mangiare bene, bere meglio
A NOI CHE PIACCIONO LE COSE BUONE
ALEGHE DI GIAVENO, BIRRIFICIO ARTIGIANALE DI ALTA QUALITA' - LA RIVINCITA DELLA BIRRA
Pensare che la birra non mi ha mai “fatto impazzire” se non quella leggera e “beverina” con cui abbinavo, qualche volta, la pizza d’estate; in genere preferivo di gran lunga un vino e quasi sempre sceglievo una fresca Falanghina o un buon Fiano.
Da giovane, negli “anni d’oro” di gloria dei pub, mi è capitato spesso di approcciarmi alle birre, in genere preferendo le rosse alla spina o le toste “bottigliette” di Urbock, Eku o “perché no” una buona trappista. Ricordo ancora il primo Pub aperto in Italia, il "The Rose and Crown" a Rimini, frequentato spesso nella mie permanenze in Romagna.
Negli anni in cui ho prestato la mio opera da Sommelier, ho provato sovente campioni di birra artigianale, da inserire in carta, che mi portavano ad assaggiare, trovandole quasi sempre difettose, e non li prendevo in considerazione.
Infatti ho sempre patito quel sapore di “medicinale” e di “insetticida” che si trova sovente in birre difettose, forse dovuto a lievitazioni non azzeccate.
Sono passati tanti anni, e quasi mai nei locali dove ho operato le ho comprate, forse solo una volta ho acquistato le birre “famose del Cuneese”, ma a causa della scadenza limitata, sono scadute prima di terminarle.
Un profumo invitante e coinvolgente mi ha colpito e Enzo Canarelli, uno dei tre fondatori del birrificio, mi ha accolto gentilmente, facendomi visitare quella “ piccola boita” (azienda minuscola) stipata di autoclavi in fermentazione, casse di birra e contenitori, in un simpatico disordine.
La Brusatà, una Chestnut Beer a bassa fermentazione ma ad alta gradazione alcolica, se è vero che l’asticella indica quota 7%. La ricetta si basa su una miscela secca che include malti Monaco, Cara Monaco e Rauch, su una luppolatura monovarietale affidata a gettate di Nelson Sauvin, sull’aggiunta in ammostamento di castagne affumicate.
Al momento del servizio troviamo una mescita dal caldo colore ramato, innervato da sottili velature e acceso da riflessi arancia, nonché guarnito da una sostanziosa schiuma nocciola. Passando all’olfazione troviamo un ventaglio aromatico consapevolmente e nitidamente disegnato: biscotto, calotta di dolce da forno, miele scuro, frutta disidratata (dattero, fico), accanto all’ovvia tematica della caldarrosta.
Nota centrale, quest’ultima, anche nella costruzione dell’impalcato gustativo, che si concretizza in strutture materiali di media robustezza e in una corsa palatale agile (briosa la bollicina), di matrice abboccata in avvio per farsi snella al giro di boa e asciutta nella chiusura, intercettando qui il picco della parabola amaricante e trovandone benèfici effetti di bilanciamento.
Da quel giorno mi sono ricreduto sulle birre, le “Aleghe” sono entrate di prepotenza nel mio locale, ed ora dopo tanti anni, si riscontra un largo consumo da parte della nostra clientela.
D’altronde sono parecchie le birre che producono e che mi piacciono, a parte la “Brusatà”, un simbolo, che tutti gli anni vince “premi su premi”, anche la Wolf (molto somigliante all’Urbock”) e la Aleghetor al cioccolato, con cui faccio strabilianti risotti, meritano un riscontro. Anche degna di nota la “Whyzen” la birra allo zenzero, che in una mia degustazione/sfida di abbinamento tra vino e birra, ha vinto nel “mariage” con un salmone marinato, sconfiggendo un Sauvignon. Per non parlare della Geneplù la birra al Genepy, da abbinare ai dolci al cioccolato amaro.
Il birrificio artigianale Aleghe nasce nel 2008 quando, in una piccola realtà pedemontana, Coazze, quattro amici uniti da una passione comune, quella per la buona birra, decidono di realizzare il sogno di divenire produttori di un bere d'eccellenza: Enzo Canarelli che ne è il leader, Alessandro Mammi, Roberto Carbonero e Danilo Cortese.
