Lucia Daminato

Founder Junior

Drop shipping: funzionamento e normativa fiscale

2019-03-11 09:24:46

Dropshipping: il vantaggio di avere un e-commerce senza la gestione del magazzino, che viene affidata in outsourching direttamente al Dropshipper (di solito il produttore), con risparmio di tempi e costi.

Con la crescita esponenziale del digitale, negli ultimi anni si sono create nuove opportunità di lavoro e, più in generale, di business. Una particolare forma di vendita on line è rappresentata dal dropshipping. Si tratta di una sorta di vendita di prodotti “per conto terzi”.

Dropshipping: cos’è e come funziona

Il dropshipping non è altro che una forma particolare di commercio elettronico che consiste in una triangolazione nella quale intervengono:
- un fornitore (c.d. dropshipper);
- un rivenditore (soggetto che esercita l’attività di dropshipping);
- un cliente/acquirente.

La particolarità sta nel fatto che il prodotto viene spedito al cliente direttamente dal magazzino del fornitore e non dal rivenditore.

Pertanto, quando il rivenditore vende un prodotto, passa l’ordine del suo cliente al fornitore che prepara il prodotto e provvede alla spedizione al domicilio del cliente. Il rivenditore online, pertanto, assume la figura del procacciatore d’affari, procurando il cliente e aggiungendo il proprio “ricarico” al prezzo finale.

Come è evidente da queste poche righe, ci sono notevoli vantaggi:

- il fornitore amplia notevolmente il suo mercato, potendo contare sulla rete di contatti che ogni rivenditore riesce a mettere in piedi;
- il rivenditore, potendo fruire di una struttura di vendita snella e semplificata (non deve gestire alcun magazzino né preoccuparsi della logistica), può concentrarsi maggiormente sullo sviluppo delle vendite.

Si tratta dunque di una forma avanzata di procacciamento d’affari, ma con caratteristiche tali da rendere il dropshipping diverso, sotto molti aspetti, dalla forma classica di procacciamento così come nota sino ad oggi.

Proprio a causa delle sue particolarità, occorre fare attenzione al suo corretto inquadramento sia dal punto di vista amministrativo che fiscale.

Aspetti amministrativi

Il dropshipping è una forma di vendita a distanza e più precisamente un e-commerce.
Pertanto, dal punto di vista amministrativo, il soggetto che intende svolgere tale attività come rivenditore deve porre in essere gli adempimenti amministrativi tipici del commercio elettronico.
Si ricorda che il commercio elettronico - ove sia rivolto nei confronti del consumatore finale e assuma la forma di commercio interno - è soggetto alla disciplina sulla vendita per corrispondenza, televisione o altri sistemi di comunicazione.
Quindi, l'avvio dell'attività è soggetta alla presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
La SCIA può essere presentata, anche contestualmente alla Comunicazione Unica(ComUnica), presso il Registro Imprese della Camera di Commercio che a sua volta la presenterà al SUAP.
Così come previsto per ogni tipologia d’impresa, occorre anche l’iscrizione nel Registro delle imprese mentre, se si tratta di commercio di prodotti alimentari il soggetto deve possedere determinati requisiti professionali (in quest’ultimo caso occorre la SCIA unica).

Aspetti fiscali

Dal punto di vista fiscale, il primo problema che ci si pone, all’atto dell’apertura della partita IVA, è quello connesso all’esatto codice attività da scegliere.
Per il dropshipping, in linea generale, non ci dovrebbero essere grossi dubbi: trattandosi, come detto, di una forma di commercio elettronico, il codice ATECO è quello comunemente usato per questa attività.
Pertanto, occorre indicare il codice 47.91.10 (Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet).
Stabilito questo punto di partenza, una volta avviata l’attività, gli aspetti su cui porre maggiormente l’attenzione sono quelli connessi all’IVA.

Infatti, come accennato, non trattandosi di una vendita “diretta”, si assiste ad una forma di triangolazione e, come tale, soggetta alle particolari regole IVA previste per queste operazioni.

Più precisamente:

- il fornitore fattura al rivenditore i prodotti venduti;
- il rivenditore fattura al cliente finale la vendita (chiaramente comprensiva del ricarico applicato).

Tale particolarità determina un diverso inquadramento a seconda della territorialità delle operazioni potendo le stesse essere inquadrate come operazioni intracomunitarie o extra comunitarie.