Luca Sansone

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BOOM ECONOMICO NEGLI STATI UNITI

2019-02-07 07:20:04

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BOOM ECONOMICO NEGLI STATI UNITI 

Mentre in Italia si parla di boom economico, anni bellissimi e reddito di cittadinanza, negli Stati Uniti l’economia tira come un treno.


L’economia americana da sempre ha la forza di creare migliaia e migliaia di posti di lavoro, ecco perché ancora oggi è il paese più potente al mondo.

Ogni mese l’ufficio statistiche del governo, pubblica un dato sull’ economia americana chiamato “Non Farm Payrolls” in italiano “Buste Paga del settore non agricolo”.

Si tratta di un dato mensile molto importante perché misura la variazione del numero dei salariati del settore non agricolo.

Rappresenta circa l’80% dei lavoratori che producono il Prodotto Intorno Lordo negli Stati Uniti, giusto per capirci.

Il dato uscito venerdì ha mostrato 304.000 nuovi posti di lavoro creati rispetto ai 165.000 previsti in precedenza.

Una cosa veramente incredibile che conferma il buono stato di salute dell’economia americana.

Ma non è finita qui!

La cosa pazzesca è il fatto che il dato sale da 100 mesi consecutivi, come puoi ben vedere dal grafico qui sotto.

(Si, ho personalmente contato le colonne!)

Vedendo questi numeri, la domanda che mi sono fatto è:

In quali settori sono stati creati questi posti di lavoro?

Manifattura, commercio, telecomunicazioni, finanza ecc...

Mi piace molto scavare tra questi dati e... guarda cosa ho scoperto:

Nel settore del tempo libero e accoglienza si sono creati 74.000 posti di lavoro.
Quindi tutto il settore dei bar, ristoranti, casinò e attività ricreative.

Un ottimo contributo alla crescita dei posti di lavoro è arrivata dai settori educazione, assistenza sanitaria e costruzioni rispettivamente 55.000 e 52.000 nuovi posti.

I nuovi posti di lavoro creati nel settore manifatturiero, una priorità del presidente Trump, ha fatto registrare un incremento di soli 13.000 posti.

In particolare beni durevoli come automobili, mobili e macchinari.

Del resto lo slogan “Make America Great Again” usato da lui durante la campagna elettorale del 2016 puntava proprio a questo.

Ovvero riportare in patria la produzione industriale di molte aziende Usa, in parte riuscita con la riforma fiscale.

Vedendo questi dati mi chiedo:

Con due terzi dell’economia mondiale in rallentamento unito ai rischi della guerra commerciale, quanto tempo rimane prima che l’America venga contagiata?