L'UOMO DELLA TAVOLA

mangiare bene, bere meglio

L'UOMO DELLA TAVOLA

mangiare bene, bere meglio

LA STORIA DELLE ETICHETTE

2021-04-16 17:28:14

GIANNI GALLO, IL GALET - Il racconto sull'argomento che negli anni mi ha sempre appassionato, l'etichetta del vino.

Avevo avuto l’onore di conoscerlo Gianni Gallo, son passati tanti anni e non ricordo bene, mi aveva portato, a casa sua a Dogliani, Roberto Voerzio, ed è stato emozionante
In più di 60 anni di attività ha disegnato e inciso su lastre di zinco e su legno la natura delle Langhe, alberi, fiori e frutti, uccelli ed insetti, animali e conchiglie, del Piemonte, della Liguria e di altri paesi, come pure antiche barche in viaggio su mari lontani. Era noto, nel mondo del vino, per le suggestive illustrazioni di etichette di vini e grappe.
Nelle sue etichette Gallo ha rappresentato la flora, la fauna e le piante delle Langhe: come hanno scritto “ritrae i soggetti con tratti precisi che si ripetono a mano libera migliaia di volte. Le foglie del castagno, le piume del martin pescatore o gli aculei del riccio vengono così ad assumere una precisione quasi geometrica che esprime in pieno il carattere a volte irsuto dell’artista ma anche la generosità del personaggio”.
A proposito di una delle sue etichette più belle, quella del Barolo riserva Villero 1982 di Vietti “Gianni scrisse questo pensiero, così ricco di poesia: “Mi trovo a chiedermi per la prima volta come mai un vino, così poco vino in fondo, abbia radici così profonde in me stesso. Con sorpresa scopro che non nasce in me niente di razionale, ma un discorso di sensazioni, come corse nei campi, profumi pungenti ma evanescenti, colori, esplosioni tra mari di giallo frumento e verdi prati. E mi torna in mente la festa grande con la torta ed il vino bianco, concesso anche ai bambini”.
Ha scritto bene di lui, in questo articolo di un paio di anni orsono, Carlin Petrini: “Ciò che distingue un vero genio dalle persone comuni forse è il fatto che il genio sa di essere tale, ma è geniale nel fartelo sembrare normale. Si concede giusto la sregolatezza, più per un´innata attitudine, a non rientrare negli schemi che per posa, ma dopo che ci passi un po´ di tempo insieme, anche la sregolatezza ti sembra la cosa più normale di questo mondo.
Credo che Gianni Gallo, in Langa conosciuto come “Galet”, faccia quest´effetto a tutti quelli che hanno la fortuna di trascorrere un po´ di ore con lui, magari nella sua casa a Dogliani. È un artista, disegnatore, un incisore sopraffino che ha la rara capacità di saper tradurre per noi le forme della natura. A guardare bene le sue incisioni, riprodotte su un´infinità di etichette di vino e di grappa, si resta sbigottiti per come una spiga, una coccinella, un grillo, un fiore di campo, riemergano dalla carta nella loro                        1974 cascina Ribote                         essenza.

Linee pulite che non sono una semplificazione della realtà, ma al contrario ne restituiscono tutta la sua infinità complessità: «È che ho il vizio di occultare, anche a me stesso» commenta sornione da dietro la sua folta barba quando il profano cerca di discutere della sua arte. Non mi interessa la natura, a me interessano le linee. Non vedo l´oggetto, vedo spessori, ritmi. Non sto tanto a chiedermi cosa viene fuori, metto su dei segni con delle suggestioni”.

L'amico Franco Ziliani mi racconta: Ho un ricordo stupendo di Gianni Gallo, un pranzo meraviglioso fatto insieme a lui e al suo grandissimo amico Mauro Mascarello nel novembre del 2009 da Felicin a Monforte d’Alba.
Con Mauro andammo a prendere Gallo a casa sua a Dogliani e poi solo il tempo di spostarci nel paese poco distante e prendere progressivamente “confidenza” davanti ad una memorabile bottiglia di Barolo 1958 prodotto dal padre di Mauro, quel “Gepin” Mascarello che Gallo aveva ben conosciuto, perché si aprisse un fuoco di fila di ricordi, aneddoti, folgoranti scorci di vita vissuta, dove l’arte, la pittura, il vino, la buona tavola, le donne, la bella vita in Riviera e sempre l’amatissima Langa erano scenario e protagoniste.

                                                                 Marolo 1979/80
Gianni Gallo (1935-2011) è un artista di Dogliani che Ritornato a Dogliani dopo gli studi classici e universitari a Torino, ha affiancato al lavoro di vignaiolo, suo per tradizione di famiglia e per scelta personale, quello di artista e di designer, realizzando nella sua cucina, “per poter tener d’occhio il minestrone e il coniglio sul fuoco”, etichette, confezioni e marchi per i prodotti di molti amici con i quali amava discutere e ai quali raccontava storie e memorie della sua vita.
Molti i produttori a cui ha disegnato le sue etichette: Vietti 1973, Cascina Ribote 1974, Distilleria Marolo 1979, Agrimontana 1982, Cà della Pasina 1984, Sergio Giudice 1987, Giovanno Cogno Pasticciere 1988, Cesare Giaccone 1990, Bruno Porro 1990, Gianni Voerzio 1990, Marziano Abbona1992, Grapperia Ugo Marolo 1994, Vajra 1998, Tommaso Gianolio 2001, Olio Polla Nicolò 2008, Miele Daniele Dellavalle 2009.
antonio.dacomo 16/4/20