Lily Carpenetti

Revenge Porn

2019-06-01 14:58:38

Da poco più di un mese la legge contro il Revenge Porn è passata alla Camera. Ma in cosa consiste questo reato?

Revenge Porn 

Che cos'è il Revenge Porn? 

Se ne è parlato oggi al Centro Congressi della Stazione Marittima di Trieste, all'interno della terza edizione della manifestazione Parole O_Stili

Quest'anno il ciclo di conferenze era incentrato sul web e i pericoli che può rappresentare. E il Revenge Porn prospera proprio grazie alla rete, anche se le sue origini hanno radici precedenti all'affermazione di internet e dei social network. 

In sostanza, consiste nella divulgazione non autorizzata di foto o video intimi della vittima. 

Spesso ciò avviene da parte di un fidanzato lasciato, ecco perché Revenge. Ma si è sottolineato come il termine sia riduttivo, in quanto, spesso, questo genere di materiale privato viene divulgato anche solo per vantarsi, o per leggerezza. 

Selvaggia Lucarelli è stata una delle prime giornaliste ad occuparsi di questo reato, che spoglia la vittima della propria dignità. Proprio lei ha fatto notare come certi comportamenti esistessero anche prima dell'uso di internet, con fotocopie fatte girare a scuola o negli ambienti frequentati dalla donna, rea di aver lasciato il fidanzato vendicativo. Solo che la rete rende il tutto più grande, quasi impossibile da fermare.

Ma c'è chi si è battuto per riprendere in mano la propria vita, esplorando la serie di scatole cinesi che sono i gruppi Facebook.

Sabrina Cosentino è stata vittima di Revenge Porn, un fenomeno che le ha tolto il sonno e l'ha segnata profondamente. Ma non si è persa d'animo. Si è battuta per far rimuovere i contenuti intimi che lei non aveva mai autorizzato a condividere ed è riuscita a far condannare in primo grado l'ex fidanzato, che l'aveva esposta alla gogna mediatica. Questo, prima che venisse approvata una legge specifica per questo reato. 

Ricordiamo invece Tiziana Cantone, che non ce l'ha fatta a superare un simile calvario, tanto da togliersi la vita. 

"Nessun'altra deve attraversare quest'inferno" sono le parole della madre di Tiziana Cantone, che ha dato il titolo a questo panel. 

Ora la legge c'è, è stata approvata in aprile alla Camera. Ma deve passare ancora in Senato e questo ci lascia ancora una volta indietro nel legiferare su questi temi sensibili, rispetto agli altri paesi. 

Con l'avvocato Ernesto Belisario abbiamo analizzato la norma, che presenta alcune debolezze. Sono previste infatti pene detentive e pecuniarie per chi innesca la catena di condivisioni, ma per chi partecipa a diffondere le immagini deve venir provata l'intenzionalità del gesto e ciò può rivelarsi difficile. Il più delle volte uno offre il proprio like, un commento volgare o condivide solo per spirito di emulazione o perché non si sofferma a ragionare sulle implicazioni, che stanno dietro a quell'immagine. In questa direzione dovrebbe muoversi un'informazione atta a sensibilizzare i fruitori della rete. 

Dovremmo sempre chiederci se, nel commentare o condividere tale materiale, il soggetto della foto è consapevole della presenza della stessa in rete. E, prima di colpevolizzare la vittima, ricordare che quella donna potrebbe essere nostra madre o nostra sorella. 

Certi comportamenti hanno un peso, che le vittime fanno fatica a togliersi di dosso... per non parlare di chi non ce l'ha fatta. Ma "Nessun'altra deve attraversare quest'inferno!"