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IL RISTORO CHE VORRESTI TROVARE

2021-05-26 17:36:43

SAN GIORS ALBERGO RISTORANTE - LA TORINO DI UNA VOLTA

“Secondo il catalogo torelliano il più antico albergo di Torino, di cui sia giunta notizia sarebbe quello denominato del Pino presso la porta Susina, al quale accenna un documento del 26 ottobre 1446.
Il Dogana Vecchia di Via Corte d’Appello, dei primi del ‘700, è sicuramente il più antico che è sia ancora aperto a tutt’oggi.  
Ma l’Albergo Ristorante San Giors già Ponte Dora, inaugurato nel 1815, di anni d’attività potrebbe averne molti di più poiché pare che questa storica locanda – che ospitò nelle sue stanze i Gonzaga e Galeazzo Visconti – esistesse fin dal 1481, ben prima della costruzione dell’attuale sede: la “Locanda di San Giorgio” era situata infatti all’inizio della Contrada dei Pellicciai, nella zona della Chiesa di San Pietro del Gallo, in corrispondenza dell’attuale Largo IV Marzo, proprio a pochi passi dall’Hotel Dogana Vecchia.
Nel 1886 per realizzare la diagonale che da piazza San Giovanni – la piazza del Duomo di Torino – porta in via Milano, in corrispondenza di via Corte d’Appello fu demolita una delle parti più antiche della città facendo scomparire così la Contrada del Cappel d’Oro, parte della Contrada delle Quattro Pietre, la piazzetta della Corona Grossa e parte delle contrade dei Pellicciai e dei Pasticcieri. Con la realizzazione di via IV Marzo, l’attività si trasferì a Borgo Dora, tra le vie del “Balon” (si pronuncia Balun), lo storico mercato torinese dell’antiquariato, andando a sostituirsi alla locanda “Ponte Dora” sotto la proprietà di Maria Salvetti. Successivamente, si trasformò in albergo-ristorante con una sopraelevazione dell’edificio realizzata nel 1904.
Da allora si sono succeduti diversi proprietari e l’albergo nei molti anni di apertura ha avuto degli “alti e bassi”.
Locale d’epoca, che ti proietta in un’atmosfera dell’800, è gestito  oggi dalla “patron” Simona Vlaic che ha avuto il buon gusto di conservare e rivalorizzare questo importante testimonianza della storia della città.
Simona ha rilevato l’intera struttura nell’estate del 2017 con la volontà di ripristinare l’antico fascino d’antan, dagli arredi alle atmosfere da salotto letterario, passando per i piatti tipici della tradizione piemontese, per fare nuovamente del San Giors uno dei protagonisti della ristorazione e dell’hotellerie sabauda.                                                          Per chi non conosce questa realtà torinese ci troviamo alle spalle del più grande mercato all’aperto Europeo nel cuore del quartiere Borgo Dora, sede del Balon celebre mercato delle pulci di Torino.
Iniziamo a descrivere il locale, il legno la fa da padrone, dagli infissi d’ingresso al bancone del bar, alla pavimentazione tutto è stato sapientemente recuperato, l’arredamento è in sintonia con lo spirito del locale.
Introduciamo la cucina gestita magistralmente dall’estroso Chef Paolo Ribotto, 

Qui Paolo, originario degli anni ’80, ha portato la sua esperienza fatta in numerose collaborazioni, in Piemonte e in altre regioni, con maestri di grande ristorazione come Alfredo Russo del Dolce Stil Novo di Venaria Reale ed Errico Recanati del ristorante Andreina di Loreto, propone piatti della tradizione perfettamente eseguiti e delle nuove proposte; oltre agli antipasti tradizionali, vitello tonnato battuta al coltello ed insalata russa, c’è sempre qualche alternativa che varia di volta in volta ad esempio: uovo fritto su crema parmentier agli asparagi e guanciale croccante. 
Proseguendo ci si può sbizzarrire con i primi della tradizione: agnolotti del plin al sugo d’arrosto, tajarin con 30 tuorli al ragù di carne (magistali), ma si possono assaggiare gli agnolotti di lingua in salsa verde o una polenta concia  al plaisentif (la toma delle viole).
I secondi, oltre ai piatti della tradizione, come il brasato, la finanziera, il bollito o la bagna cauda, si può trovare il galletto croccante farcito con spinacini, toma di lanzo e lardo di montagna su crema di carote e liquirizia, in alternativa si può optare con un ricco carrello dei formaggi.
E per finire oltre ai dolci tradizionali tipo bunet, panna cotta possiamo trovare semifreddo al frutto della passione con cremoso al gianduia e zenzero candito.

Ma al San Giors si possono trovare dei piatti per gusti meno tradizionali: come i Gamberoni alla parmentier di asparagi, gli Agnolotti ripieni di amatriciana con fave e pecorino, davvero succulenti, i Tajarin con asparagi, scampi e zenzero e poi il Petto d’anatra con erbette di campo e caramello di aceto.

L’ambiente è davvero interessante, fuori dagli standard a cui ormai siamo tutti un po’ abituati e fa molto “Torino d’una volta”, tra legni e pezzi d’arte che ripercorrono la storia della città e dei suoi protagonisti.
Nell’albergo (tre stelle) ci sono tredici camere che, proprio come impone l’atmosfera di una volta, sono senza televisione e senza telefono.

C’è anche la colazione a buffet aperta al pubblico, con torte e dolci preparati in casa.
Il San Giors si trova in via Borgo Dora 3, Torino. 
Sito web: www.sangiors.it
E’ aperto dal martedì alla domenica dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 22.30.

antonio.dacomo 26/5/2021 con la collaborazione di Segio Burbui e Giovanna Prandini


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