L'UOMO DELLA TAVOLA

mangiare bene, bere meglio

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CHI HA LASCIATO IL SEGNO NELLA STORIA DEL VINO?

2021-04-24 12:35:59

BEPPE COLLA, UNO DEI GRANDI PRODUTTORI DI LANGA E NON SOLO

Era una grande persona. Lo conobbi nel 1980 in una visita in cantina, e devo a lui, quando era proprietario della Prunotto, alcuni assaggi fra i più grandi vini mai bevuti. Ricordo perfettamente il suo Barolo Bussia Soprana del 1971, monumentale. Fu tra i primissimi, se non il primo, a produrre i suoi vini di Langa citando il cru, come suggeriva di fare Veronelli. Così produsse i Barolo Bussia Soprana e Cannubi, i Barbaresco Rabajà, Montestefano e Pora, il Nebbiolo d'Alba Monteu Roero, la Barbera d'Alba Pian Romualdo, una Barbera indimenticabile, penso che gli appassionati dell’epoca l’abbiamo presa come esempio, anche perché di questo vino in quegli anni non ce n’erano tante. 


Vini che in parte sono ancora prodotti dagli Antinori che sono gli attuali proprietari di quella leggendaria cantina. Poi vendette l'azienda alla Ilva, e solo in seguito fu rilevata da Antinori. Nel 1989, infatti la famiglia Antinori inizia la sua collaborazione con l'azienda Prunotto, occupandosi inizialmente della distribuzione e poi, nel 1994, con il ritiro dei fratelli Colla.
Beppe Colla, enologo visionario e innovativo e uno dei più grandi produttori che abbia lavorato tutta la vita nelle Langhe, produsse col marchio Prunotto grandissimi vini che ancora adesso ricordiamo.


Dalle “brente di vino Negro” ai grandi cru di Barolo e Barbaresco, passando per il “Moscatello”, il Vermouth e lo Spumante Metodo Classico: trecento anni raccontati dai vini che la famiglia Colla ha saputo valorizzare, dedicandosi alla ricerca e sperimentazione, alla tutela ed alla divulgazione dei grandi vini piemontesi.
Giuseppe Colla, il nonno di Beppe, diventa l’uomo di fiducia di Carlo Gancia, ma la Famiglia Colla continua anche nella produzione in proprio dei vini a Castiglione Tinella, nel momento della crescita dell’enologia e della viticoltura locali.
Pietro Colla, il padre di Beppe, classe 1894, appresa la difficile arte del metodo champenoise dall’uomo, Giuseppe Gallese, che decenni prima l’aveva importata dalla Champagne, ha divulgato l’arte e la qualità dello Spumante Metodo Classico grazie al suo lavoro alla Gancia e all’acquisto di vigneti pregiati a Moncucco di Santo Stefano Belbo. Persona stimata e reputata, richiesta da importanti aziende del tempo, socio del neonato Consorzio dell’Asti (1932), vende i suoi vini in Italia e all’estero.

Beppe nasce nel 1931. Dopo la laurea alla Scuola Enologica Umberto I, a 19 anni fu chiamato a gestire quella che all'epoca era la più grande cantina di Alba, la Bonardi, e nel 1956 acquistò un'altra cantina storica di Alba, la Prunotto, azienda nata dalle ceneri della Cantina Sociale "Ai Vini delle Langhe", nata nel 1904,  e trasformata in seguito dall’intraprendenza di Alfredo e Luigina Prunotto.
Beppe, affiancato da Carlo Filiberti ed in un secondo tempo dal fratello Tino Colla, quando ancora i vini piemontesi erano pochissimo conosciuti, la rende una realtà famosa nel mondo. Uomo dal pensiero affilato ed innovativo, partecipa alla stesura dei disciplinari di produzione delle Denominazioni dei vini di Alba e persegue costantemente la qualità: negli anni ’60 per primo in Langa inizia a vinificare separatamente le uve delle posizioni migliori ed introduce in etichetta la parola cru, un termine di grande importanza per la tutela del territorio.

Nel 1972, Ugo della Piana, architetto di origine langarole, progetta la nuova cantina, che sarà costruita vicino ad Alba dove tutt'oggi si trova la sede dell'azienda, ora in mano ad Antinori.

Beppe acquistò con il fratello Tino il Bricco del Drago dal Cavalier De Giacomi e iniziò a produrre vini sotto il nome aziendale di Poderi Colla, 


Negli anni novanta la Prunotto venne acquistata dagli Antinori e Beppe Colla con il fratello Tino e la figlia Federica dette il via alla Poderi Colla, con sede nella tenuta Bricco del Drago, in località San Rocco Seno d’Elvio, a pochi km da Alba, continuando a proporre grandi vini.
Sul piano tecnico ha sempre privilegiato, anche in anni non sospetti, il valore della vigna, prima garante della qualità dei vini. Non a caso, oggi, la Poderi Colla possiede importanti vigneti in zone ad alta vocazione: Ronacaglie a Barbaresco e Bussia a Monforte. In cantina, Beppe, è sempre stato attendo alle innovazioni e alle nuove tecnologie mostrando sensibilità ai nuovi problemi che investono il settore, anche a quelli ecologico – ambientalistici. Cito una sua frase famosa: “Dove è finito l’acido malico nei nostri vini?”. Manifestava una forte preoccupazione per l’eccesso di concimazioni potassiche, oppure per gli effetti del cambiamento climatico sulla maturazione delle uve. Appassionato di cucina, con l’amico Luciano Degiacomi, fu tra i fondatori dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, di cui divenne Gran Maestro alla morte del farmacista-gastronomo.


Scrive Lorenzo Tablino, che desidera ricordarlo in due momenti particolari. 
Nella primavera del 1986, nel triste periodo del metanolo, una troupe del Tg1, con il dott. Frajese, cercò di intervistare qualche cantina dell’albese per una semplice dichiarazione. Non trovò nessuno. Beppe Colla era il presidente del Consorzio del Barolo e Barbaresco: sarebbe stato scorretto fuggire dalle telecamere. Le sue lacrime, viste da milioni di spettatori, sono uno dei gesti più nobili della storia dei vini albesi; infatti Beppe Colla ha sempre considerato il metanolo un tradimento a tutti gli “Onesti del vino”. 
Ricordo anche l’espressione gioiosa, quanto parlava di suo padre: Piero Colla, grande champagnista alla Gancia. Infatti fu tra i protagonisti storici, con Giuseppe Gallese e Carlin  Artusio, della nascita degli spumanti in Piemonte. Dapprima con il Moscato Champagne, poi con gli spumanti metodo Champenoise, oggi chiamati – in gran parte – Alta Langa Docg. Non a caso quando andavi a trovarlo, Beppe parlava di molte cose, alla fine il discorso terminava sempre in tema moscato. Era il vitigno da lui preferito.
Beppe Colla fa parte di quei langaroli che hanno reinventato il territorio della Langa con Giacomo Morra, inventore della Fiera del Tartufo, Michele Ferrero, il papà della Nutella, i fratelli Miroglio , i Paolini editori di Famiglia Cristiana , gli Stroppiana che hanno messo insieme la Mondo, insieme a Beppe Fenoglio e Cesare Pavese.

                                            foto storiche delle cantine Prunotto


antonio.dacomo 24/4/21