Luca Sansone

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La recessione entra nelle buste paga

2019-04-13 07:56:27

Non c'è solo l'inflazione "classica" che sta mangiando i vostri soldi.Il vostro potere d'acquisto è attaccato da un'altra forma di inflazione: la riduzione degli stipendi.

Nel 2018 gli stipendi medi in Italia sono diminuiti per tutti (esclusi i dirigenti quadri, che hanno avuto un aumento dello 0.2%, e quindi ci hanno comunque perso per l'inflazione).


Nel 2019, con le stime di crescita al ribasso e le aziende meno incoraggiate a fare investimenti, si prospetta un anno ancora più duro.


Ormai gli stipendi medi in Italia sono la metà degli equivalenti in Lussemburgo e il 25% in meno della Francia, la nazione che ci precede in graduatoria, e la forbice continua ad allargarsi.


Investire e guadagnare dai propri risparmi non è più una roba da super ricchi, ma sta diventando l'unico modo per non diventare poveri.


Meglio cominciare subito prima che sia troppo tardi.


Il Salary Outlook dell'Osservatorio JobPricing e Spring Professional parla di una diminuzione delle buste paga - tra i dipendenti del settore privato - dello 0,3% nel corso del 2018. La recessione che ha caratterizzato la seconda parte del 2018 si è riverberata anche sugli stipendi dei lavoratori dipendenti, con alcuni campanelli d'allarme che riguardano la parte variabile e il rallentamento del Nord produttivo. I dati dell'Osservatorio Jobpricing ,che si riferiscono ai dipendenti del settore privato, sono in linea con quel che ci hanno detto altre istituzioni come Ocse ed Istat. Proprio la loro diffusione, e l'incremento dei relativi importi , avevano negli ultimi tempi rappresentato un appiglio per i bilanci delle famiglie, tanto che nel quinquennio la Rga resta positiva con un +5,6%.

Di fatto, quel che viene fissato nella contrattazione non si 'scarica' sulle buste paga. Non stupisce quindi vedere che il podio delle Regioni che pagano meglio è composto da Lombardia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna e che in fondo ci sia la Basilicata. Il trend migliore l'hanno registrato le buste paga delle Utilities, con una crescita dello 0,9 per cento, mentre la crisi dell'edilizia che non riesce a uscire dal tunnel porta gli stipendi a tagliarsi ancora dello 0,9 per cento. 

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