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23 Novembre

2020-11-23 21:44:45

Accadde oggi: 23 Novembre 1980. L'Italia centro-meridionale, in particolare la Campania e la Basilicata, fu colpita da un magnitudo 6.9 che causò la morte di oltre 2.400 persone, oltre a 280.000 sfollati e quasi 9.000 feriti.

Il terremoto colpì alle ore 19:34:53 di domenica 23 novembre 1980. Una forte scossa della durata di circa 90 secondi, con un ipocentro di circa 10 km di profondità, colpì un'area di 17.000 km² che si estendeva dall’Irpina al Vulture, tra le province di Avellino, Salerno e Potenza.

Potenza

Uno dei principali fattori che aggravò gli effetti della scossa fu il ritardo dei soccorsi. I motivi furono molteplici: la difficoltà di accesso dei mezzi di soccorso nelle zone dell'entroterra, dovuta all'isolamento geografico delle aree colpite e al crollo di ponti e strade di accesso, il cattivo stato della maggior parte delle infrastrutture (tra cui quelle per l'energia elettrica e le radiotrasmissioni, il cui danneggiamento rese quasi impossibile le comunicazioni a distanza) e l'assenza di un'organizzazione di protezione civile capace di consentire azioni di soccorso in maniera tempestiva e coordinata. Il primo a far presente questa grave mancanza fu il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, il quale si recò in elicottero sui luoghi della tragedia, dove lo aspettava il Ministro degli affari esteripot


Ecco riportata parte del discorso rilasciato dallo stesso Pertini al Tg2 del 25 Novembre:


.«Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi»





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