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LA STORIA DEL VINO

2021-03-27 18:47:56

POMPEI “LA BORDEAUX“ DI DUEMILA ANNI FA

Esattamente duemila anni fa esisteva una città in Italia che anticipava di 1700 anni la Bordeaux che sarebbe diventata la “capitale del vino”. Una specie di “Bordeaux” dell'Italia Romana che produceva vini di ogni tipo e li esportava in grande quantità in tutta Europa. Possedeva uno porto mercantile invidiabile e una rete di commercio del vino pari solo a Roma, Pompei.
Sulle 31 ville finora scoperte nella campagna intorno a Pompei, sembra che 29 appartenessero a produttori di vino. Erano i “Chateaux” di quei tempi, immersi nei vigneti con le cantine piene di vino che lentamente invecchiava.
Il più grande mercato dei vini della Campania e della provincia circostante era senza dubbio Pompei, con i suoi inverni miti, attirava i pensionati di ritorno dalle colonie. Lo stesso Plinio, anche se aveva solo 55 anni, si era stabilito lì vicino a passare in pace gli ultimi anni della sua carriera, con la carica non certo onerosa di comandante del Distaccamento della marina militare nella Baia di Napoli. La gente aveva molto tempo da passare nei bar e nei bagni pubblici. Il commercio il vino andava a gonfie vele, i robusti vini locali andavano a rifornire il mercato nazionale, e probabilmente si esportavano nella colonie i vini più richiesti, tra cui il Falerno, insieme a quelli della Spagna orientale e meridionale.
L'uomo che probabilmente fece di più per promuovere il commercio del Vino a Pompei fu Marco Porcio, che fece la sua fortuna gli ultimi anni della Repubblica. I suoi sigilli sono stati trovati in molte parti del mondo Romano occidentale, e soprattutto lungo la via di terra che congiunge il Mediterraneo a Bordeaux. passando per Narbonne e Tolosa. La sua fu un’importante famiglia di commercianti per molte generazioni, ma tutte le prove indicano che fu Marco a renderla famosa.
Pompei non solo riforniva Bordeaux, ma in molti modi sembrava anticipare ciò che Bordeaux sarebbe diventata più tardi. Vi è una chiara analogia fra città romana, centro del commercio vinicolo internazionale, circondata da splendide ville e la Bordeaux di quasi due secoli più tardi, quando i suoi mercanti cominciarono ad investire nei Chateaux della regione di Graves e del Medoc.
Ancora oggi possiamo visitare le rovine di Pompei, e pensare che si contavano più di duecento "bar" ancora riconoscibili come tali. In un'altra strada nei pressi dei bagni pubblici ne sono otto in un solo isolato, non più lungo di 75 metri. All'esterno di un baretto di poche pretese si possono ancora leggere i prezzi delle consumazioni, il vino veniva servita in caraffe, chiamate curcume, al prezzo di uno, due o quattro assi, (un asse equivale a circa a un 50 centesimi di adesso).

dacomo 6/3/21