L'UOMO DELLA TAVOLA

mangiare bene, bere meglio

L'UOMO DELLA TAVOLA

mangiare bene, bere meglio

IL RISTORO CHE VORRESTI TROVARE

2021-03-25 17:16:50

RISTORANTE CA' MIA - CASA ALBANO - MONCALIERI

Chi non conosceva, nell’ambito del mondo del “mangiar bene”, Mario Albano, un “omone” dall’aria simpatica e gioviale che per anni è stato una delle Bandiere della ristorazione Torinese: Maître de Table della Chain des Rotisseurs, Commandeur des Cordons Bleus de France e socio fondatore de “L’Accademia dl’ Agnolot”.
Mario e suo fratello Franco nati nella trattoria di San Raffaele Cimena, la “Cà Rossa”, ai piedi della collina Chivassese, fin da giovane età avevano imparato a muoversi nel ristorante di famiglia; Mario in cucina e Franco tra i tavoli. In seguito altre esperienze lavorative nella ristorazione Torinese in particolare al “Garden” di Strada Val Salice, un locale che in quegli anni aveva fatto epoca.
Li avevo conosciuti ambedue all’inizio degli anni ’80 ai corsi dell’Associazione Italiana Sommelier, che si tenevano alla Camera di Commercio di Torino, che stavo frequentando anch’io. Per anni ci siamo trovati assiduamente, tra lezioni, degustazioni e visite alle cantine, per affinare la nostra conoscenza nel vino.
Ricordo ancora il durissimo esame per diventare sommelier professionista che si era tenuto proprio nel Ristorante dei due fratelli Albano, “Il Cafasso” in Strada Valsalice poco prima della Villa Gualino.
Poi verso la fine degli anni ’80 i due fratelli hanno deciso di “cambiare le loro strade”, Franco aprirà il Porticciolo di Via Barletta, famoso ristorante di Pesce” e Mario trasferirà la sua cucina nell’attuale ristorante di Strada Revigliasco a Moncalieri, Il Ca’ Mia.
Un locale elegante, raffinato, capace di farti sentire a tuo agio come se fossi a casa tua. Non a caso si chiama “Ca’ Mia”, che dal 1990 è stata gestita dallo chef Mario e da sua moglie Lorena, ma che da anni ha avuto come punto di forza anche il servizio e la qualità garantiti dal figlio Marco.

Con Marco abbiamo avuto persino un’esperienza lavorativa insieme, a Villa Sassi, dove era venuto per alcuni mesi, ad “affinarsi” in cucina come stage.
Marco Albano ora con grande forza e passione ha preso in mano le redini dell’attività, portando avanti l’operato di suo padre. Il Ristorante è diventato Ca' Mia - Casa Albano Gourmet, un locale raffinato immerso nel verde delle colline di Moncalieri che sa offrire una cucina tradizionale e ricercata dai sapori inconfondibili.
Un locale per grandi incontri" recita il logo che si trova sui pieghevoli all’interno del ristorante: verissimo, perché Ca’ Mia è il posto giusto per chi vuole organizzare un pranzo di nozze oppure festeggiare un battesimo, una comunione o un compleanno speciale. Il locale dispone di un ampio parcheggio, ha una bellissimo dehor che in primavera e in estate è l’ideale per ospitare cerimonie. Le sale interne sono tutte grandi e molto accoglienti, il servizio è di ottima qualità e per chi ama la vera cucina piemontese è il posto giusto, visto che propone un’ampia specialità di piatti, con antipasti e agnolotti che sono la specialità della casa. Molto ricca e di livello la carta dei vini, 600 referenze, in grado di soddisfare buongustai e palati fini.

A questo riguardo da qualche anno Marco ha avuto anche un occhio di riguardo per i vini, costruendo una cantina a vista “monumentale” e bellissima, logicamente temperata alla giusta gradazione che si sovviene per la buona conservazione dei vini, una “cantina del giorno” che tutti i sommelier vorrebbero avere nel proprio ristorante.
Siamo venuti a pranzo una domenica, forse il giorno meno opportuno per visitare un collega, ma d’altronde è l’unico che riesco a liberarmi.
Accompagnato da mia moglie e da due amici gourmet ci fanno accomodare in un bel tavolo rotondo, proprio davanti l’acclamata “cave des vins”, servendoci subito la flûte di aperitivo con “l’amuse bouche”, un ottima russa e una fetta di salame cotto tradizionale.
Scegliamo dalla carta polpo scottato porri, patate e polvere di olive e uovo 63° croccante, con fonduta e carciofi. Un assaggio di risotto con bisque di gamberi, calamari, zucchine e limone e spaghetto di Gragnano cacio pepe e cozze. Di secondo carciofi fritti e cervella dorata e trancio di branzino, zoccolo di melanzana, vellutata di pomodoro e basilico, il tutto annaffiato da un ottimo Traminer di Lo Triolet e un “ancora giovane” Pinot Nero di Les Cretes, per stare in tema con i Valdostani.
Ma ecco il menù completo, gli Antipasti: Praline di robiola croccanti su vellutata di zucca e aceto balsamico, Vitello tonnato dell’ antica tradizione, Uovo 63° croccante, con fonduta d’alpeggio e carciofi, Battuta di Fassone con scaglie di Castelmagno, nocciole e miele d’acacia, Cipolla di Andezeno con salsiccia di Fassone “tipo Bra”, fonduta e amaretti, Polpo scottato porri, patate di montagna e polvere di olive taggiasche, Cappuccino al nero di seppia, con spuma di patate e l’oro degli Aztechi, Tartare di gamberi di Mazara del Vallo, con zucchine e perle di mango.
i Primi Piatti: Gnocchi caserecci gratinati al Castelmagno e nocciole, Agnolotti dell’Accademia con demi-glace, Chicchi del Vercellese con crema di peperoni di Carmagnola, salsiccia di vitello e gocce di toma d’alpeggio, Tagliolino fresco “30 uova” ai funghi porcini, Paccheri con ragù di cinghiale, arancia e cacao, Plin di Castelmagno su nido di fieno Maggengo con burro fuso e tartufo nero estivo, Risotto con bisque di gamberi, calamari, zucchine e zest di limone, Spaghetto di Gragnano cacio pepe e cozze.
Per continuare i Secondi Piatti: Guancia di vitello brasata con antichi mais piemontesi, Carciofi fritti e cervella dorata, Petto d’anatra, zucca e liquirizia, Tagliata di Fassone, radicchio e scaglie di grana, Filetto di vitello in crosta di grissini affumicato alle erbe aromatiche, Frittura di calamari e verdure croccanti, Trancio di branzino, zoccolo di melanzana, vellutata di pomodoro e basilico, Tataki di tonno in crosta di sesamo con zucchine e cipolle di Tropea in agrodolce.
I dolci, tutti delle tradizione, sono preparati dalla cucina. Un “occhio” particolare è per il Bunet, questo dolce tipico si può trovare in qualunque ristorante, ma quello di “Mario” è da pura antologia.
E’ comunque questo, un ristorante da tenere presente, immerso nel verde della collina torinese, dove Marco, “forse non la domenica”, coccola i clienti con i suoi piatti ben presentati e dall’ottimo contenuto, con vini particolari scelti dalla sua ricca cantina.
Per chiudere, il conto onesto, con un servizio gioviale e attento da parte di “camerierine” simpatiche.
VISITATO IL 7/2/21
Ristorante Ca' Mia - Casa Albano Gourmet cucina tradizionale innovativa