L'UOMO DELLA TAVOLA

mangiare bene, bere meglio

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A NOI CHE PIACCIONO LE COSE BUONE

2021-04-10 11:52:01

BIRRIFICIO SORALAMA' DI VAIE - BIRRE DIVINE PRODOTTE CON IL MOSTO 

La zona pedemontana della Sacra di San Michele non ci offre solo Baratuciat, Becuet e Avanà, formaggi straordinari e mieli pregiati, tavole ghiotte come la Taverna del Lupo, la Betulla, il Phoenix e la Baritlera, ma mi apre una realtà che da troppo tempo ho trascurato: la Birra, bevanda che qui in questa parte della bassa Val di Susa è ben presente in diverse produzioni. 
Avevo apprezzato già in passato quelle di un produttore di Giaveno, e tutt’ora le tratto, ma ieri ho scoperto dei nuovi gioielli a Vaie, proprio all’ombra della Sacra, complice un gradito invito da parte della Cantina Ascheri per assaggiare alcune novità.
Acqua, passione e territorio sono le parole magiche di queste realtà. D’altronde la qualità dell’acqua è l’elemento imprescindibile per la qualità della birra. I nostri amici scelgono Vaie, in Val Susa per le qualità organolettiche dell’acqua che qualche tempo prima era imbottigliata come acqua minerale San Michele.
Il birrificio SorA’LaMA’ (i soprannomi dei due primordiali fondatori) nasce nel 2004 proprio qui, sotto la Sacra di San Michele, in bassa val di Susa, affacciato sulla trafficata statale n. 25 dalla volontà del vulcanico Davide Zingarelli, patron della Simatec, un’azienda di riferimento nel settore della costruzione di impianti per la produzione di birra artigianale 

Dietro il birrificio c’è Lorenzo Turco bravissimo mastro birraio, è l’anima della produzione, radici nelle langhe e studi enologici nel suo passato, che complice un Erasmus viene investito con prepotenza dalla passione per la cultura birraria. Qualche anno più tardi, conosce Davide Zingarelli, che gli progetterà interamente l’impianto. È il 2004 quando, con il benestare della Sacra di San Michele, mitica abbazia tra le più belle del mondo, nasce il birrificio. 
Gianluca Poggio nel 2011è  entrato a far parte della compagine societaria di Soralama’ e  ricopre il ruolo di direttore tecnico.
A Vaie la qualità delle birre Soralama’ è un progetto che cresce e si sviluppa da vent’anni. Nati quando il movimento delle birre artigianali muoveva i primi passi e oggi, con una produzione di 4.000 ettolitri, 400.000 litri, all’anno, sono tra i primi 15 biriffici in Italia.

Attualmente in produzione hanno 16  tipi di birre, disponibili sia in fusto che in bottiglia.
La Slurp Pils, super-premiata con la medaglia d’argento al Brussel Beer Clallenge e in altre parecchie guide, è un grande classico che non può mancare all’assaggio: una birra chiara luppolata in 10 momenti diversi, che porta al naso tutti i suoi profumi fragranti; La Wow Bock è invece un’ambrata doppio malto fermentata con tre spezie rosse; la Genny una blanche al fiore di Genepy. Si prosegue con la Ex, Blond Ale ai cereali; la Oh, Strong Ale molto beverina; l’American Ipa, birra ambrata molto luppota e la Single Hop, un American Pale Ale chiara ad alta fermentazione, aromatica. Si sono aggiunte la California Common Ipa, la Gojita alle bacche di Goji, la Vayes una Weiss, la Cerveza Mexicana, la Ghost India Pale Lager e una serie di tre Belgian: Blond, Briun e Tripel. Ultime nate: la Welcome una Brut Pils senza glutine e la Divine una birra elegante nei profumi e nel gusto, nata in collaborazione con il prestigioso birrificio belga “Brasserie de Minne”, la sana follia dei 2 birrai e l’idea di creare con una birra un legame Italia-Belgio è nato questo prodotto con aggiunta di mosto concentrato a freddo di uve rosse. 

Ed è proprio per queste contaminazioni con il vino che la cosa mi ha incuriosito, una nuova collaborazione con la cantina Ascheri che conferisce il mosto di Nebbiolo e la Soralamà in un prodotto a quattro mani, due enologi: Lorenzo Turco passato alla Birra e Giuliano Bedino enologo di Ascheri. Si è partiti dall’idea di dare risalto alla parte mosto d’uva spesso messa in secondo piano nelle IGA e alla tecnica di “birrivinificazione”. Da uno stesso mosto appena pigiato di uva Nebbiolo da Barolo si sono ottenute 2 IGA: una chiara e una rossa. Dopo parecchie prove di rifermentazione, affinamento, blendaggio finalmente sono pronte.
Queste nuove birre IGA saranno messe in commercio già a maggio col nome di “Bella”, prodotti “fuori da righe” e veramente straordinari. Il nome è in onore della Bell’Alda e la sua leggenda, la ragazza che si gettò giù nel vuoto per ben due volte dalla Sacra. 

