Mario compra i pali di pino per le vigne e scopre l’utilizzo della tecnologia nel processo di vinificazione, in Francia compra le barbatelle e raccoglie spunti, idee, suggerimenti per rendere sempre più eleganti i suoi vini.

Anche dopo la morte del suo carismatico fondatore, vero e proprio padre dell’enologia moderna friulana, la cantina Mario Schiopetto ha consolidato la sua eccellenza, confermandosi un modello di eleganza, chiarezza e affidabilità sotto la guida dei figli Carlo, Giorgio e Maria Angela.
I vigneti della cantina Schiopetto sono spettacolari e possono vantare filari di viti molto vecchie: 22 ettari nel Collio che circondano la cantina e altri 8 nella zona di Oleis. Le tecniche di coltivazione si attengono a criteri che prevedono una grande attenzione a ridurre gli impatti ambientali: minimo utilizzo di prodotti chimici, sperimentazioni naturali contro agenti patogeni, sovesci per l’apporto di azoto.
La cantina Mario Schiopetto produce oggi circa 200.000 bottiglie l’anno e una gamma di vini autoctoni d’eccellenza che comprende 6 vini bianchi e 2 rossi. Si tratta di vini tipici, pluripremiati, strettamente legati al terroir, esempi di grande definizione aromatica, precisione tecnica e ricchezza espressiva.
antonio.dacomo 5/5/21

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