Il termine "Aleghe" è un'espressione dialettale utilizzata come saluto nel paese ove il birrificio ha la sua sede: è, questo, un primo forte legame che i titolari si propongono di instaurare tra il consumatore ed il territorio di provenienza.
Forte è il legame che ha questa bevanda ha con il territorio, certamente più rinomato per il vino, e la scelta delle tipologie, prodotte con bassa fermentazione in vasche aperte e, in alcuni casi, aromatizzata con erbe autoctone il Genepì (Artemisia), menta piperita o con altre. Molto positiva è stata invece la ricezione da parte degli abitanti di Coazze, Giaveno e delle zone limitrofe, la cui curiosità ha permesso di poter portare avanti con successo questo microbirrificio.
L'idea di partenza è rivolta alla diffusione di una cultura brassicola intesa come un ritorno al tradizionale metodo di produzione, secondo le antiche ricette di Josef Groll, il "padre della Pils". Secondo costui, la birra deve essere realizzata attraverso un uso consapevole di materie prime di elevata qualità, una miscela di acqua di sorgente, malto d'orzo e luppolo ed una lunga e duratura maturazione al freddo affinché il prodotto finale sia in grado di stabilizzare ed esaltare gli aromi ed i profumi intrinsechi.
Il birrificio artigianale Aleghe si ispira ai canoni di Groll anche per ciò che concerne il metodo di produzione e, pertanto, si avvale di fermentatori aperti, svolge la rifermentazione della birra in bottiglia e, come anticipato, pone quest'ultima in condizioni di freddo al fine di portare al termine il processo di maturazione.
Le descrizioni delle birre su http://www.aleghebirra.com/Birre.aspx
Numerosi sono stati i riconoscimenti ed i premi ottenuti: ricordiamo il premio come miglior birra dell'anno 2014, per la categoria birre alle castagne, con La Brusatà, successivamente riconfermato nel 2015 e tutti i successivi anni fino ad oggi, con il conseguimento di una medaglia d’argento e nel 2016 con la medaglia d'oro, conferita da parte dall’associazione Union Birrai (associazione che riunisce i molti birrifici artigianali presenti sul territorio italiano), i riconoscimenti sulla Guida alle Birre d'Italia edito da Slow Food Birra quotidiana alla "La Pils" e Fusto come alta qualità per tutta la gamma proposta sia nel biennio 2014-15 che nel biennio successivo 2016-17; la pubblicazione su numerosi giornali specializzati e riviste di settore. Trovate tutti i riconoscimenti su http://www.aleghebirra.com/
I soci intendono trasmettere la cultura e la filosofia di un prodotto genuino, artigianale e dalle elevate caratteristiche qualitative, in grado di offrire al proprio consumatore un'esperienza di consumo unica e che va ben oltre il soddisfacimento di un bisogno; attraverso la gamma di prodotti, Aleghe vuole educare i propri clienti verso un consumo accorto ed intelligente, rendendoli consapevoli delle differenze che solo una birra artigianale può offrire nel confronto con una birra di tipo industriale.
Il birrificio propone una gamma di prodotti di qualità per i quali il termine artigianale rappresenta il fulcro, dall'approvvigionamento delle materie prime, all'ottenimento del prodotto finale. Il risultato è l'incontro tra l'antica tradizione delle ricette e la capacità di venire incontro alle esigenze ed ai gusti dei clienti più esigenti offrendo una birra caratterizzata da una grande bevibilità, un gusto pieno ed intenso ed un forte legame con il territorio di provenienza.
birrificio ALEGHE - Via Beale, 40 bis, Giaveno TO Telefono: 393 993 8105
Oltretutto per chi vuole assaggiare buona parte di tutte le birre prodotte da Aleghe alla spina, può passare una bella serata al Birreria Gambrinus, dove troverete ad accogliervi Cristina, la moglie di Enzo Canarelli, un Pub che si trova nella zona industriale di Avigliana, quella che va verso Ferriera per intenderci.
Telefono 393 993 7923
Poi per chi non vuole andare fino ad Avigliana, venite a berle da noi, al BICCHIERDIVINO, anche se non sono alla spina!!!!
antonio.dacomo 9/12/20