Founder Starter
Un database per risolvere i crimini
Google è l'artefice di questo database: interessante è capire se il suo utilizzo può essere considerato etico, quindi cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.
Cosa è SensorVault
Google con i suoi centinaia di milioni di devices attivi per il mondo, ha creato un database denominato "SensorVault": un contenitore di tutti gli storici delle localizzazioni di tutti i devices attivi. Questa opzione si attiva durante la configurazione dello smartphone dal momento che si da a Google la possibilità di accedere alla localizzazione. Big G può raccogliere i dati anche quando non si utilizzano le app, se le impostazioni del telefono lo consentono.
La polizia, in America, attinge a questo database
Eh sì: durante lo studio di un crimine, è previsto che la polizia chieda a Google i dispositivi attivi in una specifica area. Google per prima cosa etichetta i dispositivi con numeri di identificazione anonimi e gli investigatori esaminano le posizioni e i movimenti dei dispositivi per vedere se hanno a che fare con il crimine. Una volta che restringono il campo a pochi dispositivi, Big G rivela specifiche informazioni come nomi e indirizzi email.
Pensiamoci, è utile non credete?
Dato per assodato che questo processo di localizzazione automatico si può disattivare, vorrei soffermarmi sull'utilizzo della tecnologia pro-risoluzione dei crimini.
Dal mio punto di vista, la prima cosa a pro nostro che mi viene da pensare è la tutela: avere un dispositivo che ci localizza in autonomia può tutelarci qualora ci imputassero di crimini dei quali non siamo responsabili.
Però a pensarci, affidare la risoluzione del caso a tutta questa tecnologia che in un modo o nell'altro comunque può sbagliarsi, non mi convince molto.
Non è forse sbagliato confermare un criminale o meno, in base a dei dati della localizzazione quando il resto delle prove sono deboli?
E tu cosa ne pensi?
Fonte: https://nyti.ms/2DnN7KT