Luca Sansone

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Perché l'educazione finanziaria non verrà MAI da Stato e banche.

2019-03-27 07:52:25

Quando parlo di Stato, non parlo di "Governo". Parlo del settore pubblico, non di chi è al potere in quel particolare frangente, di cui mi interessa molto poco.

Quando parlo di banche, non parlo del vostro cassiere in banca.

Parlo dell'industria finanziaria tradizionale.

In due parole, una maggiore consapevolezza per i risparmiatori e un'educazione finanziaria da utilizzare come strumento per investire meglio, non potranno MAI provenire da Stato e banche. 

Come invece da questo sondaggio sembrerebbe.

Vi spiego perché in due parole:

1. Banche. 

Come si può pensare di ottenere maggiore consapevolezza ed essere educati finanziariamente da parte di chi LUCRA sull'ignoranza, sulla delega totale, sulla de-responsabilizzazione, sull'occultamento, sull'opacità, sulla complessità. Ecco, non lo si può pensare.

Un mondo ideale di risparmiatore e investitori informati significherebbe bilanci in rosso per banche e affini, almeno per quanto riguarda il business degli investimenti.

Scordatevelo, quindi.

2. Stato. 

Come si può pensare di ottenere reale educazione finanziaria da un insegnante della scuola pubblica? 

Con il massimo rispetto che posso avere per un insegnante di storia, di latino, di matematica, ma come si può pensare che questa persona sia in grado di insegnare finanza e investimenti? 

E inoltre, come puoi pensare che uno Stato alla canna del gas come quello italiano possa trovare risorse e investimenti per qualcosa così poco "accattivante" come un piano di educazione finanziaria, i cui effetti positivi si vedrebbero in 10-15 anni?

Lo Stato è per definizione il peggior investitore, perché tutte le scelte che prende mirano a raccogliere consenso nel BREVE termine tra le fasce che più portano voti (reddito di cittadinanza e quota 100 sono due esempi limpidi).

Un mondo ideale di risparmiatori e investitori informati inoltre scaricherebbero molto in fretta una grande fetta di debito pubblico nei loro portafogli (sia tramite BOT e BTP che tramite polizze a gestione separate), e questo causerebbe sofferenza allo Stato stesso (e contestualmente alle banche). 

Volete un esempio, così capite meglio quanto è completamente IMPOSSIBILE ottenere educazione finanziaria da parte di banche e Stato?

Nel caso dello Stato, sarebbe come pretendere che il tuo insegnante di educazione fisica delle scuole medie possa davvero prepararti come atleta olimpionico o comunque possa prendersi cura della tua forma fisica per decenni.

Oppure, nel caso delle banche, sarebbe come pretendere di frequentare un corso di buona alimentazione e buone abitudini salutistiche tenuto da McDonald's, Coca-Cola, Pfizer e Philip Morris. 

Si capisce? 

Quindi, posto che mi auguro che tu abbia compreso che "l'alfabetizzazione finanziaria" (come si dice in USA, financial literacy, che non significa proprio "educazione finanziaria") sia estremamente importante e assolutamente necessaria oggigiorno, chi è l'unico responsabile del tuo livello finanziario?

Lo Stato? Le banche? No.

Qualche guru della ricchezza? Manco per idea.

Io? Neppure. 

Sei tu.

Sei tu stesso l'unico responsabile della tua salute finanziaria. Come sei l'unico responsabile della tua salute fisica, intesa anche come stato di forma fisica.

E non conosco nessuno che è in un buono stato di forma e di salute, e non ha investito tempo e denaro per ottenere questo. 

Se non c'è questa volontà, di investire tempo e denaro per acquisire consapevolezza e educazione indipendente, sinceramente io non posso fare nulla per te.

( Luca Lixi )

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