Lucia Daminato

Founder Junior

Disciplina fiscale per l'operatore olistico

2019-04-09 13:08:52

La professione di operatore nel campo delle discipline alternative, figura meglio conosciuta come operatore olistico, rientra tra le attività di lavoro autonomo.

L’Operatore Olistico che desidera lavorare come libero professionista ha l’obbligo, per risultare in regola con la Legge, di aprire la Partita Iva.
La richiesta per tale documento dovrà essere fatta compilando e consegnando a qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate oppure anche al proprio commercialista di fiducia, il Modello AA9/7.
Una volta rilasciata la Partita Iva, l’Operatore Olistico dovrà inserire il numero di documento su qualsiasi fattura o ricevuta fiscale da lui emessa.
Non è necessario iscriversi alla Camera di Commercio se l’Operatore Olistico non intende assumere dipendenti.


I Codici che possono essere utilizzati e che riguardano quindi coloro che desiderano aprire attività legate alle Discipline Olistiche e di benessere sono 2:

  • 96.09.09. ovvero “ Attività di servizi per la persona n.c.a. (non classificabili altrove) ”
  •  96.04.10. cioè “ Servizi di Centri per il Benessere Fisico ”

Il Codice Ateco maggiormente utilizzato è il primo (96.09.09.), che viene usato da tutti gli Operatori Olistici oggi che intendono iniziare a lavorare come liberi professionisti e che desiderano quindi aprire un’attività legata alle Discipline Olistiche, magari aprendo un proprio studio oppure collaborando con altre strutture come: spa, centri benessere, palestre, etc…
Il secondo codice (96.04.10.), in genere viene utilizzato da chi intende aprire un’attività sotto forma di centro massaggi di esclusivo benessere, risultando per cui come ditta individuale di stampo imprenditoriale.

IL REGIME FORFETTARIO 2019

Il regime Forfettario in generale è un regime agevolato a livello fiscale, adottabile da coloro che aprono una partita iva: e che presenta molte caratteristiche (ecco di seguito le più importanti):

  • non si emette iva nelle fatture emesse quando si incassano i soldi
  • la contabilità è semplificata poiché non esiste tenuta di registri contabili come registri iva e registri dei corrispettivi
  • si pagano le tasse, ovvero irpef sostitutiva e contributi, calcolati su una base forfettaria cioè applicando un coefficiente ( ad esempio 67%) sul forfettario. Quindi non si calcolano le spese e non si calcolano le tasse sul netto (ricavi-spese), ma anzi si fa una stima forfettaria: sul fatturato, quindi sui soli ricavi si applica il coefficiente, e ciò che rimane viene tassato.
  • L’Irpef sostitutiva, chiamata ora Flax tax in un contesto più ampio che riguarda la tassazione Irpef sui redditi delle persone fisiche, è del 15%, ridotta al 5% per i primi 3 anni se apri appunto la partita iva nel 2019
  • Di media si pagano circa il 25% di tasse sul fatturato dichiarato, come massaggiatori professionisti con p.iva. Se dichiari 10.000 euro, di media tra flat tax e inps (di solito gestione separata), si parla di 2500 euro in tasse come media generale.

COSA TI SERVE PER LAVORARE IN REGOLA A CASA CON I MASSAGGI A LIVELLO BUROCRATICO?

Ti serve solo l'agibilità dei locali, ovvero che la casa sia idonea a livello di sicurezza impianti e struttura, ad abitarci e farci entrare persone.

Però detto questo non hai bisogno di autorizzazioni vere e proprie e il comune al massimo può applicare quello che comunemente si chiama uso promiscuo dell'abitazione: lavori e abiti in un immobile con destinazione d'uso abitativa, senza cambiarla, quindi dove l'attività prevalente rimane quello abitativo e sfrutti un massimo del 30% della superficie per lavorarci.

E questo scrivendo al massimo una apposita clausola nel contratto di affitto stipulato da te e il proprietario di casa, oppure compilando un apposita carta preparata dal comune (a tal proposito alcuni comuni mai hanno applicato tale uso promiscuo e quindi devono documentarsi prima di redarla).

Ad oggi normalmente il 90% dei comuni, ti dicono verbalmente che non hai bisogno di requisiti particolari e non ti vengono a controllare casa, ti danno parere positivo verbale e tu per tutelarti, altro non fai che mandare una email alla pec comunale dove li ringrazi per la risposta positiva, così ti tuteli.

Ovviamente abbiamo sintetizzato di moltissimo la questione, che apre a moltissimi scenari diversi tra loro, visto che ogni comune ha le proprie disposizioni e soprattutto una propria preparazione in materia fiscale/legale olistica.