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Pomodorini del Piénnolo del Vesuvio 📸

2019-12-26 20:39:27

Una varietà di pomodoro coltivata esclusivamente sulle pendici vulcaniche del Vesuvio. Riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale della regione Campania,divenuto DOP dal 2009. Oggi viene definito “L’oro rosso del Vesuvio” ovvero tanto benessere.

Origine 

Piénnolo (pendolo) o spongillo (per il pizzo che presenta all' estremità) sta in napoletano per "appeso".


Da tempo i contadini che coltivavano questo succulento frutto, che costituiva il veloce spuntino di mezza mattina nei campi schiattato sul pane, con un filo d’olio e basilico, usavano appenderlo a grappoli legati con uno spago al soffitto delle rimesse, delle cantine, dei casolari, delle cucine per poterlo consumare per tutto l’inverno.

Caratteristiche 

Cresce nella terra lavica che copre una precisa zona delle falde del Vesuvio, quella compresa fra i comuni di San Sebastiano al Vesuvio, Ercolano, Massa di Somma (che rappresentano il territorio classico e di elezione per la coltivazione e raccolta del Pomodorino del Piénnolo). Cioè quelle aree che da tempo sono state sommerse da lava e lapilli, che sono ricche di sostanze minerali come magnesio, fosforo, potassio. Oltre ovviamente al sole e al microclima della zona.

Altra caratteristica della coltivazione è che questa pianta non ha bisogno di acqua, tranne i primi quindici giorni che seguono al trapianto delle piantine, per cui le sostanze che la fortificano vengono assorbite direttamente dal terreno e non necessita di essere irrigata, la qual cosa è fondamentale per eliminare i rischi di marcescenza, una delle fisiopatie più diffuse che si possono riscontrare su questa coltivazione.

Grazie all’insieme di tutti questi fattori il Piénnolo del Vesuvio DOP, o più dialettalmente "Spunzillo", per la sua caratteristica forma leggermente allungata che termina a punta, presenta un'elevata consistenza della buccia, quasi croccante al morso, una polpa soda e compatta dal sapore particolarmente dolce con una nota finale acidula che lo rende fresco, il peduncolo dell’attaccatura particolarmente resistente, un’alta concentrazione di zuccheri, acidi e altri solidi solubili che lo rendono un prodotto a lunga conservazione per cui nessuna delle sue qualità organolettiche subisce alterazioni per l’arco di tempo dei 7/8 mesi in cui può essere consumato dopo il raccolto.

Riferimenti Storici

Già il botanico Achille Bruni, nel 1858, nel suo “Degli ortaggi e loro coltivazione presso la città di Napoli”, descriveva pomodori a ciliegia, molto saporiti, che “si mantengono ottimi fino in primavera, purché legati in serti e sospesi alle soffitte”. Ma prima ancora ne troviamo testimonianza anche negli antichi presepi napoletani.

Proprietà benefiche 

Il Pomodoro del Piénnolo è ricco di Vitamina A e C, cui vengono riconosciute proprietà anti-cancerogene, la presenza di sali minerali come Calcio, Fosforo e Potassio, esercita concreti benefici sulla funzionalità del cuore e dei muscoli, e la forte concentrazione di licopene, consente un’azione antiossidante.

Uso in Cucina

Fondamentale per conferire un gusto unico agli spaghetti, alle vongole o ai frutti di mare (non più di quattro o cinque schiacciati e lasciati appena appassire in padella tanto da costituire una cremina particolarmente gustosa e profumata), il pesce con sughetto di Piénnolo, freschi sughi di carne preparati all’istante, panzanelle (fresella bagnata con pomodori) e la pizza napoletana.