Lucia Daminato

Founder Junior

Ci andiamo nudi al lavoro?

2019-03-11 12:38:20

Abiti privati usati per il lavoro sono deducibili al 50%. Una sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Milano, la numero 6443 del 22 luglio 2016, ha stabilito che non sono deducibili dal reddito complessivo soltanto gli abiti propriamente da lavoro, come ad esempio la divisa, ma anche i vestiti e gli accessori acquistati per lavoro e poi utilizzati anche per impegni privati.

Una sentenza della Commissione tributaria provinciale di Milano offre l’occasione per fare nuovamente qualche considerazione in materia di deducibilità sulle spese di abbigliamento sostenute nell’esercizio di un lavoro autonomo, spesso oggetto di rilievi da parte dell’Amministrazione Finanziaria che le considera spese indeducibili. In particolare, la sentenza, pronunciata a seguito delle contestazioni mosse dall’Agenzia delle Entrate su alcuni acquisti relativi a vestiario e mobili utilizzati da Belen Rodriguez, ha riconosciuto la deducibilità al 50% dei relativi costi. Si tratta di un importante precedente, che potrebbe essere adattato ad altre tipologie di contribuenti che fanno dell’immagine il proprio biglietto da visita.

Per quanto riguarda la deduzione delle spese per vestiario ci sono casi in cui l'inerenza è palesemente ravvisabile: si pensi ad esempio agli indumenti il cui acquisto è obbligatorio in base a specifiche norme di legge (come quelle sulla sicurezza del lavoro: ad esempio, scarpe antinfortunistiche e caschi protettivi che ingegneri e gli architetti devono indossare quando si recano in cantiere). Anche i costi per divise da indossare durante l'orario di lavoro sono deducibili dal reddito d'impresa. È ormai pacifico che sia integralmente deducibile il costo per l'acquisto della toga da parte dell'avvocato (e la legittimità della deduzione viene ribadita anche dalla sentenza in commento) e per parallelismo direi che possa ritenersi deducibile anche il camice del medico e del farmacista. 
Per alcuni indumenti - come il frac per il direttore d'orchestra, il cui utilizzo potrebbe avere anche un impiego nella vita privata - l'orientamento prevalente in dottrina prevede la possibilità di deduzione al 50% in ossequio con quanto previsto dal comma 3 dell'articolo 54 del Tuir per la deduzione dei beni utilizzati promiscuamente.

La sentenza ammette la deducibilità al 50% degli abiti acquistati dalla showgirl e utilizzati per le trasmissioni televisive; infatti, secondo quanto risultante dai contratti di ingaggio prodotti da Belen Rodriguez è espressamente previsto che l’artista debba usare «adeguato vestiario moderno di sua proprietà (abiti, vestiti, scarpe, accessori in genere, trucchi, ecc.)».