Si può comunque dire che l’incontro tra mosto di birra e uva è antico quanto l’invenzione della birra stessa. Come scoperto dalle analisi fatte su residui di alcune giare trovate in acquartieramenti longobardi del nord Italia, al mosto di birra veniva unita dell’uva che, grazie alla naturale dolcezza attrae una flora di lieviti selvatici che venivano così inoculati nel mosto per farlo fermentare.
Ed ecco che accompagnato da Roberto Re, apprezzato sommelier e “anima commerciale” della Cantina Ascheri, ci apprestiamo ad entrare nel Birrificio.  
Lorenzo Turco e Davide Zingarelli ci accolgono calorosamente  in questo moderno edificio “tutto-vetri” dove si notano subito dall’esterno i macchinari di produzione. L’acciaio inox la fa da padrone, autoclavi si alternano a caldaie e a macchinari per la cotta, dove la pulizia regna sovrana. D’altronde non c’è molto da vedere in un birrificio, è tutto tecnologia e basse temperature. Lorenzo ci illustra dei macchinari nuovi per il filtraggio dei lieviti, pare molto sofisticati. ma d’altronde qui è tutto Simatex.
Da una scala tutta acciaio si arriva al piano superiore dove si estende la Brasserie, dove si può bere sia alla spina sia in bottiglia, ma pure per godere di una sosta con qualche piatto composto da stuzzichini, taglieri o hamburger o, la domenica, vivere la tradizionale della merenda sinoira, o di golosi stinchi e deliziose ribs.

Ci sediamo fuori, si sta già bene, nell’enorme dehor, accanto la “troneggiante” Sacra. Ci raccontano la loro storia e la loro filosofia, e l’affabile Davide ci porta nel suo mondo fatto di birra, sia come produttore e sia come costruttore di macchinari per produrla. Lorenzo ci porta la prima curiosità, una bevanda dal colore invitante ma strano per una birra, un bel rosso porpora! Non spaventarti è una novità, l’Aperibir! Veramente interessante una birra leggerissima con sapori fruttati di lampone e frutti rossi, un ottimo aperitivo. Sara messa in commercio presto, penso proprio che avrà un successone! 

Cominciamo con le birre tradizionali cominciando dalla premiata Slurp, una birra a bassa fermentazione, dorata e dalla schiuma densa. Molto profumata e intensa, mi sono meravigliato come il luppolo possa donare cosi tante sfumature di profumo. Continuiamo con la Bitrex California una Common Ipa dai sentori agrumati e di frutti tropicali, luppoli sempre accentuati nella loro amorevolezza. Per fortuna ci soccorrono dei grissini, qui la cosa si fa dura, anche perché fresche così vanno giù che è un piacere! Si fa strada una American Ipa, ambrata e generosa, amaro coinvolgente e ben equilibrata.
Il calice a “ballon” e la schiuma sconvolgente prelude la Oh una Strong Ale, la parola lo dice, ambrata di spessore e dal gusto equilibrato, stupisce, nonostante la gradazione, la bevibilità. fantastica la spuma pannosa.

Per prepararsi all’ultimo assaggio, un anticipo di IGA la Divine una birra che si avvicina moltissimo ad uno spumante, una miscela di profumi maltati, fruttati e luppolati in cui l’elemento mosto combinato agli altri sapori dona un piacevole contrasto, forse se non lo sapessi non direi mai che è una birra.
Ed ecco che arrivano le due novità IGA, che da privilegiato assaggio in anteprima, due birre con l’anima del vino dai due colori completamente diversi e dai sapori molto piacevoli. La sensazione amara è predominante ma il frutto che si combina con i sentori di birra sono entusiasmanti. Di sicuro sarà un nuovo modo di bere e l’abbinamento col cibo sarà più esaltante che mai.
Ringrazio gli amici di Soralama che mi hanno fatto conoscere il loro mondo e soprattutto birre molto particolari, birre con contaminazioni nel vino che somigliano più a spumanti veri e propri e alla famiglia Ascheri che mi ha aperto a questa possibilità. 
Veramente ottime anche le birre tradizionali, parecchie di tendenza americana, come piacciono a me. Un gran bel pomeriggio seduti fuori a sbevazzare queste prelibatezze.
Mi riprometto che appena aprono i locali mi riprometto che vengo anche a provare la cucina di questa fantastica brasseria.
Birrificio Brasseria SORALAMA'
Via Nazionale, 14, SS 25 KM 32,5, 10050 Vaie TO
Telefono: 366 373 4349

10/4/